Una fortezza per difendere la patria dai Turchi: questo era il motivo della costruzione di un castello difensivo nei pressi del fiume Isonzo, nel 1479. L’artefice di quest’opera era il condottiero veneziano Giovanni Emo, dunque il luogo avrebbe dovuto chiamarsi Emopoli. Ma la Storia si evolve imprevedibilmente, tra guerre, contese e assedi, e il borgo diventa conosciuto con il nome Gradisca d’Isonzo, dalla parola slava gradišče (ovvero “insediamento fortificato su una collina”). Ancora oggi è una località che brilla del fascino di frontiera, situata in Friuli Venezia Giulia a pochi km da Gorizia e dal confine sloveno. Ad accrescere il suo valore turistico, c’è l’ingresso nel circuito dei Borghi Più Belli d’Italia. Non resta che raggiungerla e visitarla!
L’itinerario non dura molto (un’ora circa) ma è ideale per vedere una buona parte di un territorio che nella Storia è stato a lungo conteso tra le nazioni. La partenza è da Monfalcone, o più precisamente dall’uscita autostradale dell’A4 Redipuglia – Monfalcone Ovest. Prendi la strada SR305 fino ad attraversare l’Isonzo e arrivare dunque a Gradisca d’Isonzo. Continua il percorso sulla SR351 arrivando a Gorizia, capoluogo di provincia. Per tornare al punto di partenza, descrivendo un giro ad anello, imbocca la statale SS55 che costeggia la frontiera con la Slovenia e raggiungi infine Monfalcone.
Piazza dell’Unità a Gradisca d’Isonzo, di sera
Gradisca d’Isonzo si trova sulla riva destra del fiume, a 32 m s.l.m. e a 12 chilometri dal capoluogo Gorizia. Ha oltre seimila abitanti, tra i quali è molto diffusa la lingua friulana, e si fregia del titolo di città.
Il Parco della Spianata prende nome dall’abbattimento (“spianata”) delle mura storiche a sud della fortezza. Si trova nei pressi del centro, a ridosso di Piazza dell’Unità, la quale rappresenta il cuore pulsante della cittadina. Al centro della piazza c’è una colonna con il leone di San Marco (che ricorda la sua fondazione per opera della Repubblica di Venezia), e una grande fontana; si può vedere inoltre il Nuovo Teatro Comunale costruito di recente.
La Galleria Regionale d’Arte “Luigi Spazzapan” è un polo museale d’eccellenza per esposizioni legate ai linguaggi artistici della contemporaneità. È situata nel Palazzo Torriani, villa settecentesca residenza dei Della Torre, ed è intitolata all’artista che di questa cittadina è appunto originario. L’ingresso è gratuito nella prima domenica del mese e – poiché sono in atto lavori di ristrutturazione – le visite rimangono gratuite tutti i giorni al primo piano della struttura fino a riapertura completa.
Il Duomo dei Santi Pietro e Paolo è una delle maggiori attrazioni architettoniche del borgo; si presenta con una facciata in stile neoclassico realizzata nel 1752 da Paolo Zuliani. L’interno ospita la Cappella Torriana, che contiene il sarcofago del Cinquecento del capitano Nicolò II della Torre, e la Cappella di Sant’Anna, valorizzata da decorazioni barocche.
La visita a Gradisca d’Isonzo non dura molto, è sufficiente una giornata. Non può mancare una passeggiata tra le torri del castello che fu, e le mura venete. Si possono quindi ammirare i confini della fortezza, che aveva una forma pentagonale, ed era circondata da un fossato. All’entrata presso Porta Nuova i più attenti possono notare un busto di Leonardo Da Vinci, che nel 1500 venne inviato nella cittadina per conto del Senato veneto, con l’incarico di mettere a punto nuove armi e sistemi di difesa. Nei dintorni si può vedere anche la scheggia di una bomba che risale alla Seconda Guerra Mondiale, a dimostrazione del turbolento passato da “frontiera” che questa località ha sempre avuto, dai tempi di Emopoli fino alle guerre del secolo scorso.
Le mura medievali di Gradisca d’Isonzo
Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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