All’estremo confine del nord-est italiano, lì dove è l’Europa che tocca l’Italia e non viceversa, il Friuli-Venezia Giulia è una regione di sorprendente bellezza dove mare (Adriatico) e montagna (Alpi) si incontrano. E nel farlo, danno vita a un luogo di fragile unicità, che si arricchisce di storie millenarie, parla la lingua dei più grandi scrittori del nostro tempo, si fa perfetta per il turista in sella che vuole vivere l’adrenalina, i panorami, la ricchezza di luoghi che è difficile trovare nel resto del Bel Paese. Ecco: se aveste bisogno di un motivo per scoprire il Friuli, o la Venezia Giulia (attenti alla distinzione, è fondamentale tanto quanto quella tra Trentino e Alto Adige), pensate all’unicità. Come quella delle sue 5 strade più belle. Quali sono? Scopriamolo insieme.
Fiumi, laghi, cime spesso innevate, e verdi vallate dominate da piccoli paesini d’altura. La Carnia, regione di confine del Friuli-Venezia Giulia, è una vera e propria terra di strade d’autore. Qui infatti ci si può confrontare con percorsi impegnativi e ricchi di pendenza, ma anche spazi verdeggianti e borghetti iconici. Tra questi c’è anche Pesariis, conosciuto come il borgo degli orologi. Che siano astronomici, meridiane, meccanici è difficile non trovarne uno ad ogni angolo del paese, e vivere un’esperienza di puntualità. Ma anche Sauris, la città del prosciutto crudo che fa da contraltare a quello di San Daniele del Friuli, o Tolmezzo con le sue cascate.
Un profilo aguzzo ed imponente che segna una delle salite montane più dure delle Alpi, seconda solo a quella che conduce al Monte Zoncolan ritenuto da sempre, secondo gli escursionisti, uno dei più difficili passaggi delle Alpi. Il Monte Crostis è uno dei simboli del Friuli-Venezia Giulia non a caso, una regione tanto impegnativa quanto bella. Soprattutto per i panorami a 360 gradi che si ammirano da qui, e che toccano Alpi Carniche, Alpi Giulie, le Dolomiti, fino ad estendersi sul lento declivio verso la piana del Friuli che poi si getta nell’Adriatico. Terra di profondi e sanguinosi combattimenti durante la Grande Guerra, questo “sogno proibito” (per i ciclisti, vista la difficoltà) è iconica da ammirare soprattutto in estate.
Un idilliaco santuario sulla cima di una montagna a quasi 1800 metri di altitudine, circondato da un vero e proprio borghetto di case dallo stile alpino. Uno di quei posti che, indipendentemente dalle stagioni, è sempre bello: è il Monte Lussari, uno dei gioielli meglio conservati di tutto il Friuli-Venezia Giulia. La tradizione narra che questo complesso risalga al 1360, quando qui un pastore ritrovò le pecore che aveva smarrito poco prima, inginocchiate intorno ad un cespuglio contenente una statuetta della Madonna con bambino. Da allora, sulle montagne che circondano Tarvisio, è nato un luogo di leggenda. Che non scoprire sarebbe un vero peccato, in tutti i sensi.
C’è una strada per arrivarci, una per girarci intorno, ma tutte hanno lo stesso obiettivo: farti innamorare di Valvasone Arzene. Questo borgo, tra i più belli d’Italia, è la destinazione ideale per vedere il Friuli di un’epoca lontana, in cui il centro della vita quotidiana era il Castello. Poco più in là scorre il Tagliamento, mentre mare e montagna sono equidistanti, poco meno di un’ora ciascuno. Dal Castello del Lupo al Duomo, dalla chiesa di San Lorenzo alla “pacifica” località Majaroff, Valvasone è anche il posto giusto per scoprire la cultura enogastronomica del Friuli-Venezia Giulia e per vivere dei percorsi di bellezza “pianeggiante”.
Un itinerario su due ruote che rievoca le lotte e le battaglie della Prima guerra mondiale. Perché del resto, del Carso ne è piena la storia d’Italia. Un itinerario, come questo, che in realtà tocca e valica i confini nazionali sfociando in Slovenia. Ma è una strada che va percorsa per scoprire il lato più storico del Friuli-Venezia Giulia. A partire da San Michele del Carso, fronte storico del ’15-18 celebrato da Giuseppe Ungaretti nella sua poesia omonima. E arrivando a Gorizia, la città “divisa a metà” con la slovena Nova Gorica, che insieme rappresentano una conurbazione unica e ci parlano dell’importanza del dialogo tra realtà tanto vicine quanto, a volte, lontane.
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