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A due sgasate da Siena c’è un’offerta che non potrai rifiutare: ti va di guidare sulla Luna? Forse questa immagine potrà sembrarti familiare, ma siam proprio lì, in quelle cartoline d’incanto che sono le Terre Senesi. Oggi parliamo di un borgo medievale, e non di uno qualsiasi: parliamo di Asciano, il cuore delle Crete Senesi, dove ogni curva fuori città ti porta per panorami che sembrano dipinti.
Il centro storico fa da custode alla vecchia anima della Toscana, per goderti per bene quel che era nell’atmosfera che fu, e che è rimasta. Tra le colline argillose delle Crete Senesi, quelle famose per l’argilla nel terreno che rimane sul grigio, i cipressi e le strade serpeggianti, salta in sella, TrueRider, e preparati a fare foto di territori lunari che fanno invidia.
Parti da Tuoro sul Trasimeno, dirigendoti verso il Raccordo Autostradale 6 Bettolle-Perugia. Prosegui lungo questa strada e imbocca l’uscita per Sinalunga sulla SS715. Da qui, continua sulla Strada Provinciale 13 Cassia e prendi la SP19 per raggiungere Lucignano (sosteggia qui, trust).
Da Lucignano riparti seguendo la Via Fontelari e prosegui sulla SP28. Attraversa il borgo di Frazione Pieve Vecchia, continua lungo la SP11/A e imbocca il raccordo per la SS715 in direzione Siena/Grosseto. Prendi l’uscita per Asciano e continua sulla Strada Provinciale Lauretana fino alla SP438.
Fai sosta ad Asciano. Poi quando hai passato la giornata, fatti la SP438 e la SS223/SS73 verso Siena. Una volta in città devi prendere Via Esterna di Fontebranda e andare verso Via Santa Caterina per arrivare al centro di Siena, che ormai parla per sé.
Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono la SS715, la SP13, la SP438 e la SS223/SS73.
Per l’itinerario diretto (e dinamico) su Maps tocca qui.
Centro storico di Asciano, Toscana. Stephen Bridger/Shutterstock.com
In mezzo alle Crete Senesi Asciano è un borgo medievale dalla bellezza tradizionale. Escludendo la leggenda sulla fondazione da parte di Ascanio, figlio di Remo, archeologicamente hablando ci troviamo di fronte a un importante centro agricolo e commerciale sulla strategica Via Lauretana, fondato però dagli etruschi. A livello romano qualcosa c’è: la testimonianza effettivamente viene da praticamente l’unico ritrovamento in zona, ossia un mosaico che poteva far parte o del vano di un impianto termale o di una villa imperiale.
Ma andiamo avanti. Asciano, cosa vedere in questo gioiellino toscano? Un centro storico che si snoda tra vicoli in pietra, piazze silenziose e antiche mura. In zona è pieno di sue frazioni, o meglio, ce ne sono 4 e le altre sono località abitate con qualche casetta che si gode i panorami entro cui è piazzata. Quando si dice abitare in una cartolina… sul corso principale ci trovi botteghe artigiane e scorci davvero molto belli di un borgo che è riuscito a rimanere intatto.
Se per questo, se vai verso i resti delle mura, ci trovi la Porta Senese, unico accesso superstite che una volta permetteva l’ingresso dalla direzione di Siena. Non lontano dal centro c’è la Chiesa di San Francesco del tredicesimo secolo, molto sobria e con alcuni affreschi, e se per questo sempre a tiro di schioppo c’è la Pieve di Sant’Ippolito e Cassiano che fa da altra perla da scoprire. Chiesa romanica circondata dalla quiete della campagna.
Parrocchia Sant’Agata di Asciano, o Basilica di Sant’Agata. iStock/ThamKC
Nominiamo qualcosa di più famoso, per cominciare? Parrocchia Sant’Agata di Asciano, o meglio la Basilica, con la facciata in travertino. Fatta a inizio undicesimo secolo, perfetto esempio di quella che era l’architettura romanica con le influenze gotiche, resa unica dal campanile a pianta quadrata del dodicesimo secolo. Ci sono affreschi del sedicesimo secolo de Il Sodoma e Bartolomeo Neroni; diventa collegiata nel 1542 e basilica minore nel 1991 sotto ordine di papa Giovanni Paolo II.
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Continuando sulle stesse righe c’è da vedere la Abbazia di Monte Oliveto Maggiore che sta a pochi km. Casa madre della Congregazione Benedettina Olivetana, fondata nel 1319 da San Bernardo Tolomei: il Chiostro Grande è uno dei pezzi più belli del complesso, decorato con 35 affreschi del Rinascimento sempre de Il Sodoma e di Luca Signorelli. Chiesa abbaziale, che stupisce per il contrasto tra l’architettura gotica originale e i restauri barocchi del diciottesimo secolo, che la rendono molto luminosa. Il museo dell’abbazia si custodisce un crocifisso ligneo di Montecontieri e la Maestà del Maestro di Monteoliveto. Trovi più info sul sito ufficiale, anche sui loro prodotti, sezione shop ed azienda agricola.
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Il Museo Cassioli, Pittura senese dell’Ottocento è un gioiellino tutto dedito alla pittura senese del diciannovesimo secolo, unico del suo genere in tutta la provincia di Siena. Inaugurato nel 1991 grazie al lascito della famiglia Cassioli ha una ricca collezione, anche se ricca è riduttivo: tra i lavori esposti ci spiccano quelli di Amos Cassioli e di suo figlio Giuseppe Cassioli, il primo famoso per grandi tele storiche ed il secondo per aver disegnato il prototipo della medaglia olimpica usata fino al 2000. Luigi Mussini, Francesco Nenci, Angelo Visconti: gli artisti non mancano. Info qui.
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Invece il Museo Civico Archeologico e d’Arte Sacra Palazzo Corboli è una tappa imprescindibile per la storia e la cultura delle Crete Senesi, per tre, anzi quattro stagioni di motivi. Sta dentro un elegante palazzo medievale della famiglia Bandinelli, ma facciamo un tour molto veloce. La sezione di Arte Sacra ha i capolavori dal tredicesimo al diciassettesimo secolo, coi lavori di Ambrogio Lorenzetti, Taddeo di Bartolo e Matteo di Giovanni. Ci sono pure sculture in legno attribuite poi a Giovanni Pisano e Francesco di Valdambrino.
La sezione Archeologica racconta invece quel che si può carpire dal passato etrusco e romano, e qua invece ci spiccano i corredi funerari delle necropoli vicine, precisamente il Tumulo del Molinello, e robina un po’ unica come un calesse etrusco che è stato ritrovato nella Necropoli del Poggione.
Non meno suggestive sono invece le sale affrescate del palazzo, leggasi la Sala delle Quattro Stagioni e la Sala di Aristotele con le decorazioni del Trecento.
Crediti cover: Altug Galip/Shutterstock.com
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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