Strada Statale 18 Tirrena Inferiore, l’ex strada regia delle Calabrie al tempo del Regno di Napoli, taglia in due Paola. Cos’è Paola? L’Assisi della Calabria, se non la conoscevate: nel pieno delle bellezze costiere della Calabria (con il cuore metà qui e metà a Tours, in Francia, escludendo dal discorso il mondiale del 2006 e la testata di Zidane) c’è la città per eccellenza del turismo religioso e con buoni motivi. La dimora è quella di San Francesco da Paola e di una ventina solo fra chiese e conventi, più tre torri, un castello e una vista mare pazzurda. E pure sufficienti parcheggi! Un gioiellino dove vivono i paolani, e oggi TrueRiders sul menù propone un anello che parte e torna sul mare ma si fa curve e tornanti non necessariamente complessissime ma zeppe di verde sia sulla salita che sulla discesa da e per Cosenza. Vamonos.
Oggi ci facciamo un percorso ad anello che parte e ritorna da Paola. Potenzialmente puoi fartelo pure da Cosenza, ma avrà il suo perché: devi partire da Paola (o da Marina di Paola) e imboccare la Strada Statale 18 Tirrena Inferiore. Seguila fino a Fuscaldo, dove devi prendere la SP31 in direzione nord. Sia per arrivare a Fuscaldo (dalla sua Marina) avrai qualche bel tornante, ma uscito da Fuscaldo avrai il verde tutto attorno finché non arrivi a San Benedetto Ullano. Da qua continua sulla SP100 e Via Arturo Toscanini, poi ti serve Via Caparroni per entrare a Montalto Uffugo, gioiellino dell’entroterra cosentino. Dopo esserti fatto il paese puoi seguire Via S. Liberata e Via Provinciale, poi passa su Via Aria Vecchia e Via Molini finché non ti immetti sulla SP95. Restaci, poi prendi la SP94 che invece ti porta a San Vincenzo La Costa.
Fiumefreddo Bruzio, sul Monte Cocuzzo
Lasciato il borgo scendi sulla SP91 fino alla SS 19 delle Calabrie. Una serie di rotatorie ti fa continuare sulla statale passando per Via Cristoforo Colombo, Via Gioacchino Rossini e Via Don Minzoni, che giustamente ti portano in mezzo a Cosenza. Il mototour te lo continui dopo la sosta in città. Quando torni in sella ti serve di nuovo la SS 19 delle Calabrie fino a Viale della Repubblica. Poi prendi Via Francesco Corsonello e fatti Viale della Concordia per risalire verso Mendicino, percorrendo la SP81. Dopo Mendicino vai su Via Guglielmo Marconi per imboccare la SP45 che per tutto il prossimo tratto ti riporta in mezzo al verde, in discesa e fra un bel po’ di curvette con bei panorami (Monte Cocuzzo, 1541 m slm) verso Fiumefreddo Bruzio.
Quando con Fiumefreddo hai finito ti riserve la SP45 verso est fino alla SS 18 Tirrena Inferiore che ti riporta sul rettilineo della costa. Seguiti poi la statale fino a Viale Ippocrate e buttati su Via del Cannone per tornare a Paola e finire il giro.
Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono SS 18 Tirrena Inferiore, SP31, SP95, SS 19 delle Calabrie e SP45.
Per l’itinerario completo (e dinamico) su Maps tocca qui.
Uno scorcio del Santuario di San Francesco da Paola
Se Paola è la meta di pellegrinaggi da ormai cinque secoli da tutto il Sud Italia e la Calabria, è claro: il merito è di San Francesco da Paola, che è patrono della Calabria e fondatore dell’Ordine dei Minimi. Dalle sue gesta Paola si è invigorita ed espansa, ma quello è un altro discorso, partiamo da lui: nasce qui nel 1416 e visse (già da giovane) la vita monastica. Dopo un pellegrinaggio fatto ad Assisi, Roma e Montecassino, sceglie di fare l’eremita (ricordo: già da giovane) in una grotta e fonda poi l’Ordine dei Minimi nel 1435 che, col tempo, diventa un ordine religioso riconosciuto dal papa nel ’74. La parte più caratteristica dei Minimi (oltre a povertà, castità e obbedienza) è la questione della vita quaresimale rinunciando a carne, latticini e derivati animali.
La storia del santo va ad intrecciarsi con quella delle Francia nel 1483 quando papa Sisto IV lo invia alla corte di Luigi XI, gravemente malato e aspettante un miracolo. Francesco è un uomo di fede, non un guaritore, ergo diventa il suo consigliere spirituale e rimane in Francia. Carlo VIII lo tiene alla corte coinvolgendolo in politica fino alla morte nel 1507 a Plessis-lez-Tours. Col sostegno della monarchia ci fonda diversi conventi dei Minimi (incluso Plessis). Dopo neanche vent’anni nel 1519 papa Leone X lo canonizza e lo proclama santo e oggi come oggi San Francesco da Paola lo si riconosce come patrono della Calabria, della Sicilia e della gente di mare.
Castello Normanno di Paola.
A livello di storia ci sarebbe molto da dire, al che Paola (e conseguente Marina di Paola) porta i segni di una storia millenaria e, più nel dettaglio, dominio bizantino, normanno, svevo e aragonese, il che ha lasciato un’eredità architettonica e artistica visibilissima nel centro storico, in quella ventina fra chiese maggiori e minori e nelle strutture difensive. È un bel mix tra spiritualità, cultura e soprattutto costa, ma cominciamo col pezzo forte.
Il simbolo di Paola (se non in maniera letterale per San Francesco come stemma) è il Santuario di San Francesco da Paola, struttura del ‘400 che si estende sulle sponde del torrente Isca, nella parte alta della città, con affreschi, marmi e una biblioteca del ‘700. Oltre alla basilica il complesso ha l’eremo del santo, un chiostro seicentesco e poco sopra c’è la Fonte della Cucchiarella dove ci si vanno ad abbeverare i pellegrini. Ancor più sopra però ci trovi il Ponte del Diavolo (no, non questo), che secondo leggenda venne costruito con l’aiuto del demonio sotto ordine di Francesco. Il compenso (esattamente come questo, ma così è, se vi pare) del Diavolo sarebbe dovuta essere l’anima del primo passante che lo avrebbe attraversato, ma Francesco fece passare un cane e il Diavolo, beffato e acceso d’ira, tirò un calcio al parapetto di sinistra lasciandoci un buco.
Fatto il Ponte del Diavolo a destra c’è la Grotta della Penitenza dove San Francesco da Paola visse in gioventù da eremita per 5 anni. Nel pendio sotto l’obelisco invece ci trovi le Pietre del Miracolo che sono due grossi macigni fermati da Francesco con un grido. Sono caratteristiche perché quasi sfidano la gravità e rimangono in bilico nonostante siano molto sbilanciate.
La Porta “San Francesco di Paola”, per la quale passi
Passiamo ad altro: per l’itinerario quando tagli per Paola hai due opzioni comode comode sulla destra. In maniera diretta ti trovi Piazza Nasiriyya che ti fa da parcheggio, mentre sulla stessa linea d’aria ci trovi il Parcheggio di Rione Croce. Sempre per strada ci trovi la Porta “San Francesco di Paola” con la sua statua (ci passi), ma per il centro storico le cose non mancano: c’è da nominare la Chiesa di Sotterra tra le più antiche chiese ipogee calabre e la Fontana dei Sette Canali del 1636 con le bocche d’acqua in arenaria.
Chiesa di Sotterra (Madonna Del Carmine) di Paola. AMGavrilescu, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Sempre a Piazza del Popolo, dietro la Porta, ci trovi la Fontana dei “Pisciarieddi”, ma sicuramente dove vuoi spendere il tempo è nel suo passato difensivo al Castello Normanno di Paola. Imponente, Normanno, si domina il paesaggio così come lo fanno la Torre del Soffio, la Torre Badia e la torre dell’orologio.
Dietro la Porta “San Francesco di Paola” c’è la Fontana dei “Pisciarieddi”
A tal proposito, paesaggio? Il paesaggio va a braccetto con la parte più dinamica di Paola, ossia Marina di Paola, lungo la costa. Stabilimenti attrezzati e ristorantini sul mare, cucina locale ottima: vai con i fileja (pasta fresca lavorata a mano), ovviamente la ‘nduja, i formaggi tipici e il pesce fresco. Ergo, sardella, anche se per quella autentica c’è Crotone per l’itinerario sugli splendidi Laghi della Sila.
Crediti foto secondo paragrafo dove non indicato: Vittorio martire, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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