L’Adriatico ha la sua piccola Norvegia ed è una città un po’ trascurata dai grandi itinerari turistici. Si domina un incredibile fiordo tra i più belli della regione, e si chiama Kotor, un’antica città di origine veneziana. La piccola Norvegia dei Balcani per com’è fatta la sua famosissima baia, quella che da noi si conosce pure come Cattaro è un’ottima combinazione per i motociclisti che vogliono avventura e bellezza, specie per una strada meravigliosa con un sacco di tornanti. Una cittadina medievale, millenaria, con le piazze sul mare ma incastonata tra le montagne che si specchiano in una baia: tutte le carte in regola per un viaggio da cartolina. Monumenti, architettura e fortificazioni veneziane che si abbracciano la città, e le famose Bocche di Cattaro che non si possono ignorare, e se non per la bellezza, per la loro memoria bellica. E gatti, sì, tanti gatti. Pronti, TrueRiders?
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L’itinerario parte dalla città di Bar, in Montenegro, seguendo la strada M2.4 in direzione di Petrovac sulla E65/E80. Dopo mezz’oretta continui sulla M2.3 verso Cetinje, l’antica capitale reale montenegrina, tra ottimi paesaggi. Arrivati a Cetinje si continua a est sulla Lovćenska per poi svoltare a sinistra su stradelle minori, attraversando zone a dir poco pittoresche e continuando lungo il Bulevar Crnogorskih Junaka.
Da lì si entra sulla leggendaria strada dei 50 tornanti, nota pure come Kotor Serpentine, per 24 km e mezzo. La Kotor Serpentine è una delle vie panoramiche più belle del Montenegro, ed è una spettacolare strada di montagna che collega Kotor con Cetinje, l’antica capitale del paese, mentre si passa il Parco Nazionale del Monte Lovcen. Si snoda con un bel po’ di tornanti a gomito con viste indimenticabili sulle Bocche di Cattaro. Viene fatta dagli austriaci fra il 1879 e il 1884 ed ha 25 tornanti nella sola parte iniziale, col punto più alto arriva quasi a 1000 m s.l.m. Impegnativa sicuramente, ma gratificante come poche.
Finita la Serpentine si continua su R-1 e successivamente su P22, avvicinandosi lentamente a Kotor per un’altra 15ina di km, col pezzo finale che regala ottime viste sulla baia prima di arrivare a destinazione, la città medievale di Cattaro/Kotor.
Nel cuore delle Bocche di Cattaro c’è Kotor, scrigno di storia che infatti è dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Il passato veneziano si fonde con le influenze balcaniche e mediterranee, come un po’ si vede anche da quello che mangiano. Kačamak è il nome della polenta dei balcani, ma ci sono un sacco di cose da vedere a Cattaro, oltre che da gustare. Ma cominciamo subito: al centro di tutto c’è la Cattedrale di San Trifone, imponente chiesa cattolica del 1166 ricostruita più volte causa terremoti. Struttura romanica, torri campanarie aggiunte nel XVII secolo e affreschi medievali deliziosamente conservati, più un altare decorato con un bassorilievo d’oro. Oltre l’architettura lì dentro ci sono le reliquie di San Trifone, il santo patrono della città, più un museo che espone arte sacra e oggetti storici.
Kotor, o Cattaro, non è famosa solo per il centro storico o i forti veneziani, ma pure per la sua relazione coi gatti. Da secoli sono considerati portafortuna e sono una presenza onnipresente nelle stradine di Kotor, accoccolati fra le braccia di una popolazione a cui piace molto prendersene cura, anche dei tanti randagetti nei mesi più freddi. La loro importanza si vede dal Cats Museum, il museo dei gatti, un’attrazione piccola ma inversamente proporzionale a quanto è famosa: cimeli felini, stampe, cartoline e monete che spesso sono donazioni ricevute da varie zone del globo. La proliferazione dei gatti ha avuto origini storiche coi marinai che in passato portavano con sé i felini a bordo per proteggere le vettovaglie dai topi.
Voglia di moto, ma con le proprie gambe? Per un po’ di sfida fisica c’è un’escursione da fare alla Fortezza di San Giovanni a 280m sopra Kotor, con una vista impareggiabile sulle montagne circostanti e sulla baia. Il sentiero è fatto da più di 1.300 scalini e richiede un certo sforzo, ma ci sono punti di sosta. Tornando riguardo le chiese ce ne sono due molto iconiche, la Chiesa di San Luca e la Chiesa di San Nicola. La prima del 1195 è una testimonianza della coesistenza religiosa della città, che di base era cattolica ma divenne ortodossa nel XVII secolo, tenendo un altare cattolico fino a inizio ‘800. La seconda appunto è una chiesa ortodossa fatta nel 1909, famosa per le sue cupole gemelle e l’iconostasi.
Le Bocche di cattaro
Altra cosa da vedere è il Museo Marittimo del Montenegro, che sta dentro a un palazzo barocco del XIX secolo e si gode la storia navale di Kotor coi modellini di navi, uniformi storiche, armi e mappe. Ma a proposito di storia navale… sì, una passeggiata sul lungomare di Kotor è un ottimo modo per godersi la vista sulla baia, ma le spiagge ce ne sono eccome.
Le spiagge di Kotor danno una bella scelta se ci si vuole rilassare sulla splendida costa della Baia di Cattaro. Molte di queste sono ciottolose e limpide, ma ci sono anche quelle sabbiose a poca distanza da Cattaro. Ma cominciamo subito col nominare la spiaggia di Plavi Horizonti che sta a 20 minuti da Kotor, una delle più belle della regione. Sta in una baia naturale ed è perfetta per le famiglie per i fondali bassi e sabbiosi, è circondata da cipressi e ulivi e vicino agli scogli dà belle opportunità di snorkeling, termine chic per indicare l’esplorazioen dei fondali. Una spiaggia ben attrezzata tra bar, ristoranti e servizi.
Inversione a U? Se preferisci qualcosa di più wild c’è Verige Beach che si affaccia sulle strette di Verige da dove si può vedere il passaggio delle navi da crociera, l’opzione migliore se vuoi un po’ di contatto con la natura e viste pittoresche. Per qualcosa di più tranquillo invece c’è Orahovag Beach che sta vicino a un piccolo villaggio di pescatori ed è ben più rilassato: quasi 1 km di lunghezza bastano per trovare i tuoi spazi. Vuoi invece farti più spiagge? C’è la Morinj Beach che ha le acque più fresche perché le sorgenti d’acqua dolce si mescolano col mare, ma rimane gratuita e popolare.
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Le bocche di cattaro sono uno stupendo (e incredibile) sistema di insenatura che sta sulla costa, un enorme complesso naturale fatto da 4 baie, quella di Kotor, di Risan, di Tivat e di Herceg Novi. Tali baie sono collegate da insenature strette e protette da alte montagne, e i panorami mozzafiato (e le foto da copertina) si sprecano, però sono importanti anche a livello storico, perché nei secoli hanno ospitato Illiri, Romani e Veneziani. E l’influenza veneziana la si vede molto bene nei villaggetti costieri tipo Perast, coi palazzi e le chiese dell’epoca della Repubblica di Venezia, famoso per i suoi isolotti, Nostra Signora delle Rocce e San Giorgio.
Il porto naturale della baia è stato usato come base militare nella Seconda Guerra Mondiale. Tra posizione e porto naturale le baie sono state sfruttate dall’Asse, perché dopo l’invasione della Jugoslavia nell’aprile del ’41 l’Italia ha occupato le Bocche di Cattaro e le ha annesse al Governatorato della Dalmazia, creando la provincia italiana di Cattaro. Le navi della Regia Marina Italiana pattugliavano o facevano attacchi, ma con l’armistizio dell’8 settembre del 1943 ci siamo ritirati dal conflitto e l’area venne presa dalle forze tedesche, che la sfruttarono allo stesso modo. Da quel momento i partigiani jugoslavi moltiplicano la guerriglia alle Bocche di Cattaro, e molti soldati italiani dopo l’armistizio si unirono ai partigiani di Tito per combattere i tedeschi. A fine guerra le Bocche di Cattaro diventano parte della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, dentro quella del Montenegro, e tutta l’area venne bonificata per togliere mine e residui di guerra.
Serpentine Kotor, strada dei 50 tornanti
Kotor / Cattaro è famosa per l’affinità coi gatti, tant’è che sono praticamente il simbolo non ufficiale. Nel centro storico è zeppo di negozietti che vendono articoli a tema gatto tipo magneti, portachiavi, tazze, ceramiche e dipinti, molti dei quali comunque li trovi al Cats Museum (che parte dei profitti li usa per le colonie della zona). Oltre ai micioni e ai micetti, la cucina montenegrina è (ovviamente) influenzata dalla tradizione mediterranea e se vuoi portarti a casa un po’ di Njeguški pršut (leggasi: prosciutto affumicato) nessuno ne sarà infelice, dal sapore robusto. Stesso discorso vale per il Vranac, che è un vino rosso e corposo da uva autoctona bello saporito, che trovi in diverse enoteche lì.
Ma come ormai avrai capito, Kotor ha una lunga tradizione di artigianato veneziano e puoi trovare gioielli e bigiotteria artigianale dello stesso stile di Cattaro, inclusi pezzi d’argento e d’oro coi motivi bizantini e veneziani. Anche le ceramiche fatte a mano son molto belle, dipinte coi motivi marini, potenzialmente uno di quei piatti che potenzialmente viene usato in casa per i prossimi vent’anni. Ci sono comunque molte botteghe al centro che vendono oggetti di vetro soffiato e sculture di legno che puoi comprare come souvenir.
Per raggiungere Kotor / Cattaro hai varie opzioni, ma il primo modo per arrivarci è quella dell’aeroporto di Tivat che sta a 8 km da Kotor. C’è sempre l’aeroporto di Podgorica, la capitale del Montenegro, a 85 km da Cattaro, oppure quello di Dubrovnik in Croazia a 90 km. Certo, tutto questo è molto bello se ci si va come destinazione, ma se vuoi farti l’itinerario la scelta è diversa.
Sempre da Dubrovnik puoi seguire in tutta comodità la strada costiera D8 che è un percorso panoramico di un paio d’ore, e la vista sulle Bocche di Cattaro e sulla costa dell’Adriatico è stupenda. Da Dubrovnik, Podgorica e sopratutto Budva ci sono anche bus per Kotor per arrivare in circa 3 ore, ma l’opzione migliore è ovviamente il traghetto. Ci sono traghetti che partono da Bari e Ancona e che portano fino a Bar, da dove potresti cominciare l’itinerario verso Cattaro per farti le Serpentine, leggasi la strada dei 50 tornanti.
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