Ai piedi della Marmolada c'è uno dei laghi più belli d'Italia, e la sua è una storia che vale la pena raccontare

Ai piedi della Marmolada c’è uno dei laghi più belli d’Italia, e la sua è una storia che vale la pena raccontare

Stefano Maria Meconi  | 05 Giu 2024  | Tempo di lettura: 4 minuti
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Formatosi a causa di una disastrosa frana, scosso dalla Tempesta Vaia che nel 2018 devastò le Dolomiti, non si direbbe che questo lago abbia avuto una vita facile. Eppure, la sua è una bellezza che fa rima con resilienza, quella del Veneto e delle montagne, e ancora oggi il lago di Alleghe è il luogo ideale dove concedersi una pausa di relax e una passeggiata – appena scesi dalla moto – nella parte settentrionale della regione. Un posto bello per definizione, circondato da luoghi iconici e famosissimi, e prossimo anche all’avanzata olimpica dei giochi di Milano-Cortina 2026. Insomma, vale la pena prepararsi a scoprirlo. Partiamo?

1 Lago di Alleghe in moto. L’itinerario

1.1 Mappa

1.2 Percorso

Un percorso piuttosto facile, quello che da Cortina d’Ampezzo, la città olimpica d’Italia, conduce fino a Canale d’Agordo passando per la bella Alleghe e il suo lago. Con, in mezzo, uno dei passi più amati delle Dolomiti. Partiamo da Cortina e, lasciando il centro cittadino, ci immettiamo sulla SR48 in direzione sud. Anzi, in direzione del Passo Giau, che percorriamo oltrepassando Pocol ed entrando nella SP638, che risale le vette alpine fino a quota 2236 m s.l.m. (lo scollinamento del Giau). Da qui, ridiscenderemo sempre sulla provinciale 638 fino a Selva di Cadore, dove prendiamo la SP20 verso Caprile. Da qui parte la SR203 che costeggia, a est, il Torrente Cordevole e si trasforma in Corso Italia all’arrivo ad Alleghe. Usciamo dalla cittadina tramite Corso Venezia, ci lasciamo il lago alle spalle, e continuiamo sulla SR203 fino alle porte di Cencenighe Agordino. Da qui, SP346 fino al bivio finale con Canale d’Agordo.

2 La storia del lago di Alleghe, lo specchio della Marmolada


Il lago di Alleghe regala una sosta decisamente piacevole a chi si avventura tra le Dolomiti Venete

Rocca Pietore dista una decina di chilometri, lo scollinamento della Marmolada poco meno di 20. Tutt’intorno, le piste da sci dei Piani di Pezzè, il Monte Civetta e fino ai 3000 (e rotti) metri che segnano il tetto delle Dolomiti. Il lago di Alleghe si trova in una posizione felice, anche strategica, eppure la felicità non è il sentimento a cui si pensa rileggendo la data dell’11 gennaio 1771. Una frana si stacca dal Monte Piz, e i detriti finiscono su tre piccoli borghetti, uccidendo 49 persone. Una tragedia che ha un effetto ulteriore: il torrente Cordevole rimane bloccato dalle rocce, impossibilitato a defluire, e allaga una zona piuttosto profonda. Nasce così il lago, 55 metri di profondità e mezzo chilometro quadrato di estensione, poco sotto i 1000 metri d’altitudine. Nonostante si pensò subito di drenare le acque, in due mesi si capì che sarebbe stata un’impresa ardua, se non addirittura impossibile a fine XVIII secolo. E così, la natura fece il suo corso, donando a questa zona – a metà strada tra il Cadore e l’Agordino – un lago che gode di straordinari panorami tutt’intorno.

2.1 Cosa vedere in zona


L’abitato di Alleghe visto dalle acque dell’omonimo lago

Paese di antica tradizione linguistica ladina, Alleghe ha poco più di 1000 abitanti, ma nonostante ciò ha scritto interessanti pagine di storia sportiva. Qui, infatti, l’hockey su ghiaccio è una tradizione consolidata, con due scudetti femminili e diverse partecipazioni alla Serie A maschile. Ma anche lo sci conta molto, poiché il comprensorio Civetta, unito al Dolomiti Superski, permette di godere di ben 80 chilometri di piste durante i mesi invernali. E poi c’è lui, il borghetto, con il suo lungolago che regala piacevoli passeggiate anche nei mesi più caldi.

Sottoguda
Il borghetto di Sottoguda, frazione di Rocca Pietore

La vicina Rocca Pietore, bandiera arancione del Touring Club Italiano, si trova a quasi 1150 m s.l.m. ed è celebre per la sua frazione di Sottoguda, che fa parte dei Borghi più belli d’Italia. Nome peraltro non nuovo a chi frequenta queste zone, perché i vicini Serrai di Sottoguda sono uno straordinario esempio di natura, anch’esso in attesa di tornare allo splendore precedente la Tempesta Vaia, che distrusse strade e camminamenti di questo canyon naturale.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015




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