A oltre 1000 metri d'altezza c'è il santuario più amato dai papi: sembra di stare sulle Alpi, ma Roma dista pochissimi chilometri

A oltre 1000 metri d’altezza c’è il santuario più amato dai papi: sembra di stare sulle Alpi, ma Roma dista pochissimi chilometri

Stefano Maria Meconi  | 14 Set 2024  | Tempo di lettura: 5 minuti
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Pare che Papa Wojtyla, oltre alla sua prima visita ufficiale nel 1978 subito dopo la sua elezione, sia stato qui tante altre volte. Del resto Giovanni Paolo II era innamorato della montagna, e come perdersi l’opportunità di salire a quota 1200 metri appena fuori dalla Capitale? Immerso tra le montagne non lontano da Roma, il Santuario della Mentorella è uno degli edifici di culto più interessanti del Lazio, circondato dal verde della bella stagione e perché no, dalla neve d’inverno eppure a meno di 30 chilometri in linea d’aria dal traffico del Grande Raccordo Anulare. Risalente addirittura al IV secolo, questo edificio è così antico che ha visto le mille trasformazioni dell’Italia e del mondo che gli si sono presentate davanti, ma rimanendo fedele a sé stesso e offrendo ai tanti pellegrini un’oasi di pace e serenità. Arrivarci in moto è davvero un’esperienza originale e piacevolmente indimenticabile. Pronti a partire?

Santuario della Mentorella in moto. L’itinerario

Mappa

Percorso

Lasciato il centro di Tivoli, ci immettiamo sulla SS5 che costeggia la periferia della cittadina disegnando un’ampia curva, e da qui raggiungiamo il bivio con la SP51a, in corrispondenza del Mausoleo dei Plauzi. Proseguiamo sulla provinciale, oltrepassiamo l’autostrada A24-E80 e muoviamo verso sud tramite la SP54b arrivando in 21 chilometri a Zagarolo. Da qui, deviamo sulla SR155 per Palestrina, che raggiungiamo in pochi chilometri. Ancora, iniziamo ad affrontare i primi dislivelli che ci porteranno verso il Santuario della Mentorella. La SP58a ci porta a Capranica Prenestina, ultimo approdo intermedio dell’itinerario, e da qui siamo sulla Via di Guadagnolo, che passa per il Colle Scansasacchi (1105 m s.l.m.), arriva ai 1218 m s.l.m. di Monte Guadagnolo e infine raggiunge il santuario dopo aver percorso poco più di 50 chilometri.

Il santuario “alpino” alle porte di Roma amatissimo dai papi

Il Santuario della Mentorella, situato alla ragguardevole quota di 1018 m s.l.m., fu costruito per volontà dell’imperatore Costantino, sul luogo dove, intorno al II secolo d.C., il tribuno romano Eustachio venne giustiziato per ordine dell’imperatore Adriano in odium fidei. Il luogo dove ebbe la visione mistica di Gesù, appunto i monti di Guadagnolo, fu dapprima segnato con una piccola cappella, che divenne il nucleo primordiale del Santuario che possiamo ammirare oggi. La Mentorella rimase affidata ai padri Benedettini di Subiaco fino al ‘400, e poi restaurata dal gesuita Athanasius Kircher. Curiosamente però, un collegamento moderno tra Capranica e il santuario risale solo al 1967.

Fondamentale per la storia della Mentorella è la storica devozione dei pontefici: Papa Alessandro VII vi dedicò un anniversario nel 1665, mentre Papa Giovanni Paolo II vi compì il suo primo viaggio pastorale, qualche giorno dopo la sua elezione nel 1978. Nel suo lunghissimo pontificato, il pontefice polacco visitò il santuario altre sette volte, tra il 1979 e il 2000. Qualche mese dopo l’elezione vi si recò anche Papa Benedetto XVI, che donò al santuario una rosa d’argento. Oggi la Mentorella è curata dalla Congregazione della Risurrezione, ovvero i padri Resurrezionisti, che comprarono l’edificio nel 1883 dopo la requisizione dello Stato del 1870.

Nell’edificio sono conservate numerose reliquie, compreso il cuore di Papa Innocenzo XIII (nato nella vicina Poli) e l’antica statua della Madonna delle Grazie, nella cui teca è conservata la rosa d’argento donata al santuario dall’allora Papa Benedetto XVI.

I sentieri intorno al Santuario della Mentorella

Tutt’intorno alle montagne che circondano il Santuario della Mentorella si sviluppano numerosi sentieri, perfetti per unire escursionismo su due piedi e… due ruote. Particolarmente conosciuto è il Sentiero Karol Wojtyla, dedicato alle memoria di San Giovanni Paolo II, che congiunge il santuario a Pisoniano con una camminata di due ore e mezza.

I percorsi, otto in tutto, hanno lunghezze variabili da mezz’ora a cinque ore, e toccano le località vicine di Ciciliano, Pisnoniano, Santa Maria Nuova passando per il Monte Guadagnolo e il Monte Cerella. Il percorso più breve è il Casape, che unisce l’omonima località al santuario. Il più lungo è il sentiero naturalistico didattico Danilo Restaneo, un ampio giro del Cerella con partenza e arrivo al Santuario della Mentorella, che dura complessivamente cinque ore.

Cosa vedere nei dintorni del Santuario della Mentorella

Tivoli

La “piccola perla” alle porte di Roma, quando si raggiunge Tivoli è impossibile esimersi dalla visita (possibile anche in un colpo solo, ma vorrete dedicarvi sicuramente più tempo) delle tre ville tiburtine. Villa Adriana (di epoca romana), Villa d’Este (capolavoro rinascimentale di Pirro Ligorio) e Villa Gregoriana, con la Grande Cascata voluta da Papa Gregorio XVI per sfogare le piene dell’Aniene e alta più di 100 metri, sono il vero fulcro di questa cittadina facilmente e velocemente raggiungibile dalla capitale, lungo la strada che conduce verso l’Abruzzo.

Zagarolo

A Zagarolo, celebre per la sua posizione alle porte di Roma e per la storica produzione di vino, ci incuriosisce il Museo del giocattolo, ospitato dall’antico Palazzo Rospigliosi. La collezione, aperta nel 1998 al pubblico, è tra le più grandi in Europa e si estende su uno spazio espositivo di ben 1400 metri quadrati. Il museo (P.zza della Indipendenza, 6) è aperto tutti i giorni tranne il lunedì dalle 9 alle 13 (10-13 nei weekend) e con orario pomeridiano 15-18 (16-19 nei weekend) nelle giornate di martedì, venerdì, sabato e domenica.

Palestrina

Palestrina è celebre per la sua zona archeologica, sormontata dal Palazzo Colonna Barberini del XV secolo. Ai suoi piedi si estendono i resti del Santuario della Fortuna Primigenia, considerato dagli storici un pregevolissimo esempio di architettura tardo-repubblicana romana (ca. II secolo a.C.). 

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015




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