Golfo di Pozzuoli in moto da Napoli ai Flegrei - TrueRiders

Golfo di Pozzuoli in moto

Letizia  | 19 Ott 2022  | Tempo di lettura: 5 minuti
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Ad una manciata di chilometri a Nord di Napoli, con il suo suggestivo lungomare, si apre un altro paesaggio costiero davvero unico: il Golfo di Pozzuoli. Entriamo nel cuore dell’iconica regione dei misteriosi Campi Flegrei, una delle zone più geologicamente instabili al mondo. Si tratta di un luogo affascinante e misterioso che attirò l’attenzione anche degli antichi Greci e Romani.

L’itinerario alla scoperta del Golfo di Pozzuoli in moto è lungo solo pochi chilometri, ma assicura un tour tra natura, storia e tradizioni davvero speciale, che si snoda tra curve epiche dal sapore mitico. Il percorso è fattibile tutto l’anno per una gita fuori porta ed è adatto ad ogni tipo di moto.

1 Golfo di Posillipo, l’itinerario in moto

1.1 Mappa

1.2 Itinerario

Partiamo dal Posillipo e imbocchiamo l’omonima via, fino a raggiungere Discesa Coroglio. Seguire le indicazioni per Tangenziale/Roma/A2. Superata la collina di Posillipo, che separa il Golfo di Napoli dalla baia di Pozzuoli, entriamo nei Campi Flegrei. Guidando in direzione Largo San Paolo, il Porto di Pozzuoli si apre sulla destra. Nelle giornate in cui soffia il vento di terra si sente prepotente l’odore di zolfo generato dalle fumarole della Solfatara, dove gli antichi identificavano l’accesso all’aldilà. La strada che percorriamo costeggia il mare fino al porto della cittadina flegrea. Incontriamo innanzitutto l’antica darsena, da sempre confortevole rifugio dei pescherecci quando il mare è particolarmente minaccioso. Successivamente superiamo la nuova banchina dove partono i traghetti alla volta di Procida e Ischia (un’eventuale deviazione di tutto rispetto!).

Il dislivello tra la vecchia e la nuova banchina è una particolarità del Porto di Pozzuoli, conseguenza del fenomeno vulcanico del bradisismo tipico di questo territorio. Ma rimontiamo in sella e procediamo alla scoperta della prossima tappa procedendo verso Nord. Rimaniamo sul Lungomare Cristoforo Colombo. Imbocchiamo prima Via Campi Flegrei e poi Via Domitiana, seguendo le indicazioni per Tangenziale/A2/Roma/Reggio Calabria. Prendiamo Via Montenuovo Licola Patria e proseguiamo su Via Lago Averno Lato Destro. Eccoci in un luogo dall’intenso significato culturale. Proprio qui Virgilio collocò l’ingresso agli inferi nell’Eneide. Una tappa interessante potrebbe essere l’antico ingresso monumentale alla città di Cuma. Qui imbocchiamo la strada SP 531 detta dello Scalandrone.

Un’infilata di curve e tornanti rendono la guida particolarmente divertente fino al Porto di Baia. Questo tratto dell’itinerario è particolarmente suggestivo dal punto di vista storico e archeologico, infatti si costeggiano i resti della Villa Imperiale di Claudio, con la cupola del Tempio di Diana, il Tempio di Mercurio e il Tempio di Venere. Qualche curva lungo Via Castello ci conduce in cima al Castello Aragonese, dal quale godere di una vista mozzafiato sull’intero Golfo di Pozzuoli. Dopo una visita e meravigliose foto, rimontiamo in sella e scendiamo verso il mare. Seguendo la litoranea, in pochi chilometri arriviamo a Capo Miseno, la meravigliosa località marittima sulla punta della penisole flegrea dove fermarsi magari per un aperitivo. 

lago d'averno

2 Cosa sapere sul Golfo di Pozzuoli 

Il Golfo di Pozzuoli è forse come poche altre zone d’Italia un luogo nel quale vibra ancora quell’indissolubile legame tra gli uomini e gli dei. Partiamo dall’arrivo del nostro itinerario: Capo Miseno che si specchia nelle spettacolari silhouette all’orizzonte di Procida e Ischia. Infatti Capo Miseno deve il suo nome alla mitologia. Il timoniere di Enea, racconta Virgilio, fu seppellito proprio qui dopo essere morto in mare a causa di Tritone. Ci troviamo all’estremità del supervulcano dei Campi Flegrei; anch’essi, come già accennato, al centro del poema virgiliano. La natura vulcanica del suolo, oltre ad antiche caldere, è manifesta attraverso la sabbia scura.

Salendo verso il Faro di Porto Miseno che sorge in cima all’omonimo promontorio, vi suggeriamo una visita al vicino borghetto di Bacoli affacciato sul Lago Miseno. Non distante si trova la Piscina Mirabile: l’antica cisterna di acqua potabile risalente all’età di Augusto nonché la più grande mai realizzata dagli antichi Romani. La zona intorno al Lago Miseno è un’incantevole località dove fare trekking. 

Tempio di Serapide

Lo storico Tempio di Serapide a Pozzuoli

Lungo il Golfo di Pozzuoli si trovano anche diverse località che testimoniano la geografia epica della classicità. Infatti questo fazzoletto di terra affacciato sul Tirreno e spalleggiato da un incredibile vulcano fu scelto dai Greci per la fondazione di Cuma: la prima colonia occidentale della Magna Grecia. I romani elessero la baia come località per ville e dimore patrizie. Pozzuoli non è certo più recente. Il Tempio di Serapide è il simbolo della città, la cui importanza in età antica era legata al suo ruolo nella misurazione del livello di innalzamento e abbassamento del suolo attraverso il livello delle inondazioni di acqua. D’altronde, i Campi Flegrei sono una delle zone geologicamente più instabili al mondo. Il Rione Terra è il primo nucleo abitativo di Pozzuoli, quando costituiva il porto più grande dell’intero Impero Romano. 

3 Dove mangiare al Golfo di Pozzuoli

La Campania e le sue prelibatezze culinarie non hanno bisogno di introduzioni. Vogliamo consigliarvi tre dei ristoranti più popolari della zona che uniscono la tradizione della terra alla freschezza del pesce di mare. 

  • La Trattoria del Mare a Pozzuoli è un ristorante che, come lascia intendere il nome, è votato ad una cucina tradizionale e genuina. Alle ricette della tradizione si aggiunge un po’ di fantasia e il gioco è fatto.
  • La Dragonara Ristorante e Pizzeria a Bacoli vanta una suggestiva terrazza sul mare con vista su Ischia e Procida. Gestione familiare da generazioni, la cucina della terra e della campagna incontra i sapori del mare.
  • Caronte al Lago d’Averno in realtà è un paradiso della buona cucina tradizionale. Affacciato sul lago, offre un menù di mare e di terra; l’antipasto sibillino è un trionfo in questo senso.

4 Scopri anche

Letizia
Letizia

Laureata in Lettere Moderne e insegnante di scuola superiore, ho fatto della mia passione per l'Italiano anche un lavoro. Infatti ogni pomeriggio indosso i panni della Copywriter e, decisa a raccontare il mondo, scrivo da diversi anni di turismo e di sosteniblità aziendale. Collaboro con diverse realtà, tra le quali TrueRiders, che mi permette di trasformare l'euforia sulla tastiera in adrenalina su due ruote.




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