Nel cuore del Parco dell’Appennino Lucano si apre una meravigliosa vallata: la Val d’Agri, che oggi vogliamo introdurvi. Il Parco si estende nel territorio centro-occidentale della Basilicata e da qualche anno è stato dichiarato Parco Nazionale, dal momento che ospita habitat faunistici e vegetazionali di grande importanza. Oltre al fiume che dà il nome alla nostra vallata, il Parco dell’Appennino Lucano è attraversato anche da altri corsi d’acqua come il Basento, il Noce e il Sinni che lo rendono un territorio particolarmente lussureggiante di circa 60 mila ettari.
La Val d’Agri è un angolo di Basilicata, all’interno del Parco Nazionale, pronta ad ospitare i visitatori amanti dell’estate desiderosi di fare un tuffo o gli appassionati dei suggestivi scenari invernali. Oggi vogliamo suggerirvi un percorso, breve ma intenso, per ammirare tanta bellezza naturalistica da ogni angolo… o meglio da ogni curva.
Grumento Nova è la nostra località di partenza per scoprire la Val d’Agri. Da Via Generale Francesco ricolò svoltiamo a sinistra per prendere la Strada Provinciale SP 103, seguendo le indicazioni per Taranto/Corleto. In circa mezz’oretta saremo a Montemurro e in poco tempo ancora arriviamo al Santuario Madonna di Servigliano che ci ritroviamo proprio sulla sinistra. Proseguiamo su Via Antonio Gramsci e poi lungo la SS 92 che ci conduce direttamente a Corleto Perticara. Da Corso Cesare Battisti continuiamo verso Via Prati e proseguiamo dritto per rimanere sulla SS 92. Mezz’ora ed eccoci a Laurenzana. Non lasciamo la SS 92 fino a Largo Fiera e alla rotonda prendiamo la prima uscita per proseguire ancora su SS92.
Qui imbocchiamo la Strada Comunale da Calvello a Laurenzana e poi proseguiamo su Viale Aldo Moro. Svoltiamo a sinistra su Via Fiumara la Terra che a sua volta svolta a sinistra e diventa Strada Provinciale 16 Marsicana/SP16. Rimaniamo su questo tracciato fino a quando diventa SP141. Proseguiamo su Via Serio , poi su Via Castello, Via Porta Maggiore e infine Via Sant’Amata ed eccoci, in 44 minuti circa, nel cuore della nostra penultima tappa: Marsicovetere. Da Via Barricelle proseguiamo sulla Strada Provinciale 80 di Galaino/SP80. Ci immettiamo su SS276 ed eccoci a Paterno in circa 20 minuti.
La Val d’Agri si estende per circa 500 chilometri quadrati ed è il risultato di un lento prodotto di scavo lungo le dorsali calcaree tipiche della Basilicata occidentale. Il corso del fiume, raramente portato ad esondare, caratterizza il fondovalle mentre il Volturino, il Viggiano, il Raparo e il Sirino sono i guardiani che ne delimitano i confini. La natura della Val d’Agri è particolarmente rigogliosa e, nonostante i disboscamenti nella regione degli ultimi decenni, nel territorio della Comunità Montana dell’Alto Agri è conservato un rilevante patrimonio boschivo e faunistico. Il castagno, l’acero campestre, il carpino bianco, il ciliegio, l’ontano napoletano, il nocciolo e il melo selvatico sono solo alcune delle specie che si trovano in questa zona. Percorrere la Val d’Agri significa perdersi in un’atmosfera magica e naturalistica; un ventaglio di paesaggi mozzafiato tra pianure variopinte, sorgenti e boschi che sembrano nascondere un antico segreto. D’altronde ci troviamo nel cuore della Basilicata: una delle regioni più inesplorate del “bel paese”.
Ma la Val d’Agri è anche una terra di cultura e tradizione. A partire dall’artigianato che in Lucania vanta antichissime radici. Non è raro ancora oggi imbattersi in artigiani di zampogne, ciaramelle e arpe. Lungo il nostro itinerario, soprattutto tra Marsiconuovo, Viggiano e Montemurro, incontriamo alcuni luoghi dove la lavorazione del legno è tramandata di generazione in generazione. La Val d’Agri è un viaggio a ritroso nel tempo, dalle rovine romane di Grumentum alle atmosfere medievali di Marsicovetere, senza dimenticare palazzi signorili, masserie e ovviamente il Santuario Madonna di Servigliano che costituisce una tappa del nostro itinerario. Il Santuario, in località Montemurro, si trova sull’altopiano di Jaso a soli 11 chilometri dal borgo. Una frana distrusse l’antico edificio sacro nel 1907, pertanto l’attuale santuario è relativamente recente e custodisce un crocifisso appartenente alla precedente chiesa. Interessante è l’altare in muratura e stucchi che riproduce la superficie del marmo.
Se l’itinerario non vi basta, siete stati incuriositi dalla Val d’Agri e avete tempo a disposizione per qualche ora in più, allora non perdete la caratteristica Tramutola. La particolarità di questo borgo lucano è il fatto che il centro storico è diviso in due da un fiumicello che taglia in due la piazzetta e dove ancora oggi le donne non di rado lavano qualche panno.
Una delle occasioni migliori per fare la conoscenza della Val d’Agri è a tavola. I piatti tradizionali sono legati ai diversi periodi dell’anno, così come i loro ingredienti ovviamente. Ad esempio nel periodo di Natale a Marsicovetere possiamo assaporare il baccalà arracanato, cioè cucinato con mollica di pane, peperoni e aglio, mentre a Pasqua non può mai mancare la focaccia al formaggio. I “triiddi” e i “firricieddi” sono le paste tipiche della zona. Ma dove assaporare tante specialità da leccarsi i baffi? Ecco alcuni ristoranti che vi consigliamo.
Narciso è un ristorante di Grumento Nova dove la cucina tradizionale incontra il tocco di uno chef pronto a fare conoscenza con gli ospiti. Anche la carta dei vini è all’altezza dell’esperienza gustativa dei piatti. Leukanika è invece un ristorante a Montemurro e che vi consigliamo se volete immergervi nei sapori più tradizionali della Basilicata. Non fatevi ingannare dal nome un po’ esotico: qui vi aspetta un menù 100% lucano. Le Quattro Lune a Marsicovetere è un’altra eccellenza locale che non lascia mai gli ospiti insoddisfatti. Un locale confortevole e un buon rapporto qualità-prezzo sono i perfetti controcanti ad ingredienti d’eccellenza e sapori eccezionali.
Laureata in Lettere Moderne e insegnante di scuola superiore, ho fatto della mia passione per l'Italiano anche un lavoro. Infatti ogni pomeriggio indosso i panni della Copywriter e, decisa a raccontare il mondo, scrivo da diversi anni di turismo e di sosteniblità aziendale. Collaboro con diverse realtà, tra le quali TrueRiders, che mi permette di trasformare l'euforia sulla tastiera in adrenalina su due ruote.
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