Quella invernale è la stagione più difficile per i bikers, alle prese con meteo avverso e una passione che non si spegne nonostante freddo e neve: dai motoraduni ai più basilari consigli di rimessaggio, passando per possibili mete alternative, ecco allora tutti i suggerimenti utili per vivere al meglio il proprio inverno in moto!
Inverno in moto sì oppure no? È questo uno dei grandi dilemmi che, puntualmente, affligge i motocilisti all’arrivo dei primi freddi. Temperature in picchiata, passi chiusi, strade in condizioni difficili e giornate che si accorciano rendono indubbiamente quella invernale la stagione meno adatta alle due ruote, tanto che sono molti i motociclisti che, anche per ridurre i costi (ad esempio quello dell’assicurazione), preferiscono accantonare temporaneamente le gioie del mototurismo in favore di passatempi più adeguati al clima.
D’altra parte, se è vero che, anche grazie a fiere, motoraduni e alle lunghe domeniche dedicate alla manutenzione del proprio mezzo, avere la moto parcheggiata nel box non significa necessariamente dover rinunciare a sentirsi dei motociclisti, lo è altrettanto che le mete alternative per i più temerari non mancano.
Tante, del resto, le correnti di pensiero sul tema, destinate a ricomporsi solo con il ritorno della bella stagione. In ogni caso, che preferiate godervi il rimessaggio perfetto sul divano in attesa della primavera o che siate in cerca di emozioni forti anche sotto Natale, ecco una ricca raccolta di consigli e suggerimenti per “sopravvivere” all’inverno in (o senza) moto!
Cominciamo proprio dagli “irriducibili”, da quei bikers che non si rassegnano all’idea di tenere la moto parcheggiata in box neppure a novembre, dicembre o gennaio.
Quali consigli per loro? Impossibile in questo caso prescindere dalla meta: per i più fortunati, infatti, un’opzione concreta può essere quella di dare una svolta al proprio inverno in moto scegliendo mete esotiche e destinazioni agli antipodi.
California, Sudamerica, Australia e Sud-Est Asiatico i Paesi più gettonati, a patto però di avere a disposizione un periodo di vacanza sufficientemente lungo da non rendere la trasferta quasi vana (due settimane il minimo sindacale) e di avere buone disponibilità economiche.
Il fai da te complica la logistica, ma permette forse di godere di maggiore libertà e di risparmiare qualcosa rispetto alle soluzioni Fly&Ride: appoggiarsi a tour operator resta però la scelta ideale per chi teme invece organizzazione e burocrazia, spesso insidiose per chi viaggia all’estero.
Decisamente più economica la “soluzione Italia”, che costringerà però a fare i conti con una rosa di scelte più ristretta del consueto.
Addio ai passi, in particolare a quelli alpini, normalmente chiusi tra novembre e marzo/aprile e benvenute destinazioni in zone e regioni dove le temperature restano più miti anche durante l’inverno.
Bizze e stranezze del meteo permettendo, preferibile dunque rinunciare ai tornanti di montagna in favore di tour enogastronomici in zone di bassa collina o, perché no, del profondo Sud e dei paesaggi costieri delle Isole.
L’importante è insomma che sia sempre la prudenza a prevalere anche assecondando buon senso e norme basilari di sicurezza: ecco perché sarà sempre bene verificare le condizioni di viabilità che accompagneranno l’itinerario prima di mettersi in viaggio, prestare la massima attenzione in caso di asfalto bagnato o particolarmente sporco e preferire sempre le ore centrali della giornata, quando la luminosità è migliore per percorrere le strade potenzialmente più impegnative del tour scelto.
Da non sottovalutare, per i mototuristi invernali, anche l’equipaggiamento. Perché se le abitudini personali la fanno giustamente da padrona affinché chi guida si senta sempre comodo e perfettamente a suo agio, la sicurezza rende comunque necessario il rispetto di alcune buone norme generali. Come il ricorso ad abbigliamento tecnico di buona qualità ed, eventualmente, ad accessori come sottotuta e sottogiacca, che vi consentiranno di ripararvi dal freddo senza rinunciare alla praticità. Coprirsi il più possibile, ma con indumenti non adeguati non è insomma la soluzione! Due poi gli elementi da non trascurare nella scelta dell’equipaggiamento: il rischio acqua e neve, che rende pressoché obbligatorio il ricorso a capi impermeabili (e tute da pioggia), e la visibilità. Molte le soluzioni rifrangenti in commercio che vi permetteranno di essere facilmente avvistabili anche in condizioni di buio.
Attenzione poi alle estremità e, dunque, a mani e piedi. Se per le prime è bene non dimenticarsi che esistono guanti e apposite soluzioni per l’inverno, per i secondi vale sempre la pena di ricordare – e anche per l’estate, quando è addirittura possibile assistere in città all’accoppiata moto e sandali – l’importanza di un buono stivale. Per quel che riguarda il caso, un occhio di riguardo va riservato al problema dell’appannamento, cui ovviare scegliendo innanzitutto un casco integrale di buona qualità e dotato di un sistema di ventilazione che non faccia appannare la visiera; a riguardo, va comunque ricordata la disponibilità sia di apposite visiere interne anti-appannamento sia di spray con analoga funzione. Sempre dal mercato arrivano – va detto – anche ulteriori soluzioni al problema del freddo, come abbigliamento riscaldato o accessori da montare direttamente sulla moto, come paramani, parapiedi o, ancora, come le manopole riscaldate che, pur facendo talvolta storcere il naso ai più puristi, sono ormai montate di serie su un numero sempre più ampio di marchi e modelli.
Preparare il motociclista è importante, ma anche la moto vuole la sua parte! La “delicatezza” della stagione impone qualche accorgimento ulteriore rispetto ai sempre validi consigli sul da farsi prima di mettersi in viaggio. Come preparare allora la moto all’utilizzo d’inverno? Prestando innanzitutto attenzione agli pneumatici (e alla loro pressione): meglio cambiarli se ormai a ridosso del fine vita, prima di cimentarsi con strade dall’asfalto insidioso. Una piccola curiosità: per ovvie ragioni, le due ruote sono escluse da obblighi e ordinanze su pneumatici e catene, ma ciò non significa che non esistano gomme invernali. Alcuni produttori realizzano infatti per scooter e moto modelli mud and snow con mescole tendenzialmente più morbide e pensate per garantire buona aderenza anche in caso di asfalto freddo: un possibile aiuto, certo, che non deve però sostituirsi, in condizioni difficili, a uno stile di guida dolce e prudente. Massima attenzione poi alle condizioni dell’impianto di illuminazione e al sistema frenante.
Anche chi avesse intenzione di lasciare ferma la moto nel box non deve però trascurare l’importanza di una corretta manutenzione e, ancora di più, di un adeguato rimessaggio, argomento sul quale – va detto – abbondano falsi miti e teorie contrastanti tra loro. Cominciamo con delle certezze assolute: sempre meglio preferire luoghi chiusi per sfuggire a intemperie e malintenzionati e mai riporre la moto sporca, lasciando che polveri o altri residui (letale, ad esempio, proprio il sale chimico) abbiano un’intera stagione di tempo per rovinarne la carena o altre parti del mezzo. Sia per luoghi chiusi che aperti, vale poi la regola d’oro di utilizzare un telo copri-moto per mettere la propria amata al riparo dall’umidità. Se possibile, poi, meglio lasciarla a riposo sui cavalletti, così da evitare che le gomme tocchino direttamente terra; in caso contrario, ancor più importante spostarla di tanto in tanto per impedire agli pneumatici di ovalizzarsi.
Serbatoio pieno o vuoto? Ecco un altro dilemma, figlio in realtà dei tempi in cui i serbatoi erano in metallo e quindi a rischio di arrugginirsi se lasciati vuoti: il problema non si pone invece per i mezzi più moderni, i cui serbatoi sono solitamente in plastica, alluminio o comunque adeguatamente trattati contro la ruggine. Altro punto delicato è la batteria, che potrebbe scaricarsi. In questo caso, il modo più semplice per ovviare al problema – soprattutto per chi è dotato di garage e corrente elettrica – sono i mantenitori di carica. Diversamente, la batteria andrebbe sempre preferibilmente scollegata dalla moto e conservata in un luogo adatto, avendo cura di ricaricarla ogni 30-40 giorni. Spazio infine a un ultimo falso mito: bisogna davvero ricordarsi di accendere la moto ogni tanto per almeno 5 minuti? In realtà, no! Non solo questi rapidi accendi e spegni non sono funzionali, ma spesso rischiano di causare la formazione di condensa (poco gradita) all’interno dell’impianto di scarico.
Non resta a questo punto che rispondere a un ultimo interrogativo: cosa fare mentre la propria moto è in letargo, o quasi? Se le più grandi competizioni a due ruote sono in vacanza togliendo qualche piacere ai bikers desiderosi di guardare una bella gara in tv, lo stesso non si può dire per fiere e altri eventi motociclistici che, con un calendario fitto nei mesi più freddi, accompagnano gli appassionati anche d’inverno. Lasciato alle spalle EICMA 2017, l’Italia rilancia ad esempio con il Motor Bike Expo, di scena a Verona dal 18 gennaio o, ancora, con l’Eternal City Custom Show, previsto a Roma per il 17 e il 18 febbraio, con somma gioia degli amanti dell’universo custom. Da non dimenticare, poi, i motoraduni, spesso a scopo benefico (oltre che goliardico), che accompagnano l’inverno e in particolar modo le festività natalizie: quale migliore occasione di una motobefana in compagnia per sfidare il freddo anche solo per una mattina o un pomeriggio?
Del resto, con le temperature che scendono e le vacanze estive lontane, aspettare il ritorno di lunghe giornate assolate insieme ad altri motociclisti con cui condividere la propria passione – che sia per una fiera, un piccolo tour o un’occasione enogastronomica –resta forse il modo migliore di trascorrere il proprio inverno in moto!
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