Un viaggio all’insegna dell’avventura, quello che ci porterà nel Laos in moto.
In questa parte dell’Asia ci si può trovare accanto ai Buddha di pietra, ai tempi d’oro e alle sensazioni rilassanti dei villaggi di pescatori. Uno stato che rappresenta un’ottima opportunità per tutti gli appassionati di off road e percorsi sterrati.
Riuscire a mettersi in sella a una moto e conquistare uno stato affascinante come il Laos non è certo un’impresa facile. Non lo è perché, prima di tutto, si deve mettere in preventivo di finire immersi nel fango (magari fino alle ginocchia) e tornare a casa con un buona dose di dolori alle braccia e al fondoschiena (i manti stradali non sono certo asfaltati!).
Poi però, metabolizzato il tutto, la consapevolezza di aver fatto qualcosa di grande e indimenticabile sarà sempre più evidente. Il Laos è una nazione dalla grande attrattiva e con un cultura che, assaporata, diventerà un ricordo indelebile di questa esperienza.
Ma come si fa a organizzare un viaggio per scoprire il Laos in moto? Partiamo dal presupposto che a Vientiane, la capitale, si possono trovare tutte i mezzi che occorrono. Ricordate però che sulle strade di questa nazione sono autorizzati a girare mezzi di cilindrata massima 250 e che serve una patente laotiana.
Questo non è un grande problema, infatti con una spesa di appena 90mila kip (ovvero circa 10 euro) potete acquistarla sul posto, a patto che abbiate con voi una patente italiana. Proprio per il fatto che siate stranieri la targa della vostra moto sarà a caratteri blu su sfondo dorato, distinguendovi dai laotiani che invece hanno una targa a caratteri neri su sfondo giallo. L’acquisto, e non il noleggio della moto, è più consigliato.
I prezzi, infatti, anche in questo caso sono irrisori e poi, una volta terminato il viaggio in Laos in moto, si potrà rivendere la moto con grande facilità e, se si è bravi, rientrando quasi completamente dell’investimento iniziale. Le marche più diffusa a queste latitudini è la Honda.
La più economica è la KoLaos che rappresenta anche un buon prodotto dal punto di vista dell’affidabilità. Diffidate, invece, dalle marche cinesi: qua molto popolari, ma che potrebbero lasciarvi a piedi all’improvviso.
Arriviamo però al dunque: ma dove si può andare in Laos per divertirsi off road? Se siete amanti del motocross è sicuramente il paese che fa per voi. Vi consigliamo, quindi, il circuito attorno alle grotte di Kanglor (nella parte centrale della nazione).
La zona del Laos che tuttavia offre più possibilità per divertirsi sulle due ruote è il nord del paese. Partendo da Luang Namtha, regione famosissima per i suoi contesti naturalistici e per questa ragione scelta da tanti amanti del trekking, si raggiungere Phonsavan: un posto sperduto e solitario, dove per arrivarci dovrete fare una deviazione lunghissima attraverso strade tutte curve e uno scenario che cambia in modo costante davanti ai vostri occhi.
Qua è letteralmente incredibile la visita alla Piana delle Giare, dove ci sono dei grandi contenitori in pietra, di origine antica e sconosciuta che non si capisce come sia stato possibile costruirli. Ora si torna verso Oudomxai passando per Luang Prabang, un’antica città fatta più di momenti che di luoghi. E una volta arrivati capirete perché.
Se volete però qualcosa di veramente alternativo, lontano dal turismo di massa e in grado di esaltare ancora di più la guida di una moto in territorio non affatto battuti, vi suggeriamo il sud del paese. La parte meridionale del Laos, infatti, è una regione ancora poco conosciuta nonostante delle bellezze naturali di tutto rispetto.
Il percorso che si snoda lungo il fiume Mekong, partendo dalla capitale Vientiane e arrivando nell’estremo sud, nei pressi di Champasak. Costeggiato il confine con la Cambogia raggiungeremo quindi Attapeu per inerpicarci poi sul Bolaven Plateau e tornare nella capitale, dopo avere costeggiato il confine con il Vietnam lungo quello che al tempo della guerra era il tratto laotiano del Sentiero di Ho Chi Minh.
Una volta a Vientiane potrete godervi un meritato riposo oppure posare la moto, prendere un aereo e rilassarci in qualche spiaggia della Thailandia. Questa però è tutta un’altra storia…
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