I viaggi in moto verso le perle nascoste del nostro Paese ci portano oggi in uno dei Borghi Più Belli d’Italia. Aieta, in Calabria, è una piccola località montana incastonata nel Parco Nazionale del Pollino che conquista con un colpo d’occhio fatto di verdi distese di boschi, case imbiancate a calce e tetti in rossa terracotta. Il nome del borgo (anticamente anche Ajeta) deriva dal greco aetos, ovvero aquila, rapace che qui era molto presente sulle alture di questa zona del Pollino. Mettiamo anche noi le ali al motore e andiamo a scoprire questo angolo di sud!
L’itinerario in moto parte da Sapri e scende verso sud sulla statale SS18 Tirrena Inferiore a Maratea, poi ancora avanti fino a Praia a Mare. Qui è necessario seguire le indicazioni e svoltare a sinistra per salire fino ad Aieta, con le sue curve affacciate sul Tirreno, i tornanti che attraversano la macchia mediterranea e l’aria frizzante che solo la montagna vicino al mare sa regalare. Tempo di percorrenza totale: 1 ora e 10 minuti circa, per 43 km di tragitto.
Vista panoramica del borgo di Aieta.
Aieta è uno di quei borghi che sembrano sospesi tra cielo e terra. Situato a 524 metri di altitudine ma a pochi chilometri dal mare, regala una vista panoramica spettacolare che abbraccia il golfo di Policastro da un lato e le cime del Pollino dall’altro. Le strade lastricate del centro si percorrono a piedi, tra portali in pietra e case addossate le une alle altre, in un intreccio che profuma di storia e tradizioni. Conta circa settecento abitanti e si trova in provincia di Cosenza, Calabria.
La passeggiata ad Aieta è breve ma c’è molto da vedere. Il simbolo del paese è senza dubbio il Palazzo Rinascimentale Martirano-Spinelli, un edificio che spunta all’improvviso tra le case bianche con la sua eleganza sobria e le decorazioni scolpite; al suo interno si trovano affreschi e stanze storiche visitabili (ingresso 2,50€). L’edificio religioso da vedere è la Chiesa di Santa Maria della Visitazione, di origine del XII secolo, che nel 1530 divenne la Chiesa principale. La località è anche un ottimo punto di partenza per chi ama le escursioni: tra i boschi di castagni e faggi che lo circondano, ci sono sentieri che si inoltrano nel Parco Nazionale del Pollino.
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Dopo una giornata in moto tra mare e montagna, niente di meglio che fermarsi per assaggiare i sapori della tradizione calabrese. Da provare assolutamente, le lagane e ceci: una pasta fresca tipica del sud, spesso condita con olio extravergine e peperoncino. E poi la salsiccia di maiale nero: speziata e profumata, spesso affumicata. Non possono mancare i formaggi del Pollino: pecorini stagionati in grotta, perfetti da accompagnare con un bicchiere di vino rosso locale.
Altra specialità del luogo è l’arte del ricamo: l’Associazione culturale I Fili del Rinascimento si occupa di riscoprire, valorizzare e diffondere le arti manuali come il ricamo, l’uncinetto, il lavoro a maglia. All’interno dell’edificio comunale chiamato La Casa degli Antichi Mestieri (che è anche un’area espositiva da visitare) le esperte ricamatrici ripropongono tradizionali “pezzi”, abiti e corredi del passato della tradizione calabrese. Come vedi la Calabria interna conserva grandi tesori, e se vuoi un altro esempio allora prova questo nuovo itinerario!
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Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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