A 70 chilometri dall'originale c'è la "Venezia in miniatura": rimasta in ombra, è oggi una meta ideale da vivere oltre la Laguna

A 70 chilometri dall’originale c’è la “Venezia in miniatura”: rimasta in ombra, è oggi una meta ideale da vivere oltre la Laguna

Adriano Bocci  | 14 Mar 2025  | Tempo di lettura: 5 minuti
Duomo di Sant'Andrea. Portogruaro. Shutterstock_2558432401
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Venezia è il fulcro dell’intero Veneto, una città che i turisti prendono d’assalto in ogni momento dell’anno e a est della quale si sviluppa il cosiddetto Veneto Orientale. La Laguna detta legge anche in fatto di geografia, in una regione decisamente ampia per territorio, storia e tradizioni. Stavolta la nostra attenzione turistica andrà a concentrarsi in antichi mandamenti, suddivisioni amministrative ereditate dal passato dove emergono città d’autore. Visiteremo le spiagge e le città d’arte, raggiungeremo monumenti incredibili e opere della natura e ci faremo conquistare dal Veneto più autentico. Il nostro non sarà un tour ‘mototuristico’ nel senso più tradizionale, non affronteremo passi di montagna e ardimentose risalite alpine. In compenso, scopriremo un lato piacevole, verde e storico di una delle regioni che invece ci, e vi, piacciono di più.

Portogruaro in moto. L’itinerario

Mappa

Itinerario

Sono 116 i chilometri di questo itinerario che, da Treviso, ci porta lungo il Veneto Orientale fino all’arrivo a Caorle. Un percorso non lineare, che include una doverosa – almeno per la bellezza del paesaggio – deviazione verso Portogruaro. Partiamo dalla città del radicchio in direzione sud-est e, tramite la Statale 13, raggiungiamo in circa 20 chilometri la località di Monastier. Comune sul fronte tragico della Grande Guerra, ospita numerose ville venete e i resti di una antica abbazia. Sono solo 13, invece, i comuni che ci separano da San Donà di Piave.

Altra tappa obbligata, per ammirare i suggestivi scorci del Veneto Orientale. Da qui proseguiamo lungo la Statale 14 in direzione di Portogruaro, che raggiungiamo in appena 30 chilometri. Il paesaggio tutt’intorno a noi è quello del Basso Piave, pianeggiante e ricco di zone coltivate. Tramite la Statale 68, una volta conclusa la visita a Portogruaro ci avviciniamo alla costa, arrivando ad Eraclea (SP68, 30 km). Si tratta dell’ultima tappa intermedia, prima di arrivare a Caorle: passiamo così sulla zona costiera, toccando Eraclea Mare e Duna Verde.

Portogruaro, una “Venezia in miniatura” nell’entroterra

Portogruaro. Vista del Fiume Lemene. Shutterstock_2580479519
Portogruaro vista dai suoi “canali”, sul fiume Lemene

76 chilometri di strada, 55 in linea d’aria. È la distanza che separa madre e figlia, ovvero Venezia e Portogruaro. Qui, nel cuore della pianura del Veneto, troviamo una città che fa dei suoi numerosi fiumi e canali una vera e propria attrazione. Tutto nasce dal fiume Lemene, che attraversa la città da nord a sud, suddividendosi in due rami verso viale Udine. Uno tocca la parte esterna del centro storico, l’altro lo divide esattamente a metà, attraversato da piccoli ponticelli che regalano scorci di poesia e serenità, senza l’aggravio del turismo di massa.

Non si finisce qui, però, perché altri canali più piccoli si diramano nel centro storico, ancora una volta offrendo scorci su abitazioni private, locali, portici nel più quintessenziale degli stili veneti. E infine, Lamene e l’altro fiume, il Reghena, si incontrano a sud della città, aprendo un ulteriore scenario di bellezza blu.

Cosa vedere in città

Municipio di Portogruaro, con le sue tipiche merlature ghibelline. 1222151326
Municipio di Portogruaro, con le sue tipiche merlature ghibelline

Fulcro della città è la zona del Duomo di Sant’Andrea, sulla quale svetta non solo la chiesa simbolo di Portogruaro con il suo imponente campanile, ma anche la storica Casa del mutilato e i gemelli Mulini di Sant’Andrea, costruiti nel XV secolo per sfruttare l’acqua del Lemene come motore delle ruote dei mulini.

Oggi sede di collezioni d’arte contemporanea, sono uno scorcio idilliaco, perfetto per una foto o una passeggiata romantica, soprattutto nel periodo primaverile. Bellissimo è anche l’Oratorio della Pescheria, edificio in legno di inizio XVII secolo fronte fiume con un delizioso campanile “a vela” sulla parte sommitale della facciata.

Il fiume sacro dell’Italia e le spiagge più amate dai tedeschi

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Basso Piave

Il Basso Piave e il Veneto Orientale sono due terreni che si equivalgono in termini geografici e storici. Il “fiume sacro“, sulle cui sponde si sono combattute le pagine più tragiche della Grande Guerra, sfocia infatti proprio nei pressi di Cortellazzo, frazione di Jesolo. Quella che, fino a una decina di anni fa, i legislatori volevano trasformare in provincia è oggi parte della città metropolitana di Venezia. Tra i comuni più grandi, che ne sono i capoluoghi storici, San Donà di Piave e Portogruaro.

Questi territori, che fino all’Ottocento erano divisi tra Friuli e Treviso, oggi hanno una sorta di identità comune. A unirli non solo la vicinanza al Piave, per l’appunto, ma anche architetture, tradizioni e clima. Oltre alla attrattività turistica: infatti, il Veneto Orientale ospita quattro delle dieci città più visitate d’Italia. Un incredibile record che, insieme a Venezia, in un anno è capace di richiamare più di 30 milioni di turisti: più di quelle di Roma e, complessivamente, quanto quelle di Milano, Firenze e Rimini messe insieme.

Lido di Jesolo. Shutterstock_1663417498
Le lunghissime, e super attrezzate, spiagge del Lido di Jesolo

A cosa si deve tanto successo? Presto detto: all’innumerevole presenza di strutture ricettive, soprattutto balneari. Le spiagge di Jesolo, Cavallino-Treporti, San Michele al Tagliamento e Caorle sono infatti tra le più frequentate d’Europa, con una ricca presenza di turisti tedeschi e austriaci. Decine di chilometri di arenili ampi e sabbiosi, collegamenti frequenti e strutture d’eccellenza hanno reso questo angolo del Veneto la spiaggia d’Italia. Eppure, nei comuni del Veneto Orientale non ci sono solo spiagge, e il turismo da queste parti ha tanto ancora da offrire.

Adriano Bocci
Adriano Bocci

Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.




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