Offerta 6+2, venghino signori, venghino! Non siamo certo a Natale (are we?), ma di confezioni regalo puoi trovarne a bizzeffe. Aye, today you’re in Scots, nella terra del verde, del kilt e della cornamusa scozzese, per fare un itinerario memorabile come non mai, a patto che reggi un po’ di gradi, che ricordare rimane complesso.
In Scozia puoi goderti in due orette in sella un collegamento da punto A a punto B che ti fa vedere (e sentire) la storia di tanti pacchi regalo donati e ricevuti: Glen Grant, Chivas Regal, magnifici giardini, produzione, riparazione, profumi e storia della produzione dei distillati più famosi al mondo. La regione si chiama Speyside, nella valle dello Spey, ed è la culla del whisky scozzzese. Il tutto fattibilissimo su due ruote, come è giusto che sia: si chiama The Malt Whisky Trail. Allons-y!
L’itinerario di oggi, la The Malt Whisky Trail, parte direttamente dalla Distilleria Glenlivet. Da lei prendi la B9136, poi continui sulla B9008 e la B9102. Dopo un po’ di strada tra i panorami verdeggievoli della Scozia (ti accompagnano tutto il tempo, stai sereno) svolta a sinistra e prosegui fino alla Distilleria Cardhu, culla di uno dei whisky più iconici dello Speyside. Da qua vai verso sud-est a prendere la B9102 prima e poi la A941 poi. Passato Elgin svolta prima su Edward Ave e poi di nuovo a destra fino alla Speyside Cooperage Visitor Centre, dove puoi scoprire il dietro le quinte delle botti che danno al whisky il sapore (o meglio, i sapori del whiskey).
Riparti verso nord sulla A941 e, alla rotonda di Rothes, prendi la B9015. Dopo qualche chilometro di guida piacevolmente inebriante e fiduciosamente non intossicata entra sulla B9103 e prosegui fino alla A95. Segui la strada fino alla A96 e poi su Station Rd, che ti porterà dritto alla Glen Grant Distillery, famosa per i suoi whisky eleganti e dal gusto morbido.
Lasciando Glen Grant devi prendere Station Rd e metterti sull’A96 verso Elgin. Una volta lì svolta su Pluscarden Rd e vai fino alla Strathisla Distillery, che è tra le più antiche della Scozia ed è proprio da cartolina.
Riparti imboccando Bruceland Rd, andando sulla A96 e procedo poi verso Benromach Wy fino alla Glen Moray Distillery. Qua la tradizione incontra un po’ di innovazione nei processi di invecchiamento. Da Glen Moray prendi Waterford Rd a direzione A96, poi imbocca la B9011 e infine Tolbooth St/B9010.
Dopo un breve tratto devi farti la St Leonards Rd e arrivare alla Benromach Distillery, perlina artigianale per chi vuole molto i whiskey affumicati. L’ultimo pezzetto è breve: continua su St Leonards Rd e praticamente sei arrivato alla Dallas Dhu House che fa da distilleria museo.
Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono la A96, la A95, la B9102 e la B9010.
Per l’itinerario completo (e dinamico) su Maps tocca qui.
Come anticipato prima, la regione si chiama Speyside, nella valle del fiume Spey, cuore della produzione del whisky scozzese. È una zona piena di verde e molto fertile, tipicamente scozzese, in cui passano 3 grossi affluenti utilissimi a produrre lo scotch. Nel tempo è stata una zona abbastanza isolata, ergo utile come zona di fuga per i contrabbandieri, e l’abbondanza di acqua e d’orzo non poteva che aiutare nel suo futuro.
Ad ogni modo, 6+2: nella The Malt Whisky Trail oggi si visitano sei distillerie, una bottaia ed una ex-distilleria oggi museo. Cominciamo con la prima.
Distilleria Glenlivet
La Distilleria Glenlivet è la casa del primo single malt che è diventato leggenda, il Glenlivet. Parte tutto da qui nella The Malt Whisky Trail, perché nel lontano 1824 un tale George Smith fu il primo ad ottenere la licenza per produrre legalmente whisky nella regione, dopo l’Excise Act dell’anno precedente. Fu una sfida ai distillatori clandestini, ed oggi è una delle distillerie più grandi della Scozia con più di 10 milioni di litri di produzione annua.
Qui si produce il Glenlivet, caratteristico per l’eleganza. Un whisky morbido, fruttato, floreale, unico perché si usano degli alambicchi dalla forma particolare progettati da George stesso. L’acqua pura di un paio di sorgenti (la Josie’s Well e la Blairfindy Well) non fa che aggiungere. Roba di pregio: il classico è trovare il Glenlivet 12, 15 e 18 anni, ma pure il Glenlivet XXV 25 Anni. L’ultima aggiunta è una versione da 40 anni, che è tutto dire. La prima tappa ti fa da primo archivio a tutti gli effetti e ti dà il benvenuto con le botti di fronte all’entrata.
Distilleria Cardhu
La Distilleria Cardhu è un pezzo di storia che fa da simbolo dell’intraprendenza femminile nel mondo del whisky. Nasce nel 1824 da John e Helen Cumming col whisky clandestino, dove Helen gestiva la produzione da prima che l’azienda venisse ufficializzata vendendo il distillato dalla finestra della cucina. Nel 1872 la nuora, Elizabeth Cumming, prende le redini e la fa espandere vendendo gli alambicchi originali, e nel 1893 viene comprata da Johnnie Walker & Sons, diventando parte importante dei loro blend.
Oggi come oggi la sua identità sotto Diageo è definita, al che i whisky di questa distilleria sono dolci, mielati e leggermente speziati, con classici come il Cardhu 12 Anni o il Gold Reserve.
Speyside Cooperage Visitor Centre
Malto, acqua e invecchiamento. C’è qualcosa di trascurato però dal trittico: la botte. Uno dei punti più vitali della zona è lo Speyside Cooperage Visitore Centre che viene fondato nel 1947 a Craigellachie. Ogni anno ripara più di 150.000 botti di rovere usate nelle distillerie di tutta la Scozia.
Vedrai da vicino il lavoro dei bottai che modellano, raschiano e carbonizzano il legno per creare le botti che danno l’aroma al whisky. C’è una galleria di osservazione apposita per vederli all’opera, una esperienza 4D sul viaggio del tutto e un negozio di souvenir.
Glen Grant Distillery, gli alambicchi di rame
La Distilleria Glen Grant invece nasce nel 1840 dai fratelli John e James Grant e la conosce pure chi non è un appassionato. Questo perché oggi è di proprietà del gruppo Campari, cosa piuttosto insolita per gli scozzesi. Elegante e raffinata, la distilleria usa alambicchi alti e stretti per fare quel distillato leggero e fruttato che conosciamo bene. Acqua da sorgenti locali (come la Glen Glant Burn) e 5,9 milioni di litri l’anno.
La gamma forse la conosci, forse no. Il classico 10 anni, quello da 18, il The Major’s Reserve (omaggio a James). Più che altro oltre al whisky la distilleria ha uno stupendo giardino vittoriano voluto da James, rendendo il tutto ancor meglio. Nella The Malt Whisky Trail è una tappa obbligata, quella nostrana.
Strathisla distillery
La Strathisla Distillery invece nasce nel 1786, è la più antica e ancora attiva. Sta a Keith ed è il cuore effettivo del Chivas Regal, comprato appunto dai Chivas Brothers nel 1949 e da lì componente essenziale nelle loro miscele. Eppure lo Strathisla 12 anni (miele e frutta secca) va giù da solo (sempre relativamente parlando di whisky).
Da cartolina, le pagode gemelle, e una produzione abbastanza contenuta di 2,4 milioni di litri l’anno. Artigianale, cura maniacale, da intenditori.
Glen Moray Distillery
Sulle rive del fiume Lossie ci sorge la Glen Moray Distillery che dal 1897 porta avanti la tradizione con un po’ di innovazione, al che nasce come birrificio e diventa distilleria col boom del whisky a fine Ottocento, continuando a sperimentare nelle botti di invecchiamento.
Qui sono stati i primi a invecchiare nelle botti di Chardonnay e Chenin Blanc, anticipando una tendenza oggi diffusa, dandogli tempo di fare una gamma abbastanza variegata (dal classico Glen Moray Classic Single Malt a quelli di 12, 16 anni e rotti). Morbido e fruttato, facile da bere, così come l’accoglienza: i tour spesso fanno degustazione. E menomale.
Benromach Distillery
Il lato affumicato dello Speyside. La Benromach Distillery è una delle poche della zona che tiene un po’ di affumicato nel suo whisky, omaggio allo stile tradizionale della regione prima che la torba venisse abbandonata. Nasce nel 1898 con una storia piena di chiusure e riaperture fino al 1998, quando viene comprata da Gordon & MacPhail.
Eccellenza artigianale, con a malapena 400.000 litri l’anno, ben lontana dagli altri. Maniacale a un altro livello, che il Benromach 10 anni è dolce malto e leggero fumo, mentre il Benromach Organic è stato uno dei primi whisky biologici certificati della Scozia. Ci sono anche le varianti da 15 e 21 anni.
Dallas Dhu House
Vicino a Forres (come lo sono diverse altre qui) c’è il tuffo nel passato vero e proprio: nel 1899 la Dallas Dhu House viene fondata da Alexander Edward per rifornire il blend Roderick Dhu. Il nome stesso, Dallas Dhu, vuol dire Valle dell’Acqua Nera.
Dopo decenni di produzione chiuse nel 1983 per la crisi nel settore. Anziché finire nel limbo Dallas Dhu si è reinventata, diventando un museo gestito da Historic Environment Scotland (ci tengono a dirlo) che ti fa fare un viaggio nel tempo coi macchinari di oltre un secolo fa. Magari più in là torna pure in funzione, non si sa mai, potrebbero esserci dei piani per riportarla in vita. E per la The Malt Whisky Trail, è tutto.
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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