È una cittadina dichiarata dal 1965 “Monumento Nazionale”, iscritta al circuito dei Borghi Più Belli d’Italia ed eletta “Borgo dei Borghi 2017”. Rischiava di sparire, perché il terremoto del Friuli 1976 l’ha completamente abbattuta. Eppure, grazie a un eccezionale restauro architettonico e artistico, è stata restituita al suo aspetto medievale originale, comprese le imponenti mura difensive che cingono l’abitato. A oggi, è l’unico esempio che rimane in Friuli Venezia Giulia di località fortificata del Trecento. Non abbiamo ancora detto come si chiama? È Venzone, e ora è il momento di scoprirla!
A Venzone si può arrivare direttamente in autostrada (A23 Alpe Adria), l’uscita è Gemona-Osoppo. In alternativa, si può fare un bel giro che attraversa tutto il Friuli e la Carnia. La partenza è da Ponte Nelle Alpi, “capolinea” dell’autostrada A27: continua sulla statale SS51 di Alemagna attraversando tutto il bellunese fino a Lozzo di Cadore. Svolta a destra sulla statale SS52 Carnica, che corre ai piedi delle Alpi; prosegui dritto fino ad arrivare a destinazione.
Piazza Municipio e il Palazzo Comunale di Venzone
Venzone si trova in provincia di Udine, a 230 m s.l.m. e a pochi km dalla Slovenia. Prima del terremoto del 1976 è stata set cinematografico per importanti film: Addio alle armi di John Huston e Charles Vidor (1957) e La grande guerra di Mario Monicelli (1959). Recentemente invece (2018) è stata scenografia della serie tv Il commissario Montalbano. Dunque è possibile che hai già visto questa località, almeno sullo schermo televisivo, ma ancora meglio andarla a vedere di persona!
Duomo di Sant’Andrea apostolo, a Venzone (la Chiesa di Sant’Andrea)
Il cuore del borgo medievale è la Piazza del Municipio. L’edificio più importante è il Palazzo Comunale (eretto tra il 1490 e il 1510), che nel porticato ospita una mostra fotografica dedicata alla città e al terremoto. Le strette vie portano al Duomo di Sant’Andrea Apostolo, costruito in pietra bianca su una preesistente chiesa trecentesca. Al suo interno conserva affreschi del XIV secolo, ed è stato attentamente ripristinato dopo il terremoto.
Sapete, le zucche sono al centro di una tradizione legata a una leggenda locale. Secondo tale leggenda, mentre si costruiva il Duomo, Venzone si trovò senza fondi per finire il campanile. Per raccogliere i soldi necessari vennero introdotte tasse e richiesti giorni di lavoro gratuito ai cittadini.
Un artista che veniva da Udine venne incaricato di fare una sfera dorata da mettere sulla cima del campanile.
Cosa che fece, ma il pagamento non fu ricevuto completamente, e per vendetta, l’artista udinese andò a sostituire tale sfera d’oro con una zucca dipinta così bene da ingannare tutti. Ovviamente si è andata a deteriorare, causando l’ilarità dei paesi vicini che cominciarono a chiamare gli abitanti di Venzone Cogoçârs, ossia “mangiatori di zucche”. E ogni penultimo fine settimana di ottobre Venzone ospita la Festa della Zucca, con mercati, rievocazioni, giocolieri, mangiafuoco e degustazioni nelle taverne a base di zucca.
Invece la Chiesa di San Giovanni, dedicata a San Giovanni Battista, originaria del XIV secolo e distrutta dal sisma, non ebbe la fortuna di godere della ricostruzione. Oggi ne rimangono solo i ruderi, a testimoniare la tragedia che segnò duramente la storia del borgo friulano.
Battistero di San Michele
Di fronte al Duomo c’è il Battistero di San Michele, meglio conosciuta come la Cripta di San Michele dove sono conservate mummie datate tra il XIV ed il XIX secolo: furono scoperte nel 1647, durante i lavori di ampliamento del Duomo. Si tratta di corpi che hanno subito un processo di mummificazione naturale. L’indirizzo preciso è Via Alberton del Colle, 7, 33010 Venzone UD e per entrare è necessario acquistare un gettone (1,50€) al bar o nei negozi vicini.
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Non può mancare un’esposizione dedicata all’evento recente che ha cambiato i destini del borgo e della popolazione, ovvero il terremoto del 1976. Al Palazzo Orgnani Martina è allestita la mostra permanente Tiere Motus – storia di un terremoto e della sua gente (ingresso 8€), che racconta l’epoca della tragedia e della ricostruzione del Friuli terremotato attraverso foto, documenti, video e una simulazione in 3D. Per il Museo “Tiere Motus” puoi andare qui.
Per gli altri musei permanenti di Venzone tocca qui.
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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