.
.
.
Il Natale non sarebbe lo stesso senza l’ironia amara di Parenti Serpenti, quel capolavoro di Mario Monicelli che ha trasformato Sulmona e dintorni nello specchio delle nostre brame, o meglio delle nostre trame e tensioni familiari, tra sorrisi e drammi e un po’ di pandoro.
Implicando di doverci fare un giro in moto e non un incontro ravvicinato con una stufa a gas, la magia di certi luoghi la si può vivere pure fuori dal grande schermo. Specificatamente, su due lussuriose ruote calde che tirano dritto sull’asfalto, quelle di una moto. Panorami appenninici e un po’ di ironica nostalgia cinematografica: andiamo (a scoprire gli altarini dell’itinerario di oggi)?
L’itinerario parte da Sulmona, una delle cittadine più iconiche della Valle Peligna e porta d’accesso al Parco Nazionale della Maiella, che ti costeggi per Bonaparte del percorso. Da qua devi andare su Viale Giovanni XXIII, poi svoltare su Via Fiume e prendere Via Cappuccini. Superata la rotonda continua sulla Via Provinciale per Pacentro e successivamente su Via Madonna dei Monti, sempre per la strada che ti porta a Pacentro.
Da qua, dopo la sosta, il viaggio lo continui imboccando la SS487. Segui le indicazioni per Campo di Giove e Cansano e poi svolta su Via dell’Emigrante. Fatti Viale Sulmona, attraversa Piazza Silvio Spaventa e prendi Via S. Matteo. Continua su Piazza Germano del Mastro e Via Brigata Maiella, poi entra nella SS84 che ti porterà verso Palena.
Dopo quest’altra tappa, la strada ti porta sulla SS84 prima e sulla SS263 poi, mentre ti fai qualche contrada (come Selva Piana e Casoli). Continua verso Castel Frentano, indicazioni per Lanciano, sulla SS84. Quando arrivi a Lanciano devi andare sulla Strada Comunale Colacioppo e Via Rosato Guido per arrivare al centro.
Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono la SS487, la SS84 e la SS263.
Per l’itinerario diretto (e dinamico) su Maps tocca qui.
Sulmona, Piazza Garibaldi, Abruzzo. imbriaco_photo / Shutterstock.com
Sulmona, situata nella Valle Peligna, è una città ricca di fascino, storia, tradizioni e un sacco di confetti colorati e buoni. Focus di Parenti Serpenti e dell’itinerario di today, perché gran parte del film viene girato qua. La si conosce perché è la patria del poeta latino Ovidio, qui nato nel 43 a.C., e c’è appunto la Statua di Ovidio a Piazza XX Settembre in mezzo al centro storico. Sulmona è famosissima in tutto il mondo per la produzione dei confetti, una tradizione medievale che continua ad essere una delle principali attrazioni della città (fra poco segue foto, rifatti gli occhi: sai cosa comprare quando vai).
A tal proposito, sul cosa vedere a Sulmona: il Museo Confetti Pelino, o meglio il Museo dell’Arte e della Tecnologia Confettiera, sta nel centro città e ti fa fare un viaggio nell’arte del creare uno dei dolci più iconici della tradizione nostrana.
Sulmona, mazzi di confetti. iStock/lucamato
Il cuore della città è Piazza Garibaldi, quella che vedi poco sopra, ed è una delle piazze più grandi d’Italia. Circondata da edifici storici e sede di eventi figherrimi come la Giostra Cavalleresca, è dove puoi vedere l’iconico Acquedotto Medievale, data 1256, in copertina. L’acqua del fiume Gizio la si portava per farla scorrere sulle arcate dell’acquedotto in pietra calcarea, cosa in parte simbolo di opulenza per una città iperattiva nel commercio e favorita da Federico II.
Altra cosa da vedere è il Complesso della Santissima Annunziata con elementi gotici e barocchi miscelati; là dentro c’è il Museo Civico coi reperti archeologici e opere d’arte. Sulle stesse righe a nord della città vecchia c’è la Cattedrale di San Panfilo, patrono di Sulmona, fatta su un antico tempio romano. Ricordiamo comunque che Sulmona ti fa da porta d’accesso al Parco Nazionale della Maiella, oasi di bellezze naturali che con l’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone e l’Abbazia di Santo Spirito al Morrone.
E comunque a Sulmona ci hanno girato pure Fontamara.
Pacentro, vista panoramica, Abruzzo. iStock/e55evu
Pacentro in sé è un gran bel borgo medievale, sempre dentro al Parco Nazionale della Maiella. Bellezza rara, inserito tra i Borghi più belli d’Italia, con un centro storico perfettamente intatto: vie lastricate, strette, casette in pietra e vista panoramica sulla valle sottostante. Tutte le carte in regola per un sacco di foto.
Parlando un attimo di cosa vedere a Pacentro, è praticamente ovvio a vederlo dalla foto: simbolo indiscusso del borgo è il Castello Caldora, o Castello Cantelmo, forte medievale con torri quadrate a protezione del paese.
Dovrebbe essere dell’undicesimo secolo, perché tra fine XIV e inizio XV si fa la prima ristrutturazione, con un rinforzo a seconda metà XV secolo aggiungendo i torrioni circolari, sotto volere degli Orsini. Due cinte murarie, ma più stemmi, e quello degli Orsini lo si vede di più. La torre più alta, 27 metri, è la Torre fantasma, quella di nord est: questo perché leggenda vuole che il barone Roberto di Licinardo ci ha fatto scolpire il volto della moglie, Margherita di Brai, dopo che si buttò dalla torre a seguito della fake news della morte del marito.
Passando ad altro, il Castello Caldora sta proprio di fronte alla Chiesa di Santa Maria Maggiore, a sua volta a Piazza del Popolo. Ogni anno a Pacentro si fa la Corsa degli Zingari, fatta a piedi nudi ogni settembre. Una cosa che non sai di Pacentro? Pacentro è dove è nato Silvio Ciccone, padre di Madonna.
Ponte di Diocleziano. Lanciano, Abruzzo. ermess / Shutterstock.com
Lanciano invece sta fra le pendici della Maiella e il Mar Adriatico, su una fascia collinare che degrada verso la valle del Sangro. Partiamo subito col cosa vedere a Lanciano nominando di primo getto il Santuario del Miracolo Eucaristico, che sta dentro alla Chiesa di San Francesco. Qua ci sono le reliquie del primo e più famoso miracolo eucaristico della Chiesa cattolica, ottavo secolo.
Secondo tradizione un monaco basiliano, mentre faceva una messa, ebbe dubbi sulla presenza di Gesù nell’Eucarestia, e l’ostia si trasformò visibilmente in carne, e il vino in sangue. Le reliquie sono praticamente queste due: la carne appare come un sottilissimo strato di tessuto mentre il sangue è diviso in 5 grumi diversi. Miracolo analizzato scientificamente: nel 1970 il professor Odoardo Linoli ha identificato il tessuto come quello del cuore (miocardio umano) e il sangue facente parte del gruppo AB, lo stesso della Sindone di Torino.
Cattedrale della Madonna del Ponte, Lanciano. Claudio Giovanni Colombo / Shutterstock. com
Ma ora parliamo d’altro: al centro storico c’è un patrimonio architettonico non male. Non meno bella è la Cattedrale della Madonna del Ponte, quella fatta su un ponte romano, il Ponte di Diocleziano, simbolo più importante di Lanciano. È quello qua sopra. Continuando al centro storico ci trovi le Torri Montanare e la Chiesa di Santa Maria Maggiore. Stupende sono le Botteghe Medievali, quartiere di Lanciano vecchia.
Architettura civile, quindicesimo secolo: create da un mercante, Nicola De Rubeis, stanno a Piazza dei Frentani e hanno gli archi gotici coi davanzali che facevano da vetrine per esporre la merce. Di base, all’origine, il piano terra era per il commercio e il piano di sopra era l’abitazione, ma sono state modificate un po’.
Considera comunque che Lanciano è strategica per vedere la Costa dei Trabocchi.
Crediti cover: Sulmona, centro storico ed acquedotto romano, Abruzzo. iStock/Photogilio
Se il nome di Carlo Magno ti suona familiare, sappi che qui risiede una delle sue ...
. . . Castrovillari, incastonata nel cuore della Calabria, è un luogo dove ...
. . . Potresti pensare che la bassa mantovana in autunno è un luogo grigio, ...
©
2024 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito
Fytur