A quanto pare, in questi tempi così caotici, sembra che tutto giri al contrario, o ci sia a chi piaccia narrarlo così. Una contrarietà che è sistemica e allo stesso tempo è una straordinaria fonte propagandistica, ma che per alcuni è invece un modo di esprimere una forte identità culturale. O almeno è così che la interpretano a Szymbark, una piccola città nella Polonia del nord dove la popolazione locale ha deciso di costruire case al contrario. Vi chiederete: perché? Basta continuare a leggere per scoprirlo e sapere tutto, ma proprio tutto di questa curiosità che l’ha resa un luogo ricercatissimo dai turisti. Sì, anche quelli in moto.
Lasciata la città di Danzica/Gdansk, prendiamo aleja Armii Krajowej, S6 e DW221 in direzione di Polna a Kolbudy, che raggiungiamo in circa 23 chilometri. Ci immergiamo così nella Polonia rurale e autentica, peraltro caratterizzata da una certa vicinanza all’exclave della Russia bianca. Proseguiamo lungo la DW221 in direzione sud, fino alla strada Egiertowska che ci conduce al centro di Przywidz (15 km). Seguiamo le indicazioni per Egiertowo, che raggiungiamo passando per Klonovo Dolne e Klonovo Gorne, poi seguiamo la DK20 per 7 chilometri fino a raggiungere Szymbark. La meta prediletta è raggiunta, il nostro viaggio prosegue però, dopo la rigorosa pausa e visita, ancora sulla DK20 per altri 15 chilometri, fino ad arrivare nell’altrettanto interessante città di Kościerzyna. In tutto, il tour è di 71,5 chilometri per una durata di poco superiore all’ora di viaggio.
Szymbark, così come le due grandi città di Gdynia e Gdansk – che in Italia siamo più abituati a conoscere come Danzica – fanno parte della regione polacca detta Casciubia. Si tratta di un luogo che non ha una identità politica definita, ma che potremmo paragonare, a titolo d’esempio, all’Irpinia in Italia. Particolare è però la storia di questo luogo, che deve il suo nome ai Kaszëbi, una etnia che mescola elementi polacchi ad altri tedeschi, particolarmente nella lingua e nella cultura tradizionale. Spesso al centro delle tante spartizioni che ha subito la Polonia nei secoli, fino alla Seconda guerra mondiale, i Casciubi rimasti oggi sono poche migliaia: c’è chi ne conta appena 5.000, e chi li stima in 50 o 500mila, a seconda che parlino o meno il dialetto locale.
Il territorio, nonostante le tante vicissitudini, è però oggi un’isola felice dove domina una certa qualità della vita, che unitamente alla bellezza della natura e delle città coi loro palazzi color pastello, le è valso il soprannome di Svizzera della Casciubia.
Sul sito ufficiale, questo curioso edificio viene descritto come un’allegoria del mondo moderno, dove la tradizione e i sistemi di valori sono stati stravolti. La Dom do góry nogami è la Casa capovolta, simbolo dell’architettura di Szymbark e punto focale del Centro per l’Educazione e la Promozione Regionale. Questo centro è in realtà il modo migliore per conoscere le curiosità e le caratteristiche della cultura casciuba, che si basa sui valori della religiosità, della diligenza, della perseveranza e del patriottismo. Gli stessi valori espressi dalla Statua dello Swietowid kashubiano, ovvero l’albero dalla chioma squadrata e dal cui tronco emergono le figure antropomorfe delle virtù di questo popolo.
All’interno del centro non c’è però solo questa casa capovolta, ma diverse: una è dedicata alla memoria degli insorti di Adampoi, e un’altra ancora funge da punto di raccordo per la visita ai vari elementi del Centro di promozione. Insomma, uno stravolgimento architettonico e anche concettuale che vuole servire per proporre l’idea che gli stilemi e le identità contemporanee non valgono per il popolo della Casciubia, il cui territorio si ammira anche dalla magnifica Torre panoramica Kaszubska. Da qui, il territorio di Szymbark e dintorni sembra quasi un angolo del Canada o degli Stati Uniti d’America, con fittissimi boschi, edifici in legno e, in inverno, tantissima neve che ammanta tutto il panorama in un abbraccio candido.
Uno dei più importanti centri di commercio durante il periodo della Lega anseatica, Gdansk – Danzica è una bellissima città situata nel nord della Polonia, bagnata dalle acque del Mar Baltico. Elegante e raffinata, ha davvero molti luoghi di interesse che giustificano il viaggio, a partire dalla Via Reale (Droga Królewska), sulla quale insistono la Porta d’Oro e la Porta Verde. Bellissimo l’edificio gotico della Corte di Artù, oggi impiegato per ospitare il Museo di storia e dell’arte di Danzica, così come la Basilica di Santa Maria, che con i suoi 190mila metri cubi è una delle più grandi chiese in mattoni costruite al mondo.
Attraversata dal fiume Motlava, sul quale affacciano il trecentesco Castello di Gdansk, l’antichissima gru medievale in legno e gli edifici dell’isola di Olowianka, Danzica è una città che si può scoprire, abbandonando per un momento la moto, anche facendo un piacevolissimo giro in barca, che permette di ammirarla da una prospettiva insolita e interessante.
Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015
Il Passo San Bernardino è un importante valico alpino del Canton Grigioni, nella ...
Il 2024 si conferma un anno di grande fermento per il mondo delle due ruote col il ...
Gli Appennini, che tagliano in due l’Italia da nord a sud, arrivano fino alla ...
©
2024 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito
Fytur