In mezzo alle belle colline della Catalogna c’è una zona che va ad un regime di giri un po’ più bassi: si chiama Besalú ed è un borgo medievale che incanta per il fascino senza tempo. Tra i ponti in pietra, le chiese romaniche e un’atmosfera che invita a calma e sangue caldo, Besalú è una piccola Firenze che praticamente da sempre è dimora di conti, conti e ancora conti. Un mosaico di storia, e un mosaico di conti, per quella che fu la capitale dell’omonima contea che vide Goffredo il Villoso ed altri contendersi e/o passarsi diverse zone; noi invece ci passiamo su due ruote (cominciando da quello splendore di Lloret de Mar) ed arrivarci attraverso il ponte che dà il benvenuto al borgo tutto. Andiamo, TrueRiders?
Parti da Lloret de Mar imboccando la Av. Vila de Blanes/GI-682 verso di Avinguda de les Alegries/C-63. Continua a seguire la C-63 fino a raggiungere Vidreres facendoti un tratto muy scorrevole che ti porta nell’entroterra.
Da Vidreres vai verso la A-2 in direzione di Sils e poi prosegui sulla stessa strada fino a imboccare la N-IIa verso Fornells de la Selva. Continua seguendo la Carrer Barcelona per entrare a Girona, che merita una sosta (poi vedi, e implicando che non ti sei già stanchicchiato con Lloret de Mar).
Da Girona riparti seguendo il Carrer Migdia, attraversa il Pg. d’Olot e continua sull’Avinguda del President Josep Tarradellas i Joan. Da qua imbocca l’E-15/A-2/AP-7 in direzione di Sant Gregori e poi goditi la panoramica C-66 che ti porta direttamente al borgo medievale di Besalú.
Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono la C-63, la A-2, la C-66 e la N-IIa.
Per l’itinerario diretto (e dinamico) su Maps tocca qui.
Porta del ponte medievale di Besalú, Catalogna, Spagna
Besalú, provincia di Girona, è uno dei borghi medievali meglio conservati della Spagna. Fra le prime cose da vedere c’è in primis ciò per cui Besalú è famoso: il Ponte Romanico (Pont Vell, o Pont Fortificat), costruito nel XII secolo che fa da ingresso al borgo e si attraversa il fiume Fluvià con sette archi irregolari e torri di guardia, una vista spettacolare. Lungo 105 metri ed alto 30, con una particolare forma ad angolo causata al come sono messi i pilastri sulle rocce del fiume. Nel quattordicesimo secolo la torre centrale faceva da pedaggio; è stato ricostruito fedelmente, con l’ultimo restauro nel 1965, causa distruzione nella Guerra Civile Spagnola.
Al centro del borgo invece c’è il Quartiere Ebraico di Besalú (vicino al Fluvià) e qui viene conservato un rarissimo Miqvé, un bagno rituale ebraico del dodicesimo secolo, scoperto solo nel 1964, uno dei pochi rimasti in Europa e l’unico di tutta la Spagna. È fatto da una scala a 36 gradini che porta a una saletta con una piscina per le abluzioni rituali (i bagni).
Monastero di Sant Pere, Besalú. iStock/Borisb17
Sulle stesse righe c’è da vedere il Monastero di Sant Pere, nato nel 977 e cresciuto dal conte-vescovo Miró, consacrato invece nel 1003 dal conte Bernat I Tallaferro. È uno dei monumenti romanici più rappresentativi di Besalú, ma oggi ne rimane solo la chiesa con una pianta basilicale a 3 navate, divise da pilastri a quadrangolo. C’è una volta a botte e l’abside centrale ha archetti e fregi a dente di sega, mentre il deambulatorio ha otto colonne coi capitelli scolpiti. Rimanendo in tema c’è la Chiesa di Sant Vicenç che sta nel centro storico, XI-XII secolo, con invece una pianta a tre navate e tre absidi. La facciata principale è più sobria, ma dentro c’è una cappella gotica dedicata alla Vera Cruz.
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Sempre romanica c’è Casa Cornellà, una dimora del dodicesimo secolo bella principalmente per il portico e la galleria. La si conosce pure come Casa Llaudes e sta davanti al Monastero di Sant Pere, organizzata attorno a un cortile interno molto luminoso (causa galleria). Purtroppo è privata.
Da vedere c’è pure una esposizione medievale del XV secolo chiamata Esposizione S.XV – Alma Cubrae. È una collezione di armature, manichini iperrealistici, costumi storici e oggetti di scena, tutti fatti artigianalmente. Audioguide, filmati e un’area photocall per indossare elmi, spade ed altri accessori, che per i più piccoli (o in coppia) è stupendo.
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La cucina di Besalú è pura tradizione gastronomica catalana, andando pienamente sulle risorse disponibili in zona. Le cose che propongono spesso sui menù sono le salsicce coi funghi, le zampe di maiale in salsa, l’anatra con le pere e il coniglio in agrodolce. La paella è un classicone, ma certi abbinamenti qui sono comuni ma da noi sono un (bel) po’ rari, in effetti, come il baccalà alla menta. Hanno l’abitudine di abbinare molte cose a certi formaggi artigianali, specie il serrat d’ovella, mentre nei taglieri dei vari bar (che servono, quasi non serve nemmeno dirlo, mille tipi di tapas diverse) vanno forte le salsicce secche che accompagnano la ratafia catalana, ben diversa da quella italiana.
Per la cronaca, quella catalana non usa amarene o ciliegie nere, ma invece usa le noci verdi raccolte pre-maturazione e una mistura di spezie, radici ed erbe aromatiche. Alcune versioni usano pure un centinaio di ingredienti, e infatti in Catalogna è un prodotto IGP. Un po’ come questo.
Crediti copertina: iStock/Tunatura
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