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È una delle strade panoramiche più belle al mondo, ma per percorrerla dovrai affrontare un viaggio decisamente importante

Adriano Bocci  | 28 Nov 2024  | Tempo di lettura: 3 minuti
Chapmans Peak Drive, vista della costa, Cape Town, Sud Africa. Alex Marais, Shutterstock
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Sudafrica, terra di una natura spettacolare, e della Chapman’s Peak Drive. Questo percorso stradale, nonostante non sia adattissimo per un viaggio in moto (è lungo appena nove chilometri), può sicuramente fare tappa – e che tappa! – per un tour su due ruote. Considerata tra le panoramiche più belle del mondo, è una strada costruita su un progetto coloniale di inizio Novecento, più volte rimaneggiate e che – come succede per la Grossglockner in Austria – ha oggi una funzione prevalentemente turistica.

Chapman’s Peak Drive in moto. L’itinerario

Mappa

Itinerario

Quello del Chapman’s Peak Drive è breve percorso in sicurezza, immersi in uno scenario da sogno: l’Oceano Atlantico da un lato (l’Oceano Indiano è poco più lontano), il declivio del Chapman’s Peak (che arriva fin quasi a 500 metri d’altezza) dall’altra.
E una volta concluso il percorso della Chapman’s Peak Drive, c’è comunque tantissimo da fare da queste parti, da un bel picnic con vista oceanica, a un giro sui cavalli, dalla pesca a una “scalata”, passando per il windsurf e, per la gioia di chi ama riportare a casa tanti souvenir, lo shopping.
Se volete proseguire il viaggio in moto, ovviamente potete percorrere la Penisola del Capo o, con un viaggio di circa 200 chilometri, arrivare a Capo Agulhas, il punto più meridionale dell’Africa continentale, dove si “incontrano” Oceano Atlantico e Oceano Indiano, una zona dove il mare è spesso agitato, ma che presenta dei panorami unici, che valgono sicuramente la “deviazione”.

Cosa sapere e cosa vedere sulla Chapman’s Peak Drive

Chapman Peak Drive. iStock, Jack Smith
Chapman Peak Drive. iStock/Jack Smith
Situata nella Provincia del Capo Occidentale, a meno di 40 chilometri di distanza da Città del Capo, la Chapman’s Peak Drive (detta anche Chapman Peak Road, o Chappies) unisce le due località costiere di NoordhoekHout Bay, nella parte meridionale del Sudafrica.
Chapman’s Peak Drive è  lunga 9 km ed ha 114 curve, e oggi ci sono diversi modi per unirle, ma la Chapman rimane la più affascinante. La costruzione della strada africana che unisce Hout Bay e Noordhoek risale all’inizio del Novecento, per volontà di Sir Nicolaas Frederic de Waal, primo amministratore della Provincia del Capo durante il periodo coloniale britannico. Il picco e la strada prendono il nome da John Chapman, pilota di una nave inglese che, nel 1607, approdò nella baia ora conosciuta come Hout Bay.

Il percorso, particolarmente ostico visto l’instabilità delle rocce, venne realizzato in sette anni di lavori. Inaugurato nel 1922, divenne da subito una delle più belle strade del Sudafrica. Nel 1962 furono eseguiti degli importanti lavori di ampliamento e ammodernamento della strada. Nel 1977, una parte del percorso crollò nell’Oceano Atlantico e fu sostituita da uno spettacolare ponte.
Se per questo la Chapman’s Peak Drive è parte integrante di alcuni eventi sportivi, principalmente il Cape Argus Cycle Tour e la Two Oceans Marathon, che ci porta ciclisti e corridori da tutto il mondo.

Info utili: accesso, pedaggio e sicurezza

Chapman's Peak Drive, Cape Town, Sud Africa. Will Rodrigues, Shutterstock
Chapman’s Peak Drive, Cape Town, Sud Africa. Will Rodrigues, Shutterstock
La Chapman’s Peak Drive è una strada a pagamento, con un pedaggio che, per le moto, è di 52 Rand sudafricani (circa 2,7 euro). Sono previsti sconti ulteriori per chi intende percorrere frequentemente la strada. Tra questi, per l’uso della Chapman fino a 10 volte al mese il costo scende a 14,50 Rand.
Spettacolare sì, ma da percorrere con attenzione. La Chapman non è una strada priva di pericoli, e dal 2000 non è più considerata una strada pubblica. Significa cioè che può essere percorsa previo pagamento di un pedaggio.
L’amministrazione della strada, la Entilini Concessions, ha ottenuto una concessione trentennale nel 2002 per la gestione, con l’obbligo di tenere il percorso sempre sicuro per chi lo percorre. Numerose misure di sicurezza sono oggi poste in essere, come quelle per il blocco dei massi cadenti. La stessa amministrazione si è rifatta – come è comunicato sul sito web – alle opere ingegneristiche del Lago di Garda.

Crediti copertina: Alex Marais / Shutterstock.com

Adriano Bocci
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