È la piccola Venezia della Germania, e in questa città medievale dai colori pastello filosofi e viaggiatori si incontrano da centinaia di anni

È la piccola Venezia della Germania, e in questa città medievale dai colori pastello filosofi e viaggiatori si incontrano da centinaia di anni

Adriano Bocci  | 25 Nov 2024  | Tempo di lettura: 6 minuti
Centro storico di Tubingen e vista sul fiume Neckar, Tubingen, Germania. emicristea, iStock

Tübingen, o meglio per noi Tubinga, è situata nel Baden-Württemberg ed è una delle città più affascinolenti della Germania meridionale. Famosa per il centro storico medievale dai colori pastello, ma è pure uno dei più importanti centri culturali del Paese perché è la sede di una delle università più antiche della Germania, oltre che di importanti istituti di ricerca e musei. Tutto il fermento intellettuale non è facile da descrivere, ma non sorprende che Tubinga sia stata la culla di grandi pensatori e poeti come Georg Wilhelm Friedrich Hegel, Friedrich Wilhelm Joseph Schelling e Friedrich Hölderlin. Se per questo ci ha studiato Keplero, ed è tutta da vedere: giretto in Germania, TrueRiders?

Tubinga in moto. L’itinerario

Mappa

Itinerario

Parti da Tubinga imboccando la Wilhelmstraße e prosegui lungo la Stuttgarter Str. seguendo le indicazioni per la B27 e poi la B297 fino alla L378A in direzione di Metzingen. Una volta arrivato devi continuare sulla Nürtinger Str. e sulla Schreierei per raggiungere il centro città.
Da Metzingen riprendi il viaggio seguendo la B464 verso la Reutlinger Str./B312/B313 in direzione di Eningen unter Achalm. Prosegui lungo la Reutlinger Str./B312/B313, poi svolta su Kastanienweg e così arrivi a Reutlingen.
Da Reutlingen ti serve la B312/B313 e poi la Klosterstraße, la Gönninger Str. e altre stradelle (anche la K6729 e la Matheus-Wagner-Straße) per poi seguire la L383 verso Mössingen, passando per Forststraße.
Da Mössingen prosegui sulla B27 attraverso Hechinger Str. e continua sulla Hegelstraße, dirigendoti verso la Westbahnhofstraße. Segui la Kelternstraße e Am Stadtgraben per tornare a Tubinga.

Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono la B27, la B312, la B313 e la L378A.
Per l’itinerario diretto (e dinamico) su Maps tocca qui.

Tubinga, o Tübingen: quel Medioevo color pastello col sapere dei geni

Castello di Hohentubingen, Tubingen, Germania. Borisb17, iStock
Castello di Hohentubingen, Tubingen, Germania. Borisb17, iStock
La storia di Tubinga (o Tübingen) si estende da millenni. La piccola Venezia della Germania ha gli insediamenti già dal XII millennio a.C., coi romani che hanno lasciato qualche traccia qui nell’85 d.C. con un limes (muro di frontiera che faceva da confine), con gli Alemanni qui dal 6°-7° secolo, ma la prima menzione ufficiosa di Tübingen è del 1191, anche se il castello della zona, Hohentübingen, ha documenti già del 1078 quando viene assediato da Enrico IV (del Sacro Romano Impero).
È nel 1146 che Ugo V, già conte, diventa Ugo I e conte palatino, stabilendo Tubinga come capitale del Palatinato di Tübingen… che duecento anni dopo viene venduto a Ulrico III conte di Württemberg e incorporato nella Contea di Württemberg.

C’è da notare che nel Quattrocento nascono le cose importanti: tra 1470 e 1483 si crea la Chiesa Collegiata di San Giorgio che diventa un punto di riferimento centrale, mentre nel 1477 il duca Eberardo V di Württemberg fonda l’Università Eberhard Karls, una delle più antiche università dell’Europa centrale.
Occupata dalla Lega Cattolica nella Guerra dei Trent’anni, poi dagli svedesi e poi francesi, a fine Settecento viene fondato l’Allgemeine Zeitung, un giornale molto importante. Fino a poco prima della metà dell’Ottocento qui ci vive Friedrich Hölderlin in una torre affacciata sul fiume Neckar (che oggi si chiama Hölderlinturm).

Nel periodo nazista la sinagoga di Tübingen viene incendiata nella Notte dei Cristalli il 9 novembre 1938. La Seconda Guerra Mondiale lascia la città in gran parte intatta ringraziando l’iniziativa pacifista di un medico di lì, Theodor Dobler. Dopo la guerra Tübingen viene occupata dai francesi e dal 1946 al 1952 diventa capitale dello stato di Württemberg-Hohenzollern, prima della creazione del Baden-Württemberg nel 1952. Arrivano gli anni ’60 e Tübingen diventa uno dei centri del movimento studentesco tedesco e delle proteste del 1968. Sempre in quell’anno viene installato il primo sportello automatico in Germania.

Cosa vedere a Tubinga

Panorama su Tubinga, Germania, iStock.com, DaLiu
Panorama su Tubinga, Germania, iStock.com, DaLiu
Il centro storico di Tubinga / Tübingen è perfettamente conserato. Girare in moto per le strade panoramiche nei dintorni fa venire voglia di esplorarla, e la prima cosa da vedere come è ovviamente il centro storico, cominciando dalla parte più viva, Marktplatz. Pittoresca, stupenda, con gli edifici color pastello dove ci spicca molto facilmente il Municipio (Rathaus) con l’orologio astronomico del 1511 e la facciata decorata.
A pochi passi c’è la Chiesa Collegiata di San Giorgio, 1470-1493, tutta gotica e famosa per i monumenti sepolcrali dei duchi di Württemberg che comanda sul panorama cittadino, specialmente se ne sali la torre… o almeno a quel livello, perché non è difficile spostarsi verso il castello di Hohentübingen (Schloss Hohentübingen) che invece si domina la città dall’alto. Ovvia vista stupenda sin dal XI secolo, con annesso Museo delle Culture Antiche e reperti archeologici e culturali dell’età della pietra. un museo sulla storia culturale della regione, considerati i troppi nomi.

Hölderlinturm (Hoelderlin tower, torre di Hoederlin) sul fiume Neckar, Tubinga, Germania. msgrafixx, Shutterstock
Hölderlinturm (Hoelderlin tower, torre di Hoederlin) sul fiume Neckar, Tubinga, Germania. msgrafixx / Shutterstock.com
Sempre in ambito culturale c’è da vedere l’università Eberhard Karls del 1477 col campus storico e i giardini botanici con specie molto rare.
Cambiando discorso, però, non è solo cultura quel che luccica: se andate in due e volete una sosta romantica o semplicemente un (bel) po’ di relax c’è il lungofiume del Neckar (Neckarfront) che è imperdibile, che le case a graticcio si riflettono in acqua e le barche tradizionali (che si chiamano Stocherkahn) rendono questa parte la più iconica.
Senza dimenticare, proprio lì, la Hölderlinturm (torre di Hoederlin), cioè la torre dove Friedrich Hölderlin visse per decenni e che ora è un museo. Se ami passeggiare (mai quanto il girare in moto, ma va bene lo stesso) il quartiere di Ammergasse dà vicoli stretti e suggestivi pieni di botteghe artigianali e caffè.

Cosa mangiare e con cosa ingrassare a Tübingen

Maultaschen prima di venire cotti
Maultaschen prima di venire cotti
Il cibo di Tübingen (Tubinga) è tipico e sostanzioso, come un paese non proprio caldo comanda: la prima cosa da mangiare a Tubinga sono i maultaschen, che si chiamano pure ravioli svevi, leggasi ravioloni ignoranti con carne di maiale e vitello che fanno in brodo, saltati in padella o conditi col burro fuso e le cipolle croccanti. Leggenda vuole che sono stati creati dai monaci per nascondere la carne mentre digiunavano.
Passando ad altro, ma forse li conosci, gli spätzle, altro formato di pasta fresca farina e uova. Spopola il käsespätzle, mescolata potente di questa pasta col formaggio fuso e cipolle (non notiamo assolutamente un pattern nelle preferenze in zona, nono). Torniamo alla carne con una sana zwiebelrostbraten, una bistecca di manzo in padella che fanno con cipolle fritte e una salsa di vino o di brodo, di solito con le patate.

 

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Altro consiglio (questo lo trovi spesso) sono i linsen mit Spätzle und Saitenwürstchen: lenticchie stufate servite con gli spätzle e salsicce tipo Wiener (i classici wurstel di vienna). Ovviamente i classici bretzel in mille modi che lì li servono sempre col burro, ma passiamo solo ad un dolce: schwarzwälder Kirschtorte. Anche se originaria della Foresta Nera è una torta al cioccolato con panna e ciliegie molto famosa dove ci si mette il Kirsch, un liquore di ciliegie (simile alla Ratafia). In tutto ciò da bere ci sono tante birre diverse, ma più di tutti lì si beve il Most, un sidro di mele leggermente alcolico.

Crediti immagine di apertura: iStock.com/emicristea

Adriano Bocci
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