La saggezza dell’acqua. L’ha definita così il neo ministro della cultura Alessandro Giuli, in un recente discorso alla Biennale di Venezia. Un discorso che non ha mancato di sollevare sopracciglia, salvo poi ricordarci che dall’acqua dipende la vita così come la conosciamo oggigiorno. E dei tanti luoghi d’Italia dove il mix “vitale” di ossigeno e idrogeno si combinano per dare vita a paesaggi di meraviglia c’è Piediluco, borgo dell’Umbria sospeso tra le acque del suo omonimo lago e quelle, impetuose e irregimentate, della cascata delle Marmore. Insomma, il posto perfetto per vivere un’esperienza turistica che, in ogni momento dell’anno, è foriera di piacere. Pronti a scoprirlo?
Un itinerario, come dice il poeta, “breve ma intenso”. In poco meno di 40 chilometri incontriamo infatti uno dei luoghi simbolo della vita di san Francesco d’Assisi, la cascata artificiale più alta d’Europa, un bellissimo borgo con il suo moderno ponte fino ad arrivare a una delle realtà industriali di maggiore impatto della recente storia italiana. Lasciamo Poggio Bustone (siamo nel Lazio, in provincia di Rieti) e prendiamo il percorso di Borgo Provaroni/Via Tostoni. Da qui, seguiamo la SP3b fino a Vignaletto, ppoi SS79 in direzione proprio di Piediluco, che raggiungiamo dopo poco più di 20 chilometri. Costeggiamo il lago e, sempre tramite la Statale 79, arriviamo in poco meno di 9 chilometri a Marmore, il comune che prende il nome dalle omonime cascate. Ancora lungo la nostra SS79 siamo in poco meno di 5 chilometri nel bel borghetto di Papigno, ultima tappa intermedia prima degli altri 5 chilometri che ci porteranno a Terni. In tutto, se si escludono eventuali (e necessarie!) soste, l’itinerario richiede all’incirca un’ora.
La scelta di annoverarlo, sin dal 2016, tra i Borghi più belli d’Italia non deve certamente stupire: Piediluco è un borgo che incanta sin dal primo sguardo. Fortunato, e felicissimo è il suo collocamento geografico: il paesino sorge sulle sponde di un piccolo lago (benché sia il secondo più grande di tutta l’Umbria), che ne prende il nome, ma a un tiro di schioppo da qui le acque del fiume Velino, sapientemente incanalate sin dalle epoche antiche, alimentano il complesso magnifico della cascata delle Marmore, 165 metri e 3 salti di iconica bellezza.
Sormontato dai resti di una Rocca che pare risalire forse all’anno Mille, se non prima, e anticamente chiamata Castello de Luco o Rocca Albornoz, il paese oggi nella provincia di Terni visse per lungo periodo le vicende politiche del Centro Italia, alimentate dalle rivalità tra famiglie e con l’intervento, spesso decisivo, del papato. Insieme ai pur pochi elementi monumentali del borgo umbro, tra i quali emergono i palazzi del potere (Comunale, Poiani, del Podestà) e la chiesa di San Francesco, merita sicuramente una sosta la moderna e coloratissima scultura Le Libertà. L’opera, targata Giulio Turcato, arricchisce il lungolago di Piediluco e si trova in una posizione di particolare pregio paesaggistico, dalla quale il lago e le sue verdissime sponde si mostrano in tutto il loro splendore.
L’imponente salto della Cascata delle Marmore che, complessivamente, supera i 160 metri
Appena citata, ma degna di un paragrafo in più, la cascata delle Marmore risale, nella sua forma originale, addirittura all’anno 271 a.C. quando venne scavato un canale per iniziare il drenaggio dell’antico lago Velino, un enorme invaso naturale d’acqua che occupava l’intera Piana Reatina. L’aspetto attuale è invece merito di Andrea Vici, che rivide l’assetto dei tre salti, oggi alti complessivamente 165 metri, di cui il più alto da 85 metri. L’ingresso alla cascata costa 12 euro, mentre il rilascio dell’acqua, che permette di ammirare le Marmore nel suo splendore, segue un calendario consultabile qui.
Non meno interessante è il borghetto di Papigno, frazione di Terni in una posizione estremamente strategica, tra due vie di collegamento locali. Costruito nel corso del XIII secolo, il borgo (oggi circa 800 abitanti) ha avuto un passato industriale nel corso del Novecento e, subito dopo, è divenuto un luogo prediletto per la cinematografia, grazie ai bellissimi paesaggi che offre.
Infine Terni, importante centro industriale con un forte aspetto moderno dovuto alla ricostruzione post-bellica, ma che conserva alcune perle storiche di particolare rilievo, tra cui la cattedrale di Santa Maria Assunta, dallo stile barocco con elementi classici; la basilica di San Valentino, il santo patrono degli innamorati; l’imponente Palazzo Spada progettato dal Sangallo e con una pianta simile a quella di un castello.
Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015
Parte dei borghi più belli d'Italia dal 2016, in mezzo alla Valle Reatina c'è un ...
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