Poco più di 360, visitati ogni anno da 9 milioni di persone, per un impatto economico che supera i 5 miliardi di euro. I borghi più belli d’Italia non sono solo un’associazione di promozione turistica e culturale, ma rappresentano la spina dorsale di un turismo “alternativo” nel Bel Paese. Capaci di dimostrare che, dalla Valle d’Aosta fino alla Sicilia, ognuna delle venti regioni d’Italia è da scoprire, conoscere, approfondire. E stavolta la “freccetta” sulla mappa della nostra Penisola si è posata a sud, in quella Calabria così ricca di sorprese e di luoghi d’autore. Si è posata su Altomonte, borghetto di quattromila abitanti e quasi 500 metri d’altitudine nel Cosentino, o come la chiamavano fino al 1860 “Calabria Citeriore”, erede dell’antichissima terra di Enotria. Un excursus storico necessario per capirne le origini, per ammirare le meraviglie di una regione troppo spesso ai margini del turismo “di massa”. Pronti a partire?
Il percorso che ci attende per arrivare ad Altomonte sarà una vera e propria “risalita” della Calabria settentrionale. Partiamo dalla bella località di Guardia Piemontese Marina, situata lungo la SS18 Tirrenica, che percorriamo per qualche chilometro fino all’arrivo a Marina di Cetraro. Da qui, iniziamo a percorrere l’entroterra calabrese, prendendo la SP270 ricca di curve e di bellissimi scenari. Dopo 30 chilometri arriviamo a Fagnano Castello, e sempre lungo la Provinciale 270 raggiungiamo Pianette. Da qui continuiamo sulla SP114 fino alle porte di Roggiano Gravina, poi siamo sulla SP120 che costeggia il Lago dell’Esaro e il sito archeologico della Villa Romana di Larderia. Arriviamo così a Casello, ultima tappa intermedia prima dell’approdo finale. Da qui, ancora SP120 per altri 7 chilometri, fino a raggiungere Altomonte al termine di un percorso di 60 chilometri che, salvo soste o traffico, dura circa un paio d’ore.
Il Convento dei Domenicani, uno dei luoghi simbolo del borgo di Altomonte
Quali sono i primi elementi che si associano alla Calabria? Le spiagge, sicuramente. Eppure, sapevate che questa regione è una delle pochissime in Italia ad avere, nel suo territorio, ben tre parchi nazionali? Pollino, Sila e Aspromonte, che disegnano enormi macchie verdi su un territorio frastagliato, eterogeneo, ricco. Ed è proprio nella Calabria montagnosa, verde e più autentica che incontriamo il borgo di Altomonte, una delle maggiori sorprese di questa zona. Una sorpresa che risale a secoli e secoli fa, più precisamente al periodo normanno, quando inizia a prendere forma un abitato che si sarebbe arricchito di elementi di particolare pregio. Tra questi, sicuramente gli edifici religiosi, tra cui la romanica chiesa di Santa Maria della Consolazione, che fa il paio con la chiesa di San Francesco da Paola, il santo che proviene proprio da queste zone e che ha ridefinito la religiosità del Mezzogiorno d’Italia con la fondazione dell’ordine dei Minimi. Proprio gli ordini religiosi trovano, nei due conventi dei Frati Minimi e dei Domenicani, la massima rappresentazione di una importanza della predicazione che si è fatta anche elemento architettonico.
La centrale piazza San Francesco mostra il “cuore” di Altomonte, borgo di pietra e di storia, ma anche e soprattutto di paesaggi che spaziano su aree note soprattutto per la produzione vinicola. La DOC Terre di Cosenza sottozona Esaro, questo il nome di un territorio dove si producono Greco, Gaglioppo, Magliocco. Vini di autentica espressione della realtà calabrese, che affondano le loro radici nella storia e nelle radici della Magna Grecia, come dimostra la storia di Milone di Crotone, lottatore greco del VI secolo a.C. che, si dice, fosse un grande bevitore del Gaglioppo calabrese.
La Chiesa di Santa Maria della Consolazione, capolavoro romanico di Altomonte
Un territorio, quello di Altomonte e più in generale della Calabria, che è anche ricchissimo di prodotti gastronomici da abbinare ai suoi vini, dal pecorino calabrese alla ‘nduja, dai primi ai secondi piatti, un menù completo da gustare dopo essersi goduti un percorso in moto che dal mare porta alla montagna, e un percorso a piedi tra le ricchezze di questo borgo così piacevole.
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