C’era una volta Saturno, ma non il pianeta. Parliamo del dio dell’agricoltura, il corrispettivo del Crono ellenico. I più esperti di mitologia, o anche semplicemente chi da bambino guardava Pollon in TV, sanno bene che dalle parti dell’Olimpo i rapporti tra divinità non erano esattamente sempre calmi. E così, quando il buon (insomma) Saturno venne cacciato dalla montagna sacra agli dei, dovette trovarsi un nuovo posto dove vivere. Girovagando, arrivò nell’attuale Basso Lazio, lungo il fiume Sacco, che dà il nome alla vallata, e fondò quella che sarebbe divenuta l’attuale, decisamente interessante Ferentino. Una località a cui gli astri, le divinità, i potenti di ogni epoca hanno visto con favore, rendendola una delle mete più interessanti da scoprire nella provincia di Frosinone, a circa un’ora di viaggio da Roma. Curiosi di saperne di più?
L’itinerario che ci porta a Ferentino “taglia” il Lazio da nord a sud. Invece che partire da Roma, scegliamo come partenza la bella località di Arsoli, che alcuni si spingono a chiamare la Parigi del Lazio per via del suo antico rapporto con gli artisti. Da qui, prendiamo la SR411, una direttrice che ci garantirà panorami e immediatezza di viaggio. Non noiosa, ma facile da percorrere, la seguiamo per un largo tratto fino agli Altipiani di Arcinazzo, altro luogo decisamente interessante da scoprire tra Lazio e Abruzzo. Dopo questi primi 35 chilometri, che prevedono un passaggio intermedio tra Marano Equo, Agosta, Affile e la ben nota Subiaco, proseguiamo sulla SP147 per poco meno di 10 km fino all’arrivo a Fiuggi, celebre località termale del Basso Lazio. Ancora, siamo sulla SP123 verso l’interessante lago di Canterno, e ancora sulla SP272 per un ultimo tratto di strada (21 km) che approda a Ferentino. Il percorso è complessivamente di 65 chilometri, con innumerevoli soste potenziali, e nonostante richieda solo un’ora e mezza di viaggio il consiglio è di dedicargli un giorno intero.
Una veduta della chiesa che sovrasta l’Acropoli di Ferentino
Ben più antica di Roma, almeno di 300 anni secondo gli storici, Ferentino la si riconosce per una caratteristica che la accomuna a molte città del frusinate: la presenza di mura ciclopiche, così chiamate per l’imponenza sia in altezza che larghezza. 2500 metri lunghe, 12 varchi monumentali d’ingresso per la protezione a Ferentinum, l’antico toponimo latino, che accompagna questo paese di 20mila abitanti per migliaia d’anni. Divenuta alleata dell’Urbe già nel IV secolo a.C., qui sorgono antiche terme romane (oggi “sostituite” da un moderno complesso termale e di benessere), simbolo dell’urbanizzazione capitolina. Ma è con l’avvento del Cristianesimo che questa terra assume sempre maggiore rilevanza, tant’è che nel monastero di Sant’Antonio Abate è ancora oggi conservato il cuore di Papa Celestino V, i cui resti si trovano invece nella Basilica di Collemaggio a L’Aquila (Abruzzo). Addirittura, per 350 anni, Ferentino è capoluogo di provincia, una decisione di quel Papa Innocenzo III che veniva dalla non lontana Gavignano.
L’importanza del territorio di Ferentino dal punto di vista storico e monumentale la ritroviamo, come abbiamo visto, nei luoghi simbolo della cittadina:
Una suggestiva venuta naturale sul Lago di Canterno
Dopo aver ammirato la bellezza monumentale di Ferentino, risalendo il percorso verso nord (o fermandosi prima dell’approdo finale) non possiamo non dedicare tempo e sguardi al lago di Canterno, una piccola oasi naturale protetta che si estende per quasi 2000 ettari e che, insieme al lago, include anche i paesaggi circostanti. Sulle sue sponde verdissime e tutelate affacciano poche strutture, un paio di ristoranti dove degustare cucina locale di terra e di lago e un’area picnic. A causa dell’oscillazione del livello delle acque, compaiono diverse isolette che arricchiscono il paesaggio, mentre sulla sponda ovest l’Albero della pace è un simbolo del paesaggio.
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