Siamo abituati a pensare che solo l’Italia sia la “proprietaria” del concetto di borgo: un paese piccolo, spesso arroccato su una collina, magari circondato da mura e con i tradizionali elementi dell’architettura medievale, la chiesa e il castello. Realtà che, pur nella ricchezza tipica del Bel Paese, ritroviamo anche oltre i suoi confini. Ed è nella “cugina” Spagna che ne esiste uno dei più belli d’Europa, un magnifico giardino di pietra che dista 275 chilometri da Madrid e 450 da Barcellona. Non esattamente il luogo più facilmente raggiungibile del mondo, ma Albarracín è anche per questo motivo un luogo dalla bellezza seducente, un romantico affaccio su secoli di storia trascorsi che non ne hanno mutato, per contro rifinito e idealizzato, il profilo armonico. Scopriamolo insieme!
Per raggiungere Albarracin in moto abbiamo pensato a un itinerario che tocca località molto interessanti della Spagna centrale. 160 chilometri di percorso che da Cuenca portano a Teruel, passando per la Serranía de Cuenca e Albarracín (ovviamente), arrivando fino alla città vescovile aragonese.
Lasciata Cuenca, che è situata lungo il cammino della A-40, seguiamo la CM-2110 per 22 chilometri in direzione nord, verso Villalba de la Sierra. Da qui si può fare una deviazione verso la Ciudad Encantada, un sito naturale dove le formazioni rocciose, naturalmente erose dagli agenti naturali, assumono delle curiose forme. Tra queste il fungo, il cane, il ponte romano e “gli amanti di Teruel”.
Percorrendo la V-9032 in direzione nord, attraversiamo longitudinalmente il Parque Natural de la Serranía de Cuenca. Dopo 62 chilometri giungiamo a Guadalaviar, piccolissimo borgo situato a oltre 1.500 metri di altezza tra le vette dell’Aragona. Da qui siamo davvero molto vicini ad Albarracín, che raggiungiamo in 36 chilometri percorrendo la strada nazionale A-1512. La storica località teruense merita sicuramente una sosta approfondita, e non è male pensare a un pernottamento in zona.
Sarà sempre la A-1512, una volta lasciato il borgo, a condurci in meno di 40 chilometri a Teruel, approdo finale di questo tour spagnolo.
Con i suoi 1182 m s.l.m. Albarracín (questa la grafia corretta in castigliano, con tanto di accento) è uno dei comuni più elevanti nella storica comunità autonoma dell’Aragona, più precisamente nella provincia di Teruel. Insieme alla Navarra, l’Aragona costituisce uno dei due regni che, unitisi al termine della Reconquista, diedero vita alla Spagna così come la conosciamo oggigiorno. Un luogo dalla bellezza selvaggia, come molte delle sierre dell’entroterra spagnolo, dove la vegetazione è ridotta ad arbusti e gli alberi sono meno frequenti.
Scorcio delle mura perimetrali di Albarracín, che congiungono il borgo all’antico Alcázar
La città fu probabilmente fondata in epoca romana con il nome di Lobetum. Nonostante ciò, dell’occupazione imperiale non rimangono tracce. Albarracín è infatti caratterizzata dal suo conjunto histórico, ovvero il borgo, sul quale insistono monumenti di epoca musulmana (X-XII secolo) e successivi alla Reconquista. L’Alcázar, ovvero l’antica fortezza fortificata della città, si presenta in buono stato di conservazione e sono visibili tutte le mura perimetrali. L’edificio, costruito nel X secolo, fu conquistato dagli aragonesi intorno al 1170 e trasformato secondo il gusto dell’epoca.
Splendido l’edificio della Cattedrale del Salvatore, costruita tra il 1572 e il 1600: il campanile è coperto, sulla guglia, da maioliche colorate mentre l’edificio è un misto tra lo stile gotico e quello rinascimentale. Da ammirare la Cappella della Vergine del Pilar, un capolavoro barocco del Settecento.
Uno dei simboli di Albarracín è la muraglia, che circonda quasi per intero il borgo. Costruita anch’essa dagli arabi intorno al X secolo, includeva l’Alcázar, la Torre del Andador e l’antica Chiesa di Santa Maria, di epoca visigota.
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