Storico, autentico, lontano dai flussi turistici ma allo stesso tempo incredibilmente ricco di sorprese. Se vi parlassimo del mare in questo modo, siamo convinti che lo preferireste addirittura alla montagna, meta d’elezione per i riders di ogni ordine e grado. Eppure, un mare così esiste, ed è quello toccato dalla Strada Orientale Sarda. Una strada che ha moltissime frecce al suo arco: è la più rapida e antica via di collegamento dei paesi della Sardegna orientale, è piena di curve che aprono improvvisamente su paesaggi naturali e selvaggi ed è sia vicina che allo stesso tempo lontana dal mare, perfetta per essere scoperta anche (e forse, soprattutto) fuori stagione. Che ne dite, vi abbiamo convinto? Andiamo a scoprire subito l’itinerario!
La Strada Orientale Sarda, con i suoi 346 km di percorso, richiede almeno 6 ore in sella. È bene quindi spezzare l’itinerario in più giorni di viaggio. Meglio non due, ma tre giorni: è una statale che richiede impegno, concentrazione, e pause rilassanti per scoprire il territorio.
La partenza è da Cagliari: l’ideale è raggiungere il capoluogo sardo in traghetto, con la moto con te. Da qui devi raggiungere l’imbocco della SS125: dirigiti verso Quartu Sant’Elena, costeggia lo Stagno Simbirizzi passando per la SP95, gira a sinistra sul Viale dell’Autonomia Regionale Sarda, e poi a destra per imboccare la vera e propria Strada Orientale Sarda. Da qui in poi il tuo percorso sarà tutto sulla SS125. La prima parte coincide con la prima sfida: le curve e i tornanti ti fanno salire le aspre alture verso il Passo Arcu e Tidu (463 metri di altitudine). Da qui la strada scende verso Muravera e Villaputzu.
Variante: la SS125var ti dà la possibilità di fare un giro più largo che passa nei dintorni di Villasimius, tagliando per l’entroterra attraverso la foresta di Castiadas. La variante lambisce la Costa Rei e riprende la strada principale a Muravera e Villaputzu. Da Villaputzu continua verso nord, la zona è quella del Salto di Quirra, una base militare. È un’area pochissimo popolata, e immersa nella natura; continua dritto verso Tertenia e poi Cardedu.
Proseguendo per Bari Sardo e Tortolì ti avvicini al mare, goditelo se vuoi (ad Arbatax), perché te ne allontani subito salendo verso Urzulei. Da qui la strada continua verso Dorgali, Orosei, Siniscola, e il mare della Costa Smeralda. Arrivato a Olbia (anni fa chiamata Terranova Pausania), continua verso nord raggiungendo Arzachena – altra famosa località della Costa Smeralda – e arriva infine a Palau, termine del tuo percorso
La Strada Orientale Sarda parte da Cagliari, capoluogo dell’isola
La Strada Orientale Sarda, benché sia abbastanza “anziana”, è generalmente in buone condizioni. Fu inaugurata per la prima volta nel 1928, dunque è prossima a compiere il primo secolo di vita, con il percorso Cagliari – Muravera – Tortolì – Dorgali – Siniscola – Terranova Pausania. Il tracciato segue lo stradone nazionale costruito nell’Ottocento che seguiva appunto questa direttrice.
Nel 1935 il percorso viene modificato introducendo una deviazione per Orosei. Nel 1959 viene aggiunto il tronco più settentrionale, che da Olbia prosegue verso Arzachena e poi Palau. La variante meridionale invece (SS125 var) è ancora in fase di perfezionamento come strada a scorrimento veloce.
Fa parte della Strada Orientale Sarda anche la SS 125 dir, un collegamento tra la direttiva principale, a partire da Tortolì, fino alla località portuale di Arbatax (chiamata la Porta dell’Ogliastra). Una buona idea se vuoi rilassarti con un buon bagno circondato dalle caratteristiche Rocce Rosse.
Strada Orientale Sarda, la SS125 in moto
La Strada Orientale Sarda è sempre più un must per i motociclisti amanti delle lunghe strade storiche, che alternano rettilinei sugli altipiani alle curve sui passi montani. Anche i ciclisti amano percorrerne alcune parti, se non la tratta intera. La costa est della Sardegna, come è noto, è molto più scoscesa e ricca di dislivelli rispetto a quella ovest. Per questo è un itinerario che consente di sentirsi “dentro” la vera Sardegna, quella delle foreste dell’entroterra, che restano selvagge e ricche di mistero nonostante l’impennata turistica che l’isola ha avuto negli ultimi decenni – soprattutto per quanto riguarda le spiagge.
C’è chi l’ha definita la “Route 66” di Sardegna, e sicuramente è un paragone che può essere azzeccato, visto che la SS125 è una delle strade dell’isola più lunghe e più antiche.
I normali vacanzieri che vengono in Sardegna scelgono quasi sempre altre vie di collegamento per raggiungere i luoghi di villeggiatura. Per esempio, la SS131 Carlo Felice, che attraversa tutta l’isola da sud a nord, che è la principale arteria dell’isola per gli spostamenti di abitanti e villeggianti. La nostra SS125 rimane invece un piacere riservato soprattutto ai bikers – e questo ci fa particolarmente piacere!
Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015
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