Bocca Serriola è un passo di montagna amatissimo dai motociclisti di Marche e Umbria, i quali approfittano di ogni momento libero e di ogni raggio di sole per percorrere le curve che separano Apecchio da Città di Castello all’insegna di paesaggi unici e borghi sospesi nel tempo. Più nello specifico, il valico dell’Appennino Centrale divide la Valle del Biscubio dalla Val Tiberina e sorge interamente in territorio umbro, ma ovviamente a pochissimi chilometri dal confine tra la provincia perugina e quella di Pesaro e Urbino. Il nostro moto itinerario di oggi ci porta a percorrere le bellissime strade tra Marche e Umbria scoprendo, curva dopo curva, Bocca Serriola insieme a Bocca Trabaria. Siete pronti a fare un po’ di curve in sella alla vostra amata due ruote? Partiamo!
Partiamo da Città di Castello alla volta della Bocca Serriola. Usciti dal centro cittadino, ci immettiamo sulla SR257, anche detta “Apecchiese”. Ed è proprio verso Apecchio che ci stiamo dirigendo, risalendo la china di questo valico che si spinge fino a 730 m s.l.m. Superato il confine, nelle Marche la strada diventa SP257, declassata a provinciale per gli ultimi tratti di questi 27 chilometri, prima tappa del viaggio. Ancora la SP257 ci porta verso Piobbico e prosegue fino ad Acqualagna, la celebre località del tartufo marchigiano (26,5 km). Riprendiamo il passo, ma concedendoci una splendida deviazione dalla SS3 lungo le Gole del Furlo, iconico sito marchigiano con la galleria d’epoca romana. Rientriamo sulla Statale 3 e arriviamo a Fossombrone (10 km), proseguendo infine sulla SS73bis fino alla destinazione conclusiva, Fano, che raggiungiamo con una tappa di 28 km e dopo poco meno di 100 km dalla partenza.
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Il nome Bocca Serriola (a volte si può trovare scritto anche con una sola “r”, anche in cima al valico), sembrerebbe derivare dal latino “serrula-ae” (“sega”). I romani erano infatti soliti raccogliere il legname di questa zona da inviare a Roma tramite il Tevere per costruire navi e infrastrutture. Oggi, la strada unisce Umbria e Marche, fungendo da collegamento tra Città di Castello e Acqualagna, due importanti città alle estremità dei confini regionali. Allo stesso modo, è un percorso alternativo alla SS73bis che permette di dirigersi dal Centro Italia fino verso all’Adriatico, come abbiamo visto nel percorso appena proposto.
Ta le Marche e l’Umbria non si nascondono solamente alcuni dei borghi medievali e rinascimentali più suggestivi d’Italia. Queste zone, decisamente incontaminate, offrono anche grandi prodotti della terra e capolavori enogastronomici da assaporare con le gambe sotto il tavolo. Ecco tre ristoranti da non perdere lungo il nostro itinerario:
Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015
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