Se pensavate che Matera fosse l'unica attrazione della Basilicata, aspettate di visitare l'incredibile "Borgo della Poetessa"

Se pensavate che Matera fosse l’unica attrazione della Basilicata, aspettate di visitare l’incredibile “Borgo della Poetessa”

Stefano Maria Meconi  | 08 Ott 2024  | Tempo di lettura: 3 minuti
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Prendete la Basilicata, terra che tutti o quasi associano a Matera. La Città dei Sassi, è vero, riesce a stupire ed è certamente famosissima, specie dopo essere divenuta Capitale europea della cultura 2019. Ma la Lucania, questo il suo nome storico, è una regione che nasconde tanti piccoli borghi d’autore, con storie millenarie, tante contaminazioni culturali e paesaggi incontaminati. Proprio in questi contesti così idilliaci si trova, quasi per caso, la piccola località di Valsinni che ci racconta la sfortunata vicenda di Isabella Morra. Un racconto d’amore e di tormentata passione che, chissà, farà felici i motoviaggiatori in coppia. Partiamo?

Da Valsinni alla scoperta dell’entroterra lucano

Mappa

Percorso

Dopo la visita a Valsinni e al suo antico castello longobardo, lasciamo il borgo immettendoci sulla SS653 e proseguendo in direzione di Senise lungo la SS92. Raggiungiamo così la località, celebre per il peperone crusco, in poco più di 20 chilometri. Completata la prima tappa, entriamo nel pieno del nostro viaggio che tocca la parte lucana del Parco nazionale del Pollino, raggiungendo tramite la SP42 Castronuovo di Sant’Andrea e, toccando la Serra del Titolo, prendiamo la SP7 per San Chirico Rapato. Continuando sulla SP36 arriviamo a San Martino d’Agri, dove visitare l’Abbazia di Sant’Angelo al Monte Raparo, che risale al X secolo. Presa infine la SS598 direzione ovest, si arriva sulla sponda del Lago del Pertusillo, un grande bacino artificiale sul quale affacciano diversi punti panoramici, ottimi ristoranti e, dal lato opposto, il parco archeologico di Grumentum.

Storia e poesia si incontrano a Valsinni

Il castello della poetessa

Il Castello di Valsinni, che domina la parte alta di questo suggestivo borghetto lucano, è uno dei manieri meglio conservati della zona. La sua costruzione risale presumibilmente ai primi dell’anno 1000, edificato su una preesistente fortificazione longobarda. La sua architettura imponente e suggestiva ha attirato l’attenzione di molti, tra cui il famoso filosofo Benedetto Croce, che lo definì “suggestivo nell’architettura e imponente nella pienezza delle forme, classico nella fuga dei merli e delle feritoie”.

Tuttavia, ciò che rende questo castello particolarmente affascinante è la sua connessione con la poetessa petrarchista Isabella Morra. Il maniero, oggi monumento nazionale, conserva al suo interno opere, documenti e scritti che testimoniano le vicende esistenziali di Isabella. La giovane poetessa visse una vita travagliata, imprigionata nel castello e successivamente assassinata dai suoi stessi fratelli, che vollero punirla a causa di una presunta storia d’amore con un barone spagnolo, contro cui la famiglia di Isabella si scontrò per le sue posizioni filo-francesi. Ancora oggi, sembra possibile udire l’eco dei suoi versi, scritti durante la sua angosciosa prigionia, che riflettono il suo dolore e la sua sofferenza.

Il Castello di Valsinni non è solo un monumento storico, ma anche un luogo di cultura e poesia. La storia di Isabella Morra e la bellezza architettonica del maniero lo rendono una tappa imperdibile per chi visita la Basilicata, ma anche un luogo di romanticismo che parla di storie d’amore proibite e di splendide pagine della letteratura femminile.

Cosa vedere a Valsinni

La località lucana di Valsinni si identifica nel suo storico castello, ma molte sono le cose da vedere. A iniziare dai suoi incantevoli paesaggi, circondata com’è a 360 gradi dalla natura rigogliosa della Basilicata, quasi al confine con la Calabria. Lo sguardo spazia sul Monte Coppolo, dove si possono visitare antichi resti di una fortificazione risalente addirittura al IV secolo a.C. e identificata con Lagaria, la città fondata da Epeo. Nella Chiesa Madre di Santa Maria Assunta, invece, sono conservate parte delle reliquie di Papa Fabiano, vissuto nel III secolo d.C. e ucciso dai Romani perché si rifiutò di abiurare la fede cristiana.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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