Il suo ponte romano è l'antica Porta delle Cinque Terre, eppure da qui la Riviera sembra lontanissima

Il suo ponte romano è l’antica Porta delle Cinque Terre, eppure da qui la Riviera sembra lontanissima

Adriano Bocci  | 22 Set 2024  | Tempo di lettura: 5 minuti
Pignone, Liguria, vista del Ponte Vecchio. Foto di Fabio Caironi, Shutterstock.com
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Situato nell’entroterra ligure, sui 15 km dalla bella costa delle Cinque Terre, Pignone (chiamato pure Borgo Pignone alle volte) è un piccolo comune della Val di Vara che è noto per il fascino medievale e la tranquillità. Posizionato strategicamente, a metà strada tra le colline verdi dell’entroterra e le mete turistiche più rinomate della Riviera ligure, tipo Monterosso al Mare e Vernazza. Ma anche considerato ciò, Pignone sembra un mondo a sé stante, lontano dalla ressa costiera, a 37 km dal mare. E difatti qui c’è uno stupendo ponte romano che per secoli ha collegato questo pezzo dell’entroterra col resto della Liguria, una vera e proprio Porta delle Cinque Terre (18 km di distanza) non che sia l’unica cosa che ha da offrire. Tra silenzio, viste splendide, patate e fagioli, vive un sinonimo di garanzia, perché fa parte della rete Bandiera Arancione del Touring Club Italiano per i borghi che eccellono in sostenibilità e accoglienza.

Pignone in moto. L’itinerario

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Percorso

 

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Anzitutto, Maps: tocca qui per informazioni dinamiche. Questo è un percorso che parte da La Spezia, andata e ritorno, per una giornata. Partendo da La Spezia segui Viale Giovanni Amendola e imbocca la SS1 per poi deviare su Via Graveglia/SP17 finché non arrivi a Graveglia. Il percorso si snoda per strade tranquille nel verde del cuore della Val di Vara.

Da Graveglia continua per la SP17 e svolta su Via Pascotto con campi e boschi attorni finché non arrivi a Canevolivo, che dà un assaggio di Liguria autentica. Da lì puoi riprendere la SP10 fino a Boccapignone, un’altra tappa da vedere.

Passato Boccapignone devi passare per Borghetto di Vara, un altro borghino tutto medievale, ma poi devi seguire la SP34 finché non raggiungi Pignone, l’obiettivo di oggi. Una gemmina nascosta della zona, fermati (anche) qui e goditi le piazze e la suggestiva Chiesa di Santa Maria Assunta.

Dopo una bella esplorazione di Pignone puoi ripartire e farti la SP38 fino a Puin e successivamente Volastra, godendoti una strada panoramica dopo l’altra, finché non ritorni comodamente a La Spezia sfruttando l’SP370, per raccontare della giornata.

Cosa vedere a Pignone

Pignone, Liguria. Loggia Comunale
La Loggia Comunale di Pignone

Il cuore di Pignone è il centro storico che si è mantenuto un impianto medievale ben conservato. Ci sono molte case in pietra che si affacciano sui vicoli stretti e molte di esse sono rimaste coloratissime; una parte interessante è decisamente la piazza centrale che ospita il mercato e una Loggia Comunale del XVII secolo. La piazza serviva per la compravendita del bestiame, e la centralità è rimasta. La Loggia Comunale faceva da luogo di incontri pubblici e perlopiù amministrativi, ed è di recente restauro, ma la struttura originale la si vede ancora.

Pignone lo si conosce più che altro per il proprio ponte, come anticipato prima, ma non è l’unico. Il Ponte dell’Acquedotto è un ponte del 700 che dall’alluvione del 2011 p stato risparmiato, ed è quello che conduce ai resti di antichi mulini che si usavano per macinare i cereali, quelli del Mulino Duce e del Mulino Calzetta che stanno sui percorsi escursionistici attorno a Pignone. Il Calzetta poi è stato convertito in un rifugio meraviglioso.

Fra le varie cose c’è una chiesa particolare, la Pieve di Santa Maria Assunta, ricostruita dai Fieschi nel 1339 (su una pieve paleoromanica del 1100) ed è a dir poco notevole, perché ci sono affreschi e opere del XVII e XVIII secolo, più elementi romanici della costruzione originale. Arrigo VII di Lussemburgo la visitò nel 1312 in un viaggio verso Roma assistendo alle funzioni pasquali; la facciata è in arenaria mentre lo stile è gotico cistercense. Ha subito trasformazioni pesanti nel 1750, ma alcuni pilastri e arcate in restauri più recenti sono tornati originali.

Pignone, Liguria. Pieve o Chiesa di Santa Maria Assunta. Wikipedia
Davide Papalini, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

La facciata poi ha qualche figura antropomorfa ed un rosone, che mostrano un po’ come le varie influenze artistiche medievali e barocche si sono intrecciate. Sulla stessa onda c’è a Chiesa di San Martino a Casale che dopo l’alluvione ha subito restauro, facendo emergere un affresco del ‘400 che era nascosto da una tela di scuola genovese.

Continuando col passato c’è il Sito Archeologico del Monte Castellaro a cui di si arriva con un sentiero del CAI, dove ci sono tracce di un castellaro ligure che risale all’Età del Bronzo e del Ferro. Fra gli scavi ci sono mura terrazzate che parlano delle prime popolazioni liguri, per una visione al passato remoto che fu. Non che sia l’unica cosa da vedere a livello di sentiero, perché Pignone è circondato da una rete di sentieri che si fanno la Val di Vara, e qui in zona c’è il vicino Parco di Montemarcello-Magra-Vara che ha paesaggi carsici e grotte.

Spesso e volentieri Pignone è famoso per una mostra mercato specifica che si chiama “Gli orti” di Pignone, che si fa ogni estate e il focus è principalmente su patate e fagioli, che in zona sono particolarmente goduriosi. La comunità è parte della rete Slow Food che valorizza il prodotto della zona, ma la mostra comunque la si fa al centro storico tra i caruggi e la piazza principale, anche se i piatti tipici (tipo i Pansotti, pasta ripiena fatta con le erbe, o le frittelle di castagne e mille tipi di polenta diversa) della Val di Vara li trovi tranquillamente nei ristorantini delle zone.

Pignone, Liguria, case colorate
Le casette colorate di Pignone

Crediti foto d’apertura: Fabio Caironi, Shutterstock.com.

Adriano Bocci
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