Nella Sardegna occidentale, tra Alghero e Oristano, c’è un posticino che viene paragonato all’arcobaleno che di sicuro sorprende in estate, ma è meraviglioso tutto l’anno: si chiama Bosa ed è un borgo che incarna l’essenza autentica dell’isola tutta. Un’ottima meta da fare su due ruote perché puoi farti tutta una spettacolare litoranea tra Alghero e Bosa piena di curve stupende e viste che sono uno spettacolo azzurro. Un percorso immerso nella macchia mediterranea che è, semplicemente, un piacere da guidare.
Bosa però non è solo godibile in estate, anzi la troverai più godibile d’inverno, in più tranquillità per farsi il centro storico fuori dall’alta stagione, colline rocciose e spiagge incontaminate che urlano relax da ogni ciottolo. Lungo il fiume Temo, poi, l’unico navigabile della Sardegna, c’è diversa storia da vedere con antiche concerie che raccontano di un tempo. Arcobaleno della Sardegna: ce l’hai il pieno?
Per tornare da Alghero partendo da Bosa c’è un viaggio su una delle strade più belle della Sardegna occidentale lungo la Strada Statale 292 Nord Occidentale Sarda. Il percorso si fa ottimi panorami da godersi in moto, più qualche borghetto: partendo dal Ponte Vecchio di Bosa vai verso Via Roma e poi imbocca la SS 129bis e poi la 292 che ti portano fra campagne e colline sarde, poi arriverai al comune di Pozzomaggiore, una zona rurale coi paesaggi ondulati.
Continua verso Mara dove passi per un borgo incantevole, e poi da lì segui Via Gramsci fino a Via Dante Alighieri, da dove accedi di nuovo alla SS 292, tornando appunto sulle viste panoramiche. Prosegui verso Monteleone Rocca Doria passando su una serie di curve dolci fino al borgo, ma svolta su Via Doria per arrivare alla strada principale e poi fino a Villanova Monteleone, dove segui Viale Giovanni XXIII fino a Via XX Settembre.
L’ultimo pezzo del viaggetto (24 km e mezzo) porta direttamente ad Alghero con una strada meravigliosa con gli scorci sul mare.
La vista dal Castello dei Malaspina
Bosa incanta sia per la bellezza che per una storia millenaria, poiché venne fondata in epoca fenicia e si sviluppò in periodo romano, ovviamente fiorente grazie allo sfruttamento del fiume Temo che facilitava i traffici marittimi. Il centro storico della città si chiama Sa Costa ed è un intricato labirinto di strade acciottolate (proprio come alcune spiagge lì vicino, ma ne parleremo), casette colorate e scalinate che si arrampicano sulla collina sotto all’imponente Castello dei Malaspina. Questo, a oltre 80 metri s.l.m., nasce a seconda metà del duecento e si gode la sua vista sul borgo e sul mare: ha subito diverse modifiche strutturali, le mura rimangono un po’ e ci sono ancora diversi edifici e le abitazioni dei nobili.
Importante qui è la piccola Chiesa di Nostra Signora di Sos Regnos Altos, entro le mura, ben affrescata sin dal trecento con le scene di vita sacra e non: sono particolari perché seppur risentono delle influenze catalane vanno a descrivere uno stile semplice e diretto… tipicamente Sardo. Invece scendendo dal castello c’è da vedere il quartiere Sa Piatta che sta sulle rive del fiume, la parte pianeggiante e moderna, con edifici settecenteschi come il Palazzo Don Carlo e Casa Deriu che è ora un museo d’epoca con mostre contemporanee. La Cattedrale dell’Immacolata Concezione ha una cupola dorata ed è una delle migliori chiese barocche di tutta la Sardegna, con gli interni decorati.
Bosa è piena di monumenti da vedere: seppure il primo è il Castello dei Malaspina con la sua chiesetta di Sos Regnos Altos, c’è da vedere il Museo delle Conce che è la parte più industriale del passato di Bosa, con le concerie sul fiume Temo che lavoravano le pelli, un pezzo di archeologia industriale che troverai molto curiosa. Decisamente da vedere è la Chiesa Romanica di San Pietro che sta poco fuori il centro abitato, con le pareti di trachite rossa e uno stile un po’ austero.
Tra le bellezze naturali che circondano Bosa, la Torre Argentina merita una menzione speciale. È una torre di guardia del XVI secolo che nasce per difendere la costa dalle incursioni piratesche, ma sorge su una scogliera bianca, quasi lunare, che dà una vista letteralmente unica sulle calette sottostanti modellate da mare e vento. A tal proposito, non entrateci perché dentro ci sono correnti interne.
Cane Malu
Bosa è circondata da alcune delle spiagge più incontaminate di tutta la Sardegna, e ognuna è un po’ diversa. La più vicina a Bosa è Bosa Marina, a 2 km dal centro, una distesa di sabba dorata tutta da vedere, piena di ristoranti e caffetterie (e un piccolo porticciolo caratteristico). Ben più selvaggio invece è il percorso che porta verso la costa per Cane Malu (sì, cane cattivo), una piscina naturale scavata nella trachite bianca dalle onde e dal vento con le rocce levigate e l’acqua limpida che sembra di stare sulla luna. La striscia di roccia che divide l’acqua dal mare sembra la coda di un cane, ma le correnti sono (appunto) pericolose.
Più a nord invece c’è Cala ‘e Moro, una insenatura strettina protetta dalle scogliere vulcaniche e piena di ciottoli levigatissimi e acque trasparenti tra lo smeraldo e l’azzurro. La migliore per lo snorkeling (esplorare i fondali). Ce ne sono altre due imperdibili, però, quelle di S’Abba Druche e la spiaggia Compoltittu, entrambe di sabbia fine e mare turchesi, per un po’ di meditazione e la lettura di un buon libro.
Se ami passeggiate ed escursioni sei nel posto giusto per rigenerare le gambe dopo le strade panoramiche, coi tanti sentieri che ci sono fra colline e costa. Le vicine valli di Modolo e S’abba sono un paradiso di vigne e olivi. Senza dubbio comunque Bosa è famosa per la Malvasia di Bosa, un vino dolce da dessert che si fa in zona, dove si può fare qualche tour guidato dei vigneti e delle cantine locali. Se preferisci goderti il mare, implicando siano aperti (chiama sempre), puoi comunque fare immersioni, snorkeling e kayak lungo la costa: i fondali sono stupendi, specie quelli di Capo Marrargiu, e per l’appunto viene in aiuto il Bosa Diving Center. Si può fare anche un po’ di birdwatching se interessa, dato che ogni tanto si becca qualche grifone che nidifica sulle scogliere in zona.
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