L’Altopiano di Casera Razzo è una zona geografica del Veneto settentrionale. Si estende nella zona della provincia di Belluno, e più precisamente entro il confine comunale di Vigo di Cadore. La zona è particolarmente interessante da un punto di vista naturalistico e turistico: si tratta, infatti, di una meta spesso scelta dai viaggiatori per escursioni, a due piedi o… a due ruote.
Questo bell’angolo delle Dolomiti Bellunesi, che è tutelato dall’Unione montana Centro Cadore, ha una altitudine media superiore ai 1.800 metri sul livello del mare. È inoltre circondato da più rilievi montuosi di interesse, come il Monte Terza Grande (2.586 metri sul livello del mare) e il Gruppo dei Brentoni. In questo caso, la quota più elevata è il Monte Brentoni, a 2.544 metri sul livello del mare.
Dalla Casera Razzo nasce il breve torrente alpino Frison, che sfocia nel Piave dopo un percorso lungo appena 12 chilometri, in corrispondenza del comune di Campolongo.
Nonostante lo scenario idilliaco che fa di Casera Razzo una meta turistica di particolare valore, non si tratta di un luogo inaccessibile. Anzi, per tutti quei motociclisti che vogliono apprezzare la bellezza e lo splendore delle vette dolomitiche, questa è una meta da tenere sicuramente in considerazione.
Un itinerario che si rispetti, breve ma piacevole, parte da Vigo di Cadore (Veneto, Belluno) e si conclude ad Ampezzo (Friuli Venezia Giulia, Udine). 44 chilometri di percorso, con un profilo altimetrico interessante (quasi 3.000 metri di dislivello complessivo) e una percorribilità non troppo difficile.
L’asfalto è, in alcuni tratti, non particolarmente manutenuto; in generale però la strada è abbastanza buona, e la bellezza dei panorami ripaga di qualche eventuale difficoltà. Tra i tratti più belli della SP619, quello di Malga Casera, con un succedersi impetuoso di sette tornanti nel giro di circa due chilometri.
Poco dopo Casera Razzo, la strada si biforca, pur raggiungendo in entrambi i casi il Friuli Venezia Giulia. La SS465 conduce verso Pesariis, Prato e Sostasio con direzione Comeglians (non lontano dal Monte Zoncolan). La SP73, superato il confine veneto-friulano, porta in direzione di Sauris, con il suo splendido lago alpino a poco meno di 1.000 metri di altitudine. Da qui l’itinerario permette di superare l’ampio areale dolomitico, arrivando in corrispondenza della valle del Tagliamento.
Dal lato veneto, il percorso propone altre interessanti varianti sul tema a questo itinerario. Si può decidere di proseguire, in ambedue le direttrici nord-sud, lungo i comuni del Cadore (Auronzo verso settentrione, Pieve verso meridione). Sono meno di 45 i chilometri che separano Vigo di Cadore da Cortina d’Ampezzo, la regina delle Dolomiti, che nel 1956 ospitò i VII Giochi olimpici invernali, 4 anni prima dell’appuntamento estivo delle Olimpiadi di Roma 1960.
Il Veneto e il Trentino Alto Adige sono ricchissimi di itinerari, mete adatte al turismo su due ruote, valichi e montagne che sovrastano il panorama circostante. Al rider non spetta che scegliere il percorso tra i tanti disponibili e, con una moto controllata e gli accessori giusti, partire alla volta delle strade più belle, come la Casera Razzo.
In zona è possibile percorrere un tratto dell’Alta via numero 6, percorso escursionistico suddiviso tra Friuli Venezia Giulia e Veneto con una lunghezza complessiva di 180 chilometri, con partenza da Sappada e arrivo a Vittorio Veneto. L’altopiano è spesso considerato – anche a livello di promozione turistica – come una delle “terrazze panoramiche” delle Dolomiti, caratterizzata da un ampio pianoro d’alta quota visitabile durante tutto l’arco dell’anno.
In estate, infatti, il verde intenso dei pascoli e dei boschi d’alta quota lo rende adatto a piacevoli passeggiate. In inverno, complice il forte innevamento, è la meta ideale per praticare sci di fondo, ciaspolate ed escursioni tra il candido manto di neve che caratterizza queste zone.
I percorsi sterrati – o mulattiere – che passano o hanno origine dal Casera Razzo sono numerose. È il caso di Monte Palon, in direzione Sauris, che raggiunge i 2018 metri di quota. Da Sella Ciampigotto, invece, è possibile raggiungere Col Rementera (1.910 metri) e Col Sarenede (2.108 metri), approfittando dei panorami del Gruppo del Brentoni. Verso le Arpi Carniche, sono particolarmente interessanti le direttrici di Monte Bivera e della Casera Ciansavièt, soprattutto per termini panoramici.
La Foresta delle Maccarine, poco distante, fu per molto tempo una meta prediletta da un turista d’eccezione: Papa Giovanni Paolo II. Il pontefice, anche prima di ascendere al trono petrino, era un escursionista appassionato, e sulle vette bellunesi trovava una certa affinità rispetto alle – pur altrettanto belle – montagne della natia Polonia.
Casera è un termine diffuso nelle zone del Tridentino (Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia) sin dai tempi antichi. Si tratta di un ricovero d’alta quota, una via di mezzo tra il rifugio e la capanna, costruito generalmente in muratura ma non custodito, o almeno non in forma continuativa.
Le casera, soprattutto nel Bellunese, sono servite in passato come dei magazzini per custodire i formaggi, ma anche per la loro produzione, in maniera simile alle malghe. Se la funzione casearia veniva meno, le strutture venivano utilizzate dagli escursionisti che, in caso di difficoltà (soprattutto durante le tempeste di pioggia o di neve), vi si potevano rifugiare liberamente, poiché la porta rimaneva sempre aperta.
Proprio per questa funzione “emergenziale”, all’interno della casera vi era sempre una riserva di legna, una stufa, alcuni mobili e oggetti di uso comune e gli attrezzi per rinfocolare la riserva lignea una volta terminata la pausa all’interno della struttura.
Per chi vuole fermarsi a godere della gastronomia locale, il vicino Rifugio Tenente Fabbro, con il Ristorante Baita Ciampigotto, è sicuramente una sosta apprezzabile. Peraltro, Casera Razzo si trova lungo il corso della Strada dei Formaggi e dei Sapori delle Dolomiti Bellunesi. Vi sono numerosi prodotti caseari degni di nota in zona, dal Bastardo del Grappa al Fodom, dal Renaz al Nevegal, senza dimenticare la morbida Tosella o il Piave a Denominazione di Origine Protetta.
Sono Alessio Gabrielli, ho 26 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport
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