Una rotonda sul mare: sulle spiagge delle Marche c'è un luogo leggendario che ha segnato l'estate di una generazione di italiani

Una rotonda sul mare: sulle spiagge delle Marche c’è un luogo leggendario che ha segnato l’estate di una generazione di italiani

Stefano Maria Meconi  | 29 Ago 2024  | Tempo di lettura: 3 minuti
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Con la sua voce calda e “confidenziale”, aggettivo che designa una certa musica molto in voga negli anni ’50 e ’60, Fred Bongusto ha accompagnato per decenni le estati degli italiani. Una rotonda sul mare è forse la canzone che tutti, almeno nel ritornello, canticchiamo inconsapevoli durante una serata in spiaggia, godendoci quel senso di leggera malinconia che i tramonti d’agosto portano nel cuore. Ma sapevate che il cantante di Campobasso si ispirò a un luogo realmente esistente per la sua canzone? Più precisamente, alla Rotonda a Mare costruita tra il 1932 e il 1933 a Senigallia, città delle alte Marche celebre anche per aver dato i natali a Papa Pio IX. E luogo ideale da visitare durante la stagione calda. Partiamo?

Senigallia in moto. L’itinerario

Mappa

Percorso

Lasciamo Fano, la città marchigiana celebre per il suo antichissimo Carnevale, e prendiamo la SS16 che prosegue su un rettilineo pressoché ininterrotto fino a Senigallia, che raggiungiamo in circa 20 chilometri durante i quali il Mar Adriatico ci accompagna con le sue placide acque. Prendiamo la via dell’entroterra e abbracciamo il percorso della SP12, passando per Brugnetto e Passo Ripe e allontanandoci dalla provinciale solo per raggiungere Corinaldo. Da qui, la Strada Provinciale Mondaviese ci porta (manco a dirlo) a Mondavio, e poi seguiamo le indicazioni per Fornace e successivamente per la SS73bis. Un tratto più veloce, ma necessario, per concludere il nostro itinerario marchigiano di 75 chilometri a Fossombrone, sullo scorrere del fiume Metauro.

L’antica Sena Gallica, da palude a rocca fortificata


L’imponente Rocca Roveresca, uno dei simboli di Senigallia

Fondata dai Senoni nel IV secolo a.C., Senigallia fu un importante avamposto dei Galli nel Nord Italia, ai quali appunto si attribuisce il toponimo attuale della città. La sua è una storia lunga, che si alimenta in epoca romana e, come molti luoghi italiani, si impoverisce con la fine dell’Impero romano. A darle un primo e importante assetto urbanistico è Egidio Albornoz, il cardinale che Papa Gregorio XI delegò di organizzare il ritorno a Roma dopo il periodo della cattività avignonese. Ma è nel ‘400, con i Malatesta, che la città inizia ad avere un suo ruolo definito, e poi successivamente con i passaggi ai Piccolomini, Della Rovere e per breve periodo anche ai Borgia, con il Duca Valentino Cesare Borgia.

Vero simbolo della città interna è la Rocca Roveresca, un magnifico maniero fortificato e circondato da un ampio fossato che venne costruito proprio a cavallo tra XIV e XV secolo su progetto di Baccio Pontelli e Luciano Laurana. Il complesso, al centro di una zona urbanistica riqualificata, è oggi uno dei poli culturali della città. Ma Senigallia è molto di più: da visitare ci sono anche i Portici Ercolani, costruiti durante il pontificato di Benedetto XIV (1740-1758) per accogliere l’antichissima Fiera della Maddalena; la casa natale di Papa Pio IX, Giovanni Maria Mastai Ferretti, il cui pontificato (se si esclude quello di San Pietro) è stato il più lungo della storia della Chiesa; la Porta Lambertina, magnifico ingresso monumentale alla città storica.

E ovviamente lei, la Rotonda a Mare. A inizio Novecento la villeggiatura e il mare divengono sempre più centrali nella vita della borghesia e della middle class italiana, e l’urbanistica ne risente con lungomari, case di villeggiatura, luoghi di aggregazione. Una prima palafitta sul mare a Senigallia viene costruita già nel 1850, distrutta durante la Grande Guerra e ricostruita nel 1932-33 con un progetto che mescola razionalismo e neoclassicismo. Le forme della Rotonda, cantata da Bongusto (originario di Campobasso, in Molise) nella sua celebre canzone, sono eleganti e sobrie, di colore candido, racchiudono un luogo multifunzionale, oggi a disposizione della città, che nel tempo fu impiegato in numerosi modi diversi.

La città del Summer Jamboree

 

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Gli anni ’40 e ’50 del Novecento, le vecchie Harley Davidson, il rock ‘n roll di Elvis Presley, i film di Marylin Monroe e il boom economico post-bellico. L’atmosfera di quel ruggente ventennio e degli anni dopo la Seconda guerra mondiale rivive da ormai più di un ventennio a Senigallia con il Summer Jamboree, un enorme festival che si tiene ogni anno tra luglio e agosto e che negli anni ha richiamato fino a 400mila presenze.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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