Irlanda del Nord, motoitinerario sull'Isola Verde - TrueRiders

Selciati giganti, ponti sospesi e paesaggi incontaminati: ecco l’itinerario più bello per vivere l’Isola Verde

Stefano Maria Meconi  | 10 Ago 2024  | Tempo di lettura: 4 minuti
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Il Selciato dei Giganti, la città dei murales che segnano l’eterna lotta tra unionisti e lealisti, il ponte di corda sospeso sulle acque dell’oceano. Non è un mondo di fantasia, ma la bellezza dell’Irlanda del Nord, terra dell’equilibrio fragile tra Regno Unito (a cui appartiene politicamente) e Irlanda (a cui appartiene geograficamente). Un luogo dove, fino a pochi anni fa, non sono mancati gli scontri anche fisici tra le due fazioni opposte, che oggi vive un periodo di apparente calma, favorito anche dal turismo verso le sue incredibili bellezze. Luoghi della natura e dell’uomo che vivono e respirano del verde d’Irlanda, quello cantato da poeti e autori di ogni epoca. E che noi, umilmente, andremo a scoprire on the road. Partiamo?

Irlanda del nord in moto. L’itinerario

Mappa

Percorso

Partiamo da Londonderry, seguendo la Causeway Coast and Glens per 26 chilometri (A2) fino a Coleraine. Da qui, raggiungiamo la costa toccando Portstewart, che dista meno di 11 chilometri. Continuiamo sulla A2 per 18 chilometri, deviando su Runkerry Road alla fine per raggiungere il Giants Causeway. Riprendiamo la Runkerry Road, poi Causeway Road, Whitepark Road/A2 e continuiamo per 13 chilometri in modo da avvicinarsi al sito di Carrick-a-Rede, poi B15 per 8,5 chilometri fino a Ballycastle. Prendiamo la A44 e scendiamo verso Ballymena, 42,5 chilometri a sud. L’avvicinamento finale a Belfast, che dista 50 chilometri, lo facciamo seguendo la A26 per Antrim, poi deviazione sulla A52 fino alla città capitale dell’Irlanda del Nord.

I luoghi più suggestivi dell’Irlanda del Nord


Lo skyline urbano della città di Derry (chiamata anche Londonderry) nell’Irlanda del Nord con il famoso “Peace Bridge”

Una delle innumerevoli città divisa in due da un fiume, DerryLondonderry che dir si voglia (a seconda che si creda nell’Irlanda unita e repubblicana o divisa con il nord monarchico) è la Maiden City, la città vergine sopravvissuta grazie alle sue mura agli assalti seicenteschi. Tristemente nota per i fatti del Bloody Sunday del 1972, Derry-Londonderry vive attraverso le tante testimonianze dello scontro culturale tra i due popoli, mentre la città presenta un’architettura tipicamente britannica.


Giant’s Causeway

Splendido, e vero simbolo di tutta l’Irlanda intesa come entità geografica, è il Giants Causeway, o Selciato del gigante. Si tratta di un sito naturalistico, riconosciuto Patrimonio dell’Umanità UNESCO sin dal 1986, sotto forma di una enorme scogliera sul mare composta da 40mila colonne di basalto, che assumono splendide forme geografiche (alcune chiamate con nomi evocativi, come organoarpa del gigante comignoli) e permettono di ammirare l’Oceano Atlantico da una prospettiva unica al mondo. Il nome è legato, manco a dirlo, a una leggenda secondo la quale venne costruito da Gionn mac Cumhaill per combattere contro il gigante Angus, in una lotta storica tra irlandesi e scozzesi.

Bastano una decina di chilometri dal Selciato per raggiungere uno degli altri luoghi più interessanti dell’Irlanda del Nord, il ponte di corda di Carrick-a-Rede. Si tratta di un ponte sospeso tra due ali di roccia, lungo 20 metri e alto 30, immerso in uno scorcio panoramico tra l’oceano e il verde dell’isola. Forse la prima volta venne costruito dai pescatori di salmoni, con mezzi e materiali di fortuna, ma oggi è un ponte sicuro, bellissimo e adrenalinico.

E infine c’è spazio anche per lei, Belfast, capitale e centro più importante di tutta l’Irlanda del Nord. La città, che in passato era conosciuta per l’importante lavorazione del lino, ha visto grandi scontri in passato tra unionisti e lealisti, ma oggi è una sorta di “Londra in miniatura”, città moderna e riqualificata, dove ammirare i murales della zona di Shankill Road, visitare l’Ulster Museum e scoprire il Titanic Belfast, un progetto a metà tra museo ed esposizione dedicato al celebre transatlantico affondato nell’oceano Atlantico nel 1912.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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