Nel cuore dell’Alta Lombardia, immersa tra le montagne dolomitiche, c’è una piccola valle che ti fa venire… l’acquolina in bocca: è la Val Taleggio. Sì, proprio come il formaggio, che viene proprio da questi comuni della Bergamasca, una zona tranquilla e piacevole per una gita fuori porta. Soprattutto, una delle espressioni più belle della natura lombarda, dove al caos della città si sostituisce il piacevole silenzio del verde tutt’intorno a noi. Vi chiederete perché visitare la Val Taleggio e non, ad esempio, la più famosa Valtellina. Qui, a differenza di tante altre zone, si può ancora godere di quella atmosfera “di un tempo”, tra piccoli borghi e strade poco battute.
In tempi di distanziamento sociale e ricerca del turismo di prossimità, poi, l’idea di visitare zone poco lontane ma anche poco conosciute può essere un buon modo per aiutare dei territori alla ricerca della loro identità. Insomma, non dilunghiamoci troppo e partiamo alla volta di una delle tante, diffuse e bellissime valli della Lombardia. Come? Rigorosamente in sella!
Bastano 70 chilometri per avere una buona idea della Val Taleggio? Forse sì, forse no. L’itinerario che ti proponiamo è un sunto di tutto quello che di bello questa zona ha da offrire. Partenza e arrivo sono fissati a San Pellegrino Terme, una città termale molto nota in tutto il mondo. È da qui infatti che arriva l’acqua San Pellegrino, venduta tanto nel nostro paese quanto oltreoceano: una delle innumerevoli eccellenze d’Italia.
Percorso in senso antiorario, quello che seguiamo in direzione di San Giovanni Bianco: siamo nel cuore dell’Orrido della Val Taleggio, tra suggestivi percorsi di curve, grotte e affacci sui torrenti della zona. Raggiungiamo così Camerata Cornello, uno dei borghi storici della Via Mercatorum, la strada commerciale che univa la Bassa Lombarda alla Valtellina. Aggrappato alle pendici della montagna, il borghetto è dominato dalla chiesa parrocchiale, consacrata a Santa Maria Assunta. Qui sono conservati alcuni quadri di Francesco Zucco, celebre artista bergamasco di stile rinascimentale. Camerata Cornello è anche il comune di una celebre frazione, quella di Cornello dei Tasso, tra i luoghi più celebri tra Val Brembana e Val Taleggio: secondo le testimonianze più accreditate, fu la famiglia Tasso (dai Thurn un Taxis) che nell’XI secolo “inventò” la corrispondenza postale. Tra i membri celebri di questa famiglia c’è anche Torquato Tasso, l’autore della Gerusalemme liberata.
Continuiamo il nostro viaggio lungo la SP25, che ci porta in direzione di Vedeseta. Siamo saliti fino a 820 metri, in un contesto naturalistico mozzafiato: tutt’intorno a noi, boschi fittissimi coprono le vette delle Prealpi Lombarde. Un vero buen retiro per chi ama la natura e la quiete. Rimaniamo ad altezze rilevanti percorrendo la strada che ci porta alla Forcella di Bura, ridiscendendo poi verso il nuovo comune di Val Brembilla. Qui si segna il confine naturale tra Val Taleggio e Val Brembilla, che si avvicina sempre più verso Bergamo e il Lago di Como. Bellissimo il tratto di strada che da Val Brembilla porta fino a Zogno ed Endenna, passando per Sant’Antonio Abbandonato. Un tratto ricco di curve, come è consuetudine da queste parti, che farà la felicità dei motociclisti. Più semplice è il rientro a San Pellegrino Terme, passando per la Statale 470 della Valle Brembana.
La Val Taleggio può essere considerata una “valle nella valle”. Una sorta di matrioska naturale, perché in realtà non è una vallata a sé stante, ma fa parte della Val Brembana.
Si trova a metà strada tra Lecco e Sondrio, non lontano dal Lago di Como, dal quale dista in linea d’aria circa 15 km (Sottochiesa – Lecco). È più o meno la stessa distanza che c’è con Bergamo, il capoluogo di provincia al quale appartiene.
Dal punto di vista naturale, una delle sue attrazioni più importanti è l’Orrido della Val Taleggio. Si tratta di un canyon naturale, lungo 3 km, scavato dall’azione del torrente Enna. Lo si può percorrere anche in moto grazie a una strada panoramica, ricchissima di curve, costruita a inizio Novecento. Il percorso, che viene tenuto sotto controllo a causa del rischio frane, attraversa la roccia con dei paesaggi decisamente straordinari.
Tutti conoscono il taleggio, quel formaggio a pasta morbida protetto da una crosta leggermente più scura, tipico della Lombardia ma diffuso in tutta Italia (e non solo). Sapevate però che viene proprio dalla Val Taleggio, che le ha dato il nome? Tanti secoli fa, gli allevatori della zona riutilizzavano il latte della mungitura serale delle mucche per produrre lo strachin. Questo formaggio a pasta molle, diverso dallo stracchino che mangiamo oggi, era chiamano così perché realizzato con il latte delle mucche strach, cioè stanche. Lo si faceva indurire nelle forme quadrate, con una stagionatura non particolarmente lunga.
La scelta di chiamarlo taleggio è invece più recente, a inizio Novecento: pare che a scegliere questo nome fu Amilcare Arrigoni, un nativo della Valle che, emigrato in Francia, tornò in Lombardia proprio per aiutare la zona a farsi conoscere oltre i confini. Tra il 1988 e il 1996 il Taleggio ha ottenuto sia la Denominazione di Origine che la Denominazione di origine protetta: quest’ultima ha valore in tutta Europa.
Lungo la strada che conduce da Gerosa a Peghera si sale fino a un passo di montagna molto piacevole da percorrere. È la Forcella di Bura, 884 metri di altitudine e una pendenza che arriva al 6%. Il valico, che ha una lunghezza complessiva di 16 chilometri, è l’unico mezzo di collegamento tra i due comuni. Per questo motivo, anche in condizioni meteo importanti, è percorribile senza difficoltà. In caso contrario, chi da Peghera volesse raggiungere Gerosa e viceversa dovrebbe affrontare una deviazione di almeno 50 chilometri, passando per San Pellegrino Terme e risalendo da Val Brembilla. In ogni caso la salita non è difficile: a esclusione del km 10-11 con pendenza al 6%, tutto il resto ha pendenze medie del 3-4%.
Sono Alessio Gabrielli, ho 26 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport
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