Qual è l’aggettivo che assocereste, così di primo acchito, alla Toscana? A noi ne vengono molti in mente, ma forse quello che la racconta meglio è elegante. Elegante nella molteplicità degli stili architettonici che la caratterizzano. Elegante per il patrimonio storico-artistico collezionato nei suoi musei e all’aria aperta. Elegante in quella lingua che, evolvendosi, ha dato vita all’italiano che parliamo ancora oggi. Ed è la stessa eleganza che ritroviamo a San Quirico d’Orcia, borgo dell’omonima vallata patrimonio dell’Umanità UNESCO. Qui, lungo il percorso della Via Francigena, una pletora di bellezze con un leitmotiv speciale: umanizzare il bello. E renderlo accessibile a tutti, da secoli. Andiamo a scoprirlo insieme.
Partendo da Montepulciano, dirigiti verso sud sulla SP146 in direzione di Pienza. Questa strada panoramica ti porterà attraverso le colline della Val d’Orcia, offrendo viste mozzafiato su vigneti e campi di grano. Dopo circa 15 chilometri, raggiungerai Pienza, una perla del Rinascimento conosciuta per la sua architettura e il formaggio pecorino. Da Pienza, continua sulla SP146 in direzione ovest verso San Quirico d’Orcia. Dopo circa 10 chilometri di guida attraverso paesaggi incantevoli, arriverai a San Quirico d’Orcia, un affascinante borgo medievale famoso per i suoi giardini Horti Leonini e la sua chiesa romanica.
Da San Quirico d’Orcia, prendi la SS2 in direzione sud per circa 10 chilometri, poi svolta sulla SP55 in direzione di Montalcino. Questa strada ti condurrà attraverso ulteriori colline e vigneti, tipici della regione. Dopo circa 15 chilometri, arriverai a Montalcino, celebre per il suo vino Brunello e le sue storiche fortificazioni. Questo itinerario copre una distanza totale di circa 50 chilometri, offrendo un viaggio attraverso alcuni dei paesaggi più suggestivi della Toscana.
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Abbiamo visto che San Quirico d’Orcia, e il nome già ce lo ricorda, si trova in quella che per definizione è la vallata da cartolina della Toscana, la zona più fotografata di tutta la regione a eccezione ovviamente di Firenze. Un borghetto collinare, costruito ovviamente su un rialzo del terreno, che nel corso dei secoli passati ha funto da punto di approdo per la Via Francigena. Qui, i pellegrini che da Canterbury si incamminavano verso Roma potevano fermarsi e rifocillarsi, in un borgo che oggi ha meno di 3000 abitanti e ha mantenuto inalterata la cinta muraria tipica delle architetture medievali.
Proprio entro le mura si scopre un luogo dalla profonda bellezza storica e artistica, dove ammirare monumenti di grande pregio. Come la Collegiata dei Santi Quirico e Giulitta, edificio duecentesco rimaneggiato sul quale insistono stilemi romanici, gotici e barocchi. Oppure, fermarsi ad ammirare Palazzo Chigi (no, non quello di Roma o di Ariccia), sede del Municipio, e scoprire uno dei capolavori di Andrea della Robbia nella vicina chiesa di San Francesco. Il vero simbolo di San Quirico d’Orcia, però, è un giardino. Non una villa comunale, non dei modesti giardinetti, ma un complesso di giardini all’italiana – quelli cioè geometrici e organizzati – che Diomede Leone costruì a fine Cinquecento volendoli dedicare ai pellegrini. Un luogo pubblico di particolare bellezza, costruito secondo principi geometrici che richiamassero le beatitudini e le virtù cristiane, e dedicato a Cosimo III de’ Medici.
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