Affacciato sul mare più bello d'Italia, il borgo che "esce dal Medioevo" è la perla dell'isola da scoprire nel 2024

Affacciato sul mare più bello d’Italia, il borgo che “esce dal Medioevo” è la perla dell’isola da scoprire nel 2024

Leonardo Anchesi  | 19 Giu 2024  | Tempo di lettura: 4 minuti
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Il suo nome completo è Tempio Pausania, così come decretato alla fine dell’Ottocento in onore di Phausania, la più antica sede vescovile in Gallura; tuttavia, in Sardegna basta solo nominare Tempio e tutti sanno già a quale città ci stiamo riferendo. Per diversi secoli centro principale della Gallura, oggi surclassato da Olbia, Tempio è tutt’ora sede della maggior parte dei palazzi e dei servizi pubblici della zona; ma, cosa che interessa di più a noi biker, è collegata la resto del mondo con una serie di strade incredibilmente affascinanti e divertenti, perfette per passare qualche ora con la testa dentro il casco e completamente sgombra di qualsivoglia pensiero. Un’itinerario ad anello che vi terrà impegnati per diverse ore, alla scoperta della Gallura e del Logudoro, regioni storiche di questa meravigliosa Isola. Partiamo quindi, lontani dall’afa estiva e dal traffico turistico, verso una Sardegna da gustare curva dopo curva.

Tempio Pausania in moto. L’itinerario

Mappa

Percorso

Si parte da Sassari, seconda città della Sardegna, un tempo capitale del giudicato di Torres. La prendiamo un po’ alla larga la strada per Tempio; ci butteremo infatti verso nord, per iniziare, perché un po’ di mare, già che ci siamo, ce lo andiamo a gustare. E quindi via, verso Castelsardo, sfruttando il tracciato della SS 200, la statale che costeggia tutto il litorale del nord della Sardegna. Poco dopo, non prima però di aver respirato una buona dose di iodio, ci butteremo a capofitto sulle SS 134 e 133 che, una dopo l’altra, ci permetteranno di raggiungere Tempio Pausania. Le curve sono tante e una appresso all’altra; in altre parole, concentrazione massima e niente distrazioni. Le marce basse sono le nostre più care amiche, qui la quinta e la sesta sono quasi un miraggio. Arrivati a Tempio, non prima però di aver fatto sosta, proseguiremo sulla SS 127 verso Calangianus e poi Olbia. Un ultimo assaggio di mare prima di intraprendere la SS729 che, attraverso Monti e Berchidda, ci condurrà nuovamente verso Sassari, meta finale a cui dedicare una visita approfondita.

Un tempo era solo Tempio (Pausania)

Palazzo Pes di Villamarina, sede della provincia di Olbia-Tempio (XVII sec.)

Per molti secoli è stata solo Tempio: risale infatti alla seconda metà del XII secolo (1173) la prima testimonianza documentale dell’esistenza della città di Templo, citata in un atto fra la Primaziale pisana e il vescovo di Civita, l’odierna Olbia. Divenuta, poi, Villa Templi, in epoca giudicale era la capitale della curatoria di Gemini, una delle aree in cui era suddiviso il vasto giudicato di Gallura. E quell’atmosfera di vivace centro medievale non ha mai abbandonato Tempio, oggi con l’aggiunta di Pausania, che sfoggia orgogliosamente ancora il suo volto antico. Mirabile esempio di questo glorioso passato è la cattedrale di San Pietro apostolo, edificio realizzato nel XV secolo con il più bel granito locale.

La particolare facciata sud della cattedrale di San Pietro apostolo

La facciata principale, seppur semplice, conduce il visitatore in quelle epoche lontane di dame e cavalieri; l’edificio sacro, tuttavia, presenta una interessante peculiarità: nel fianco sud, originariamente strutturato come un normale lato, è stata realizzata una seconda facciata nel XIX secolo, periodo in cui venne elevata alla dignità di cattedrale. Il prospetto, in stile neoclassico, vivacizza tutta la struttura, pur mantenendo il suo aspetto piacevolmente granitico. Piccola curiosità per gli appassionati del genere: qui a Tempio, il 20 gennaio 1915, venne fondata la Brigata Sassari e stanziato il 152° Reggimento, al tempo costituito da 3.000 soldati.

Tàttari Mannu, Casteddu minore (Sassari grande, Cagliari più piccola)

IS952548890La maestosa piazza Italia, luogo di ritrovo dei sassaresi

Recita così un antico adagio sardo, che trova fondamento nel fatto che per diversi secoli, fino a parte del XVI secolo, Sassari fosse, effettivamente, la città più grande della Sardegna; la sua numerosa popolazione, tuttavia, fu falcidiata da una tremenda pestilenza e non si riprese più, rimanendo “condannata” a essere la seconda. Qui, però, potrete ammirare la storia di questa grande città sede, fra le varie cose, della più antica Università dell’Isola, fondata nel 1562 dai Gesuiti. Il suo palazzo, che oggi sfoggia la sua veste acquisita nel profondo restauro dei primi anni del XX secolo, è una delle opere architettoniche più interessanti della città. Proseguendo la vostra visita nel centro storico, tra piazze importanti e stretti vicoli, raggiungerete la Fontana di Rosello, nei pressi della omonima porta, uno dei simboli di Sassari.

IS1048831004La fontana di Rosello è uno dei simboli della città

La fonte un tempo serviva la città di Turris Libisonis, attuale Porto Torres; la fontana, la cui struttura originaria risale al XIII secolo, si mostra a noi con il vestito neo-rinascimentale acquisito nel 1605, dopo dei massicci lavori di ristrutturazione.

Leonardo Anchesi
Leonardo Anchesi

Garfagnino DOC e Sardo di adozione, sono uno storico dell’arte (da qualche anno) e biker sin dalla più tenera giovinezza. Ho iniziato a collaborare con TrueRiders nel 2023 per mettermi in gioco nel campo della scrittura e ho voluto cominciare scrivendo di qualcosa che amo particolarmente: la moto e tutto ciò che le ruota attorno.




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