Siamo nel sud dell’Umbria, quasi nelle immediate vicinanze del confine con il Lazio, ed è qui che troviamo Orvieto, un borgo d’autore che affaccia sulla vallata circostante, arroccata su una collinetta famosa per la sua cattedrale gotica la cui coloratissima facciata è un vero inno alla creatività e al genio artistico italiano. Facilmente ammirabile dal fondovalle (se siete mai passati in treno da queste parti, avrete sicuramente giocato all’Orvietospotting. Non lo conoscevate? Fino a oggi, neanche noi, power of creativity), inconfondibile con il mix armonico di ocra e oro, è un luogo che conserva tanti e svariati luoghi dai significati più disparati. Insomma, un posto da scoprire. Partiamo?
Lasciamo il centro di Bolsena, situata sulle sponde dell’omonimo lago, e prendiamo la SP53, che diventa SP54 in direzione di Bagnoregio. Quest’ultima la raggiungiamo dopo aver preso il bivio con la SP135 che porta al borgo, mentre ridiscendiamo sulla SP6 verso la SP55. Continuiamo fino a superare il confine Lazio-Umbria, e qui prendiamo la SP98, poi SS448 che supera l’Autostrada A1 fino a Corbara. Costeggiamo la parte inferiore del borgo, poi raggiungiamo Colonnetta passando per la Big Bench #336. Ancora un breve tratto sulla SR79 bis e siamo così a Orvieto Scalo. Da qui, raggiungere il borgo è possibile sia in moto che, in maniera scenografica, tramite la funicolare.
Quando si arriva a Orvieto, e più precisamente nei pressi della stazione ferroviaria (don’t worry, potete arrivarci anche in moto, non solo in treno), si vede una funicolare. Parola che peraltro si presta a una interpretazione erronea: la fune infatti non è aerea, ma tra le rotaie. Cabine rosse eleganti e raffinate, da 75 posti ciascuna, che partono ogni 10-15 minuti e collegano Piazza Matteotti e Piazza Cahen, rispettivamente parte bassa e alta della cittadina. È un modo insolito e originale (non in Umbria, qui ascensori, sistemi ettometrici e compagnia bella sono frequentissimi per la particolare orografia regionale) per raggiungere un borgo d’autore che ti stupirà con questi 5 scorci d’autore
Esempio di eleganza preponderante dell’architettura gotica in Italia, il Duomo di Orvieto (anche noto come Cattedrale di Santa Maria Assunta in Cielo) si introduce con una facciata decorata da mosaici colorati e intricati rilievi. Parimenti interessante è l’interno, che ospita cicli di affreschi di grande impatto scenico, come la Cappella di San Brizio del Signorelli. Il complesso richiese complessivamente tre secoli di lavori e la facciata, così bella e visibile anche da lontano, venne progettata da Lorenzo Maitani.
Pozzo di San Patrizio, storico pozzo d’acqua rinascimentale costruito dal Sangallo
Opera del geniale Antonio da Sangallo il Giovane, il Pozzo di San Patrizio è uno dei luoghi più interessanti di Orvieto, città che poggia su una roccia di tufo, pietra di origine vulcanica. Ci vollero 10 anni per costruirlo (1527-37), e per scendere fino a 53 metri di profondità con due scale elicoidali, assolutamente indipendenti. Se un tempo era fondamentale per abbeverare la città anche in caso d’assedio, oggi è un fenomenale richiamo turistico.
Grotte etrusche sotto Orvieto per la riproduzione degli uccelli e la difesa
Al di sotto della superficie orvietana, si estende un intricato labirinto di cunicoli e grotte ricavati dagli scafi nel tufo. Spazi sotterranei che addirittura vennero occupati per la prima volta dagli Etruschi con gli scopi più disparati, dalla difesa militare sino alla conservazione degli alimenti. Insomma, quando non c’erano i frigoriferi, i prodotti si mantenevano lo stesso con la frescura naturale. Oggi le visite guidate alla Orvieto underground permettono di conoscere una città sotto la città fatta di magazzini, cisterne e persino frantoi.
Il rapporto tra l’Umbria e il papato è sempre stato conflittuale. Non a caso, quella che oggi chiamiamo Torre del Moro, un tempo ormai passato era la Torre del Papa. Una sorta di grattacielo ante-litteram per Orvieto, alta 47 metri e capace di regalare dei sorprendenti panorami su tutta la città. A patto, però, di affrontare una breve scalata di 250 gradini.
Proprio di fronte al Duomo e alle sue magnifiche decorazioni, il Museo Claudio Faina è l’altra perla storica di Orvieto, poiché ospita una ricca collezione di reperti etruschi e romani, tra cui ceramiche, bronzi, gioielli e monete. I vasi attici a figure nere e rosse, che raffigurano scene mitologiche e della vita quotidiana, sono tra i reperti più preziosi della collezione museale, che offre una visione approfondita della storia antica di Orvieto e dell’Umbria.
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