Ci sono quei giorni in cui fa caldo, troppo caldo, ma non sei in ferie e l’unico conforto che hai è l’aria condizionata. Hai proprio bisogno di un bel tuffo nell’acqua fresca, ma raggiungere il mare ti impiegherebbe troppo tempo. La tua moto è pronta a portarti dove puoi trovare un po’ di refrigerio, sì, ma dove? Per fortuna ai piedi delle Alpi esistono piscine naturali come le Guje di Garavot che, per chi abita lontano dal mare, sono la salvezza!
Già, le piscine naturali. Chi abita nelle città della pianura padana, o nei borghi di montagna, o nei paesi sugli Appennini, spesso conosce piccoli luoghi segreti dove le cascate o i torrenti formano ampie pozze d’acqua pura in cui si può fare il bagno e rilassarsi un po’. Il “luogo segreto” che ti sveleremo oggi è in Piemonte; alcuni torinesi lo conoscono, se vieni da altre parti d’Italia scoprirai un bellissimo scenario che ti farà venir voglia di tornarci prima possibile.
L’itinerario che ti mostriamo non prevede il passaggio in autostrada, in modo che tu ti possa godere i panorami del Canavese nel modo migliore possibile. È comunque un percorso molto breve, per farti arrivare velocemente all’agognato tuffo.
Tuttavia, se hai fretta, passando per l’E25 Torino Aosta e uscendo a Ivrea ci impiegherai meno di un’ora. Il percorso ha tempi simili anche venendo da Aosta o Vercelli.
La partenza è da Torino nord. Da Corso Vercelli svolta in Strada Cuorgnè, superando il cavalcavia. Continua sempre dritto sulla SP12 attraversando Mappano. Continua sulla SP267 superando anche Leinì. Dopo una rotonda, ti troverai a un raccordo con la Strada Provinciale SP460 di Ceresole: svolta a destra per imboccarla e continua dritto, fino alla località di Feletto.
Prima di entrare nel comune di Rivarolo, alla rotonda prendi la prima uscita, immettendoti nella Circonvallazione Est (SP222) che ti consente di evitare il centro con incroci e semafori. Attraversa il ponte sul fiume Orco e continua dritto. Dopo un benzinaio che distribuisce metano, ti troverai davanti a un nuovo raccordo: quello con la Strada Statale SS565 di Castellamonte. Anche qui, svolta a destra per imboccarla e continuare su questo tratto.
Una volta attraversato il corso del Chiusella, esci a Strambinello: qui mantieniti sulla strada principale SP64 che ti porterà a costeggiare il Lago Gurzia, che troverai alla tua sinistra. Sei quasi arrivato: supera Vistrorio, Gauna, Alice Superiore. Continuando verso Traversella, troverai la scritta Garavot dell’agriturismo che si trova sulla sinistra della strada: il Parcheggio delle Guje di Garavot si trova proprio accanto. È il momento di fermarti, spegnere il motore, e incamminarti verso le gole!
Dal Parcheggio la strada a piedi è molto semplice, perché le Goje di Garavot sono ben segnalate fin dall’area per le vetture. Il sentiero è un po’ impervio e scosceso (assicurati di indossare scarpe robuste) ma è molto breve e in una decina di minuti sarai arrivato
Le Guje di Garavot si trovano nell’ampia distesa di campagne che si chiama Canavese, intorno a Ivrea, tra Torino e la Valle d’Aosta. Qui la provincia torinese è ricca di laghi e laghetti, alcuni ben attrezzati per la balneazione, altri (come questo) in stato più selvaggio e incontaminato.
Più precisamente ci troviamo nella piccola Valchiusella, che si estende lungo il torrente Chiusella. In corrispondenza della località di Alice Superiore (oggi compresa nel comune di Val di Chy) il corso d’acqua rallenta la sua corsa per allargarsi in due placide pozze che raggiungono una profondità anche di 9 metri, collegate in successione dall’acqua che si fa strada tra le rocce. Ci troviamo a 580 metri di altitudine.
Le Gole di Garavot sono comprese nella lista dei “Luoghi del Cuore” del FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano. Siamo sicuri che anche per te diventeranno luogo del cuore!
Il Diavolo è presente in moltissime leggende piemontesi, e anche nelle Guje di Garavot ha lasciato la sua “impronta”. È proprio il caso di dirlo, perché su una roccia si può vedere un’orma a forma di zampa, che si dice sia segno del passaggio del Diavolo.
Queste gole sono scenario anche di un’altra leggenda, quella dell’amore di due ragazzi, Gussen e Ardissona figlia del Conte di Chy. Il Conte promise di concedere in sposa la figlia solo se Gussen fosse riuscito a rimuovere l’enorme diga di massi che frenava il corso del torrente Chiusella. Il ragazzo chiese aiuto al Re dei Maghi, che viveva in una delle grotte nascoste tra le rocce che accompagnano il torrente. E alla fine riuscì a rimuovere la diga, e a ottenere Ardissona in sposa.
Credit delle immagini: visitvaldichy.it
Sono Alessio Gabrielli, ho 26 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport
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