Con la parola francese Pré, si indica un terreno ricoperto di erba utilizzato per l’alimentazione degli animali, tramite pascolo o falciatura, o con entrambi i metodi (dizionario Larousse). Sì, ma perché la nota enciclopedica? È per introdurvi alla scoperta di un sito unico della Francia, a metà strada tra il Parco Nazionale degli Ecrins e il Monte Bianco: è Le Pré de Madame Carle, un alpeggio e rifugio situato a meno di 2000 metri, con una vista insuperabile su quest’angolo d’Oltralpe. Ed è anche una piacevole avventura motociclistica che, per chi vive al Nord Italia, non è così difficile da replicare in giornata. On y va?
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La salita al Refuge du Pré de Madame Carle parte dalla località di Vallouise, e dura poco più di 13 chilometri. Un’ascesa da fare in moto (preferibilmente enduro) senza particolari complicazioni, e pressoché lineare. I primi 7 chilometri, fino all’arrivo ad Ailefroide, sono caratterizzati da pendenze variabili tra l’1 e l’8%. I successivi 6,2 km sono invece più ostici, con la pendenza media intorno all’8-9% e un picco del 13,4% per un breve tratto di 100 metri. Si arriva così in vetta, dove c’è il rifugio, a quota 1876 m s.l.m. dopo aver superato un dislivello in salita di 720 metri. Per chi proviene dall’Italia, Vallouise si raggiunge percorrendo il Colle del Monginevro, poi N94 per Briançon. Da qui sempre N94 fino al bivio di Prelles, poi D4 per Les Vigneaux e D994E per Vallouise.
La strada che porta al Pré de Madame Carle ricorda alcuni scenari dell’Alaska e delle montagne americane
Situato alla porta d’ingresso del Parco nazionale degli Ecrins, il Refuge au Pré de Madame Carle è un luogo ideale da raggiungere in moto, per il semplice piacere di viaggiare verso qualcosa di diverso. Non è un’avventura da migliaia di chilometri, né una scalata che ridefinisce il concetto di mototurismo, ma per chi si muove dal Piemonte è un’avventura di 300 km (andata e ritorno) che si può organizzare in 1-2 giorni, magari con l’arrivo della bella stagione. Se in primavera infatti è ancora la neve a farla da padrona in questa zona, in estate le tante possibili escursioni nel verde sono un invito irrinunciabile al viaggio. E con esse, anche camosci e marmotte, presenze nemmeno così infrequenti mentre ci si gode un boccale di birra o un piatto tipico della zona a quasi 2000 metri di quota.
Il rifugio è anche punto di accesso per gli scalatori che vogliono conquistare la vetta del Mont Pelvoux, a 3946 m s.l.m. e la cui prima scalata risale addirittura al 1828. Quasi 200 anni di avventure alpine per la montagna che, prima del 1860 (quando i francesi ottennero Nizza e la Savoia dall’Italia in cambio del Lombardo-Veneto), era anche la più alta di tutta la Francia. Per chi vuole concedersi una pausa di relax o di gusto, il rifugio è aperto dal 16 marzo al 3 novembre, 7 giorni su 7, con orario del bar-ristorante dalle 11.30 alle 20.
Il Torrent de Saint Pierre, che scorre nelle gole nei pressi del Pré de Madame Carle
La zona entro la quale abbiamo definito l’itinerario al Pré de Madame Carle è all’insegna della natura selvaggia e autentica, dove lasciarsi conquistare da ritmi lenti, definiti dal sole, dalla neve e dalla pioggia. Le Gorges d’Ailefroide, magnifiche gole lungo il percorso d’arrivo, sono ideali per chi cerca le vie ferrati e l’emozione che questi luoghi della Francia sanno offrire. A Puy-Saint-Vincent si scia lungo decine di chilometri di piste, mentre nella vicina L’Argentière-la-Bessée c’è una delle più belle palestre di arrampicata della zona.
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