Ovunque tutti hanno paura dei serpenti, tranne che in questo borgo abruzzese. Anzi, Cocullo è universalmente conosciuta come la Città dei Serpenti, e non a caso sullo stemma comunale spiccano due serpi d’oro. Come mai questa fama “strisciante” del tutto particolare? Secondo la leggenda, nel medioevo San Domenico guarì diverse volte gli abitanti dal morso dei serpenti, e da allora tutti gli anni si tiene una festa in suo onore. È la “festa dei serpari”, in cui la statua del santo viene portata per le vie del paese avvolta da (veri) serpenti. Tutti i presenti, sia residenti che turisti, hanno la possibilità di toccare e manipolare i rettili. Sembra impossibile ma è vero, e possiamo andare subito a verificare. Te la senti?
È l’occasione giusta per un bel viaggio sull’Appennino abruzzese attraverso l’ampio territorio del Sirente-Velino. La partenza è da L’Aquila, che si può raggiungere con l’Autostrada A24 Roma Teramo. Prendi la SP36 per Monticchio, fino a Stiffe. Continua sulla SS261: Fontecchio, Succiano, Roccapreturo, Acciano. A Castel di Ieri prosegui dritto e poi – dopo alcuni tornanti – raggiungi la destinazione, Cocullo. La località si trova in corrispondenza dell’omonima uscita autostradale dell’autostrada A25 Torano – Pescara.
Il borgo medievale di Cocullo
Cocullo è situata in provincia di L’Aquila (Abruzzo), a 897 m s.l.m., al confine tra valle Peligna e Marsica, nell’alta valle del Sagittario. È arroccato su un colle e conta solo 211 residenti, ma durante l’evento di cui ti parleremo sono molti di più!
La Festa dei Serpari è l’evento per cui è famosa Cocullo, in cui i protagonisti sono i serpenti: si svolge ogni anno il 1 maggio. La preparazione parte sin da marzo, quando gli esperti serpari si occupano di catturare i serpenti a uno a uno, con tecniche antiche tramandate di generazione in generazione. Giunto il giorno della celebrazione, la statua di San Domenico viene portata in processione per le vie del paese, attorcigliata di una massa di serpenti, ovvero l’animale che lo stesso santo rese inoffensivo. Ai cocullesi e ai turisti è concesso di toccare e manipolare i serpenti. È pericoloso? In realtà no: vengono usate specie non velenose, soprattutto il cervone, ma anche il saettone, la biscia dal collare, il biacco. Al termine dell’evento i rettili vengono riportati nel loro habitat naturale. E quindi, andrai a vedere, e a toccare?
Un serpente durante la Festa dei Serpari, il 1 maggio
Il borgo medievale conta diverse chiese, a partire da quella di San Domenico che è quella dove parte la processione dei Serpari. Un’altra in cui entrare è la Chiesa di Maria delle Grazie, del XIII secolo, con affreschi originari del cinquecento e opere di pregio. Nel centro storico c’è una torre medievale in muratura, adattata successivamente come campanile della chiesa di San Nicola, di cui però rimangono solo i resti. Infine, da ricordare la chiesetta di Santa Maria in Campo nella frazione di Casale.
Proseguendo verso Anversa degli Abruzzi e oltre, in pochi minuti si arriva all’Oasi WWF delle Gole del Sagittario, luogo ideale per un’escursione alla scoperta degli scenari naturalistici abruzzesi. I sentieri svelano canyon profondissimi, scavati dall’azione erosiva millenaria del fiume Sagittario, in un ambiente compreso in 450 ettari di Riserva Naturale. Anche qui resterai senza fiato, non per i serpenti, ma per lo spettacolo insieme meraviglioso e spaventoso che solo la natura selvaggia e incontaminata sa regalare. E dopo, pronti-via per nuovi viaggi in Abruzzo!
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Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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