Tra i mulini e le vigne, la "piccola Folla" del Trevigiano è la tappa da scoprire nell'Alta Marca

Tra i mulini e le vigne, la “piccola Folla” del Trevigiano è la tappa da scoprire nell’Alta Marca

Leonardo Anchesi  | 18 Feb 2024  | Tempo di lettura: 3 minuti
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Con questa arietta frizzante non possiamo che portarvi nel profondo nord e, più precisamente, attraverso il Trevigiano e le sue vigne. Mi raccomando copritevi bene, perché lassù, a Follina, il freddo potrebbe farsi sentire ma sono certo che il tempo mite di queste ultime settimane ci aiuterà ad affrontare questa sfida; in alternativa, tenetevi caro questo percorso per la primavera, perché in qualsiasi momento dell’anno lo farete vi assicuro che non rimarrete delusi. Poco più di 150 chilometri, un’infinità di curve e vigne a perdita d’occhio: queste sono le premesse per un tour che vi condurrà nel olimpo della coltura viticola italiana, dove i produttori locali concepiscono i migliori prodotti enologici della nostra bella Italia. Insomma, il consiglio è questo: sveglia presto, curve, paesaggi mozzafiato e per finire moto sul cavalletto e degustazione di prodotti tipici e vini locali. Che vi sembra questo programmino?

1 Trevigiano in moto

1.1 Mappa

1.2 Percorso

Punto di partenza e di arrivo del nostro odierno viaggetto sarà il paese di Follina; guadagneremo l’uscita dal paese verso sud, sfruttando, dapprima, la Sp 34 e, dopo poco, il tracciato della SS 13 Pontebbana. Più o meno una quarantina di minuti, in base al passo che vorrete tenere, e raggiungerete Treviso; il tempo di un Tiramisù trevigiano al volo (non potevamo privarcene) e subito in sella perché il giro è lungo. La SR 53 ci permette di tagliare la regione verso ovest; invaderemo, per qualche chilometro, la provincia di Vicenza; non ce ne abbiano gli amici vicentini, non vi daremo fastidio. A Cittadella punteremo il muso verso nord e cominceremo a risalire; ci traghetterà niente popò di meno cha la SS 47 della Valsugana, la famigerata statale che risale il veneto e la provincia di Trento.

A Bassano del Grappa prendete lo scambio che vi porterà sul binario di destra e cominciate a tornare verso est; ancora qualche chilometro e avrete fatto ritorno a Follina. Adesso non vi resta che godere del paesaggio, del paese e delle prelibatezze locali.

2 Follina, la sua abbazia e i suoi prodotti locali

SH1591312009Il corso principale è perfetto per sgranchirsi le gambe dopo le curve

Una passeggiata lungo il corso principale di Follina sarà il giusto modo di iniziare a fare la la conoscenza di questo paese del Trevigiano, più precisamente collocato in quella regione denominata Alta Marca. Disteso sul fondovalle, conta poco più di 3500 abitanti e, un tempo, l’attività fiorente era la lavorazione della lana, definitivamente cessata nel 1891. Oggi il paese è un centro principalmente agricolo, votato alla coltura della vita per buona parte, e un collettore di turismo montano, seppur ancora fuori dal circuito delle mete più sfruttate, caratteristica che lo rende ancora un borgo autentico.

SH1793783605La chiesa del XIII secolo è una delle opere più importanti

Assolutamente da segnalare l’abbazia di Santa Maria, edificio sacro risalente al 1147 (data dettata dalla tradizione ma non storicamente confermata) e tutt’oggi conservato in ottime condizioni. Tuttavia, è ormai accertato che una struttura monastica esistesse a Follina ben prima di questa; probabilmente si trattava di un monastero benedettino dipendente dai monaci di San Fermo di Verona. Pezzo forte del complesso è la chiesa, mirabile esempio di gotico veneto, in declinazione cistercense.

SH1756698398Tra i vicoli scoverete diverse trattorie per rifocillarvi con qualche piatto genuino

Sono certo che l’appetito, ormai, sia giunto e quindi perché non allietarsi con qualche piatto tipico? Asparagi alla bassanese, per iniziare, seguiti da un piatto fumante di casonzei, o bigoli con l’anatra, e una calda zuppa di trippa come secondo. Se cercate una cucina leggera lasciate perdere: qui siamo nella patria del burro e dei grassi ma tutto genuino e di ottima qualità.

Leonardo Anchesi
Leonardo Anchesi

Garfagnino DOC e Sardo di adozione, sono uno storico dell’arte (da qualche anno) e biker sin dalla più tenera giovinezza. Ho iniziato a collaborare con TrueRiders nel 2023 per mettermi in gioco nel campo della scrittura e ho voluto cominciare scrivendo di qualcosa che amo particolarmente: la moto e tutto ciò che le ruota attorno.



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