Il Passo del Cerreto, che unisce le vette appenniniche tra Toscana ed Emilia-Romagna, è stato definito come “uno dei più belli d’Italia”, come se non bastasse essere anche uno dei più alti degli Appennini Tosco-Emiliani. E quale modo migliore per scoprire se è vero se non con un giro in moto? La zona del Cerreto è molto interessante, sia motociclisticamente che naturalisticamente parlando. Infatti si trova nel territorio del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e nelle sue vicinanze si erge il Monte La Nuda con i suoi 1.895 metri d’altezza e sorge la località di Cerreto Laghi, molto frequentata dagli amanti dello sci durante i mesi invernali.
La distanza che copriremo con il nostro percorso del Passo Cerreto in moto sarà poco superiore ai 100 chilometri. Partendo dalla bella località di Sarzana in provincia della Spezia in Liguria scenderemo dalla Cisa immergendoci lungo le zone dell’Appennino, deviando in Toscana e proseguendo verso l’Emilia Romagna, per finire in grande stile con l’arrivo previsto a Reggio Emilia. La strada che, similmente alla vicina SS 62 della Cisa, nacque nel 1928, e consentì per molti anni i viaggi, turistici e commerciali, tra l’Emilia Romagna e la Liguria, e dunque i trasporti di merci dall’entroterra padano al Mar Tirreno.
Partiamo da Sarzana, una delle più belle località della Liguria meridionale, situata a due passi dal confine tra la regione e la Toscana. Lasciata la cittadina, ci immettiamo sulla SR 62 in direzione di Caprigliola per proseguire poi verso Aulla, da cui inizia l’itinerario vero e proprio che in larghissima parte segue la Strada Statale 63 del Valico del Cerreto. Imboccata la SS 63, il paesaggio mostra i primi segni della vegetazione in quota e la strada fino a Rometta è accompagnata dallo scorrere del Torrente Aulella; mentre da Soliera in poi il percorso si fa lievemente più aspro.
Seguendo la SS 63, in circa 50 chilometri giungiamo a Fivizzano, a 326 metri d’altezza, dove ha inizio la vera e propria salita al Passo del Cerreto che invece si trova a 1.261 metri di quota. Ci aspettano 19 chilometri di strada e una pendenza variabile tra l’8 e l’8,7%. La salita dalla Bassa Lunigiana fino al Cerreto è abbastanza importante. Fivizzano, infatti, si trova ad appena 326 metri d’altezza, mentre il Passo del Cerreto, che raggiungiamo dopo aver superato Pieve San Paolo e Casa Giannino, ha un’altezza di 1.261 metri, uno dei più alti degli Appennini Tosco-Emiliani.
Il Cerreto segna anche il confine tra Toscana ed Emilia Romagna, quindi scendendo ci troviamo in territorio emiliano. I primi dieci chilometri della discesa lungo la SS63 ci conducono a Collagna, dove termina il Passo Cerreto secondo la toponomastica. Ma non disperate perché il percorso ci riserva ancora 60 chilometri di paesaggi bellissimi e variegati, che vanno dall’incontro con il Fiume Secchia ai borghi di Castelnovo ne’ Monti, fino a Vezzano sul Crostolo, dove si intravedono i primi accenni paesaggistici di Pianura Padana. Proseguiamo e, poco dopo Rivalta, troviamo una deviazione della SS 63: da un lato prosegue fino a Gualtieri, dall’altro fino Via Inghilterra che conduce direttamente al centro di Reggio Emilia. Ovviamente optiamo per questa seconda.
Cerreto Laghi è la stazione sciistica nel cuore dell’Appennino Tosco- Emiliano, a due passi dal Passo del Cerreto, crocevia tra Emilia Romagna, Liguria e Toscana. Proprio questa posizione “all’incrocio” lo rende una meta privilegiata per gli abitanti delle tre regioni.
All’interno del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, la località sorge nello spettacolare scenario creato dal lago appenninico di origine glaciale ai piedi del Monte La Nuda e le fitte faggete imbiancate durante la stagione invernale.
La zona non è famosa solamente per la stazione sciistica. Qui i numerosi laghi di origine glaciale sono perfetti per il trekking. Infatti il CAI della sezione della Spezia ha individuato ben 10 percorsi di escursionismo da fare in questa zona. Da quello giallo che richiede solamente un’ora a quello marrone che dura 4 ore e mezza, attraversando laghi, sorgenti, gole e borghi.
Liguria, Toscana ed Emilia Romagna: anche solo pronunciare questi nomi fa venire l’acquolina in bocca. Se poi il nostro itinerario attraversa tutte e tre queste regioni, allora non possiamo che cedere legittimamente alla tentazione di una pausa pranzo. Ecco tre ristoranti dove provare la cucina locale.
Sono Alessio Gabrielli, ho 26 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport
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