Annoverato fra i borghi d’Italia, Grazie merita decisamente un po’ del nostro tempo. E siccome siamo biker, tanto vale studiarci il modo per raggiungerlo in moto. Oggi però, vi avverto, vi porto a fare un po’ di km; non vogliatemene, ma dopo aver fatto un’eccezione per Golferenzo, ho proprio bisogno di montare in sella e raggiungere Grazie passando dalla strada più lunga. Sicché, ho strutturato per voi un percorso da un po’ più di 250 km che ripercorre il famoso “quadrilatero” difensivo austriaco, quello che ha messo in difficoltà le truppe sabaude durante ben tre guerre di indipendenza: Peschiera del Garda, Mantova, Legnago e Verona. Un paio di centinaia di chilometri a spasso nella storia e il premio finale sarà Grazie dove finalmente potremo riposare un po’ la schiena e distendere bene le gambe. Ma ora partiamo altrimenti si fa tardi.
Ve lo dico già: oggi le curve sono poche, quindi poi non voglio sentire lamentele. Ma, del resto, nel bel mezzo della pianura padana comandano i rettilinei. E allora, se proprio devo immaginare il miglior modo di intraprendere questo tour, mi penso in sella a una bella custom luccicante, velocità di crociera 80-90 km/h, casco aperto, parabrezza che ci protegge dall’aria frizzantina ma che, comunque, ci lascia percepire abbondantemente i profumi che il paesaggio sprigiona attorno a noi. Ecco, così è proprio perfetto. E allora via, si parte da Cremona e si punta verso nord, completamente dall’altra parte rispetto a Grazie ma, come vi anticipavo, la prendiamo parecchio alla larga (ogni scusa è buona per fare strada). Raggiunta Brescia vireremo con decisione verso l’alba per raggiungere prima Peschiera e poi Verona, località che valgono una sosta.
Dalla provincia veneta, metteremo la prua verso sud-est e, in un’oretta, raggiungeremo Legnago, la terza fortezza. Infine, non prima di aver svoltato verso ovest, arriveremo a Mantova, ultima fermata prima del capolinea: Grazie di Curtatone.
Il monastero si presenta nel suo impianto di fine Trecento
Oggi ero in vena di giochi di parole, ma penso di aver reso l’idea. Il nostro villaggio, difatti, oggi frazione del comune di Curtatone, nacque attorno a una chiesa eretta durante l’XI secolo e intitolata alla Madonna delle Grazie; qui, era collocata un’immagine sacra della Vergine con il Bambino a cui i locali attribuivano poteri taumaturgici. Il culto ebbe poi un ulteriore incremento quando, sul volgere del XIV secolo, la famiglia Gonzaga fece costruire un monastero in onore della Vergine delle Grazie che aveva salvato la popolazione locale da una tremenda pestilenza; il complesso venne inaugurato nel 1398 e tutt’oggi è una dei principali siti artistici e religiosi di tutto il mantovano. Celebre è, difatti, la celebrazione del 15 agosto, giornata in cui i si tiene l’Incontro Nazionale dei Madonnari, artisti specializzati nel realizzare immagini sacre estemporanee sul selciato, che qui si radunano colorando di vivaci tinte il borgo.
L’annuale incontro dei madonnari anima Grazie
Ma anche fuori dal periodo di festa Grazie e il suo Santuario meritano sempre una visita, se non altro per gustare il cotechino, prelibatezza locale, o per ammirare le ricchissime, vivaci e, a tratti, bizzarre decorazioni interne della chiesa: i fedeli, in passato, avevano infatti l’abitudine di portare un manichino di cartapesta raffigurante un pericolo scampato, come tributo alla Madonna titolare del complesso monastico.
Le bizzarre figure di cartapesta che decorano la chiesa del monastero
Nei secoli si è quindi formata una nutrita schiera di figure popolari che oggi sono parte integrante dell’apparato decorativo; e, per non far mancare altre bizzarrie, dal soffitto pende anche un coccodrillo imbalsamato, applicato fra il XVI e il XVI secolo; verrebbe quasi da dire che Cattelan non si è proprio inventato niente di nuovo!
Credit foto:
I Borghi più belli d’Italia – Sito ufficiale
Madonna delle Grazie di Curtatone – Wikipedia
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Garfagnino DOC e Sardo di adozione, sono uno storico dell’arte (da qualche anno) e biker sin dalla più tenera giovinezza. Ho iniziato a collaborare con TrueRiders nel 2023 per mettermi in gioco nel campo della scrittura e ho voluto cominciare scrivendo di qualcosa che amo particolarmente: la moto e tutto ciò che le ruota attorno.
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