Incastonata tra le maestose vette delle Dolomiti, la vallata del Cadore è una destinazione che promette un’avventura straordinaria, specialmente per chi la esplora in moto. Immaginate di percorrere strade sinuose, dove ogni curva svela un paesaggio più spettacolare del precedente, con le Dolomiti che si ergono come giganti benevoli a custodire la vostra avventura. Il ruggito del motore si fonde con i suoni della natura, creando una sinfonia che risuona nel cuore di ogni motociclista. Qui, la libertà si misura in chilometri di strade immersi in scenari da cartolina, dove il verde dei boschi si alterna all’azzurro dei cieli e al bianco delle cime innevate. Ogni sosta diventa un’occasione per assaporare l’ospitalità cadorina, con piatti tipici che raccontano storie di montagna e di passione. E per godersi il viaggio in moto, con tutti gli annessi e connessi.
Partiamo da Cortina d’Ampezzo e, uscendo dalla città, imbocchiamo la SS51 in direzione sud, costeggiando il Monte Antelao. Subito dopo aver sorpassato San Vito, ci ritroviamo a Borca e proseguiamo verso Valle di Cadore e Tai di Cadore, prima di arrivare a Pieve, prima tappa intermedia del tour. Da Pieve di Cadore, seguiamo la SS52, toccando dapprima Calalzo di Cadore, e successivamente Lozzo di Cadore, da dove possiamo decidere di deviare per una bella escursione lungo le località di Vigo e Lorenzago di Cadore. Giunti in prossimità di Bagni di Gogna, assistiamo al bellissimo spettacolo del Fiume Piave che si unisce all’Ansiei. Sempre seguendo l’Ainsei, deviamo verso sinistra sulla SR48, per raggiungere Auronzo di Cadore, bagnata dalle acque del Lago di Santa Caterina. Una volta visitata Auronzo di Cadore, ripartiamo per l’ultima tappa del nostro tour. Tornati allo svincolo tra SR48 ed SS52, riprendiamo quest’ultima in direzione nord-est, lungo il percorso segnato dal Fiume Piave. Una volta superate Santo Stefano e San Pietro di Cadore, iniziamo a scorgere il profilo dell’alto Monte Ferro, uno dei picchi che segna la zona di Sappada, comune nel quale arriviamo dopo un percorso di poche decine di chilometri.
Cortina d’Ampezzo è la regina delle Dolomiti, oltre che centro nevralgico e di riferimento per tutto il Cadore. La sua forte connotazione con il mondo dello sport sulla neve l’ha portata a essere per ben due volte città olimpica: la prima nel 1956, la seconda – congiuntamente con Milano – fra due anni, nel 2026. Una passeggiata in centro, tra locali esclusivi e boutique griffate, permette anche di scoprire la bella Basilica dei Santi Filippo e Giacomo, che risale alla seconda metà del Settecento e presenta un elegantissimo stile alpino.
Prima del 2017, quando si raggiungeva Sappada si continuava a essere in Veneto. Poi un referendum, proposto dalla popolazione locale, ha spostato i confini e oggi questo è il comune più alto del Friuli-Venezia Giulia. Un po’ veneta (di storia), un po’ friulana (attualmente) e anche tedesca, per la presenza di molti parlanti tedeschi, è un comune davvero scenografico, con i suoi monti che dominano tutta la vallata circostante. Sappada Vecchia ospita antiche chiese di stile alpino, case in legno e magnifici ponti che superano il fiume Piave, che proprio qui ha le sue sorgenti.
Due laghi, uno più bello dell’altro. Nel Cadore c’è spazio per una natura magnifica, come quella del Lago di Misurina, anche detto del buon respiro. Il motivo? Il grande albergo che è stato costruito sulle sue sponde in origine era un sanitario, ovvero ospitava le persone affette da problemi respiratori come l’asma, soprattutto i bambini. Ancora oggi si viene qui per respirare l’aria pura e fresca delle Dolomiti. Tra Pieve, Calalzo e Domegge c’è il lago di Centro Cadore, un grande lago artificiale nato negli anni Cinquanta per la costruzione di una diga idroelettrica.
Tre Cime o Drei Zinnen. A 2999 metri di altitudine, sono il simbolo assoluto delle Dolomiti. Le Tre Cime di Lavaredo sono un complesso naturalistico formato da tre grandi cime in pietra, dette rispettivamente Grande, Ovest e Piccola. Perfette per chi pratica l’alpinismo, sono in realtà accessibili in diversi modi e con vari gradi di preparazione.
Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015
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