Ducati e Bentley: due marchi che hanno contribuito in modo decisivo a scrivere la storia motoristica mondiale, con modelli che hanno lasciato un segno indelebile. Come si poteva andare oltre, scrivendo una pagina ancora bianca e valicando una linea che nessuno mai aveva ancora oltrepassato? La risposta è tanto semplice quanto geniale: mettendo insieme i due marchi per creare qualcosa di unico, sfrontato e lussuoso. E il frutto di questa estemporanea unione è la Ducati Diavel for Bentley, una particolare serie di questo modello, già di per sé estremo, ispirata alla Bentley Mulliner Batur, ultimo prodigio della casa britannica, da tempo di proprietà del gruppo Volkswagen. Un unico ballo, un solo giro di pista che ha portato alla luce quanto di meglio poteva esserci in casa Bentley e nella realtà Ducati e oggi, noi di TrueRiders, vi condurremo a scoprire ogni segreto di questa Diavel unica al mondo.
La linea estrema della Diavel è stata portata a un livello superiore
500. Questo è il numero degli esemplari in cui verrà prodotta questa moto, anche se chiamarla così è quasi riduttivo, perché la Ducati Diavel-Bentley è certamente assimilabile a un opera d’arte più che a un comune mezzo meccanico. In aggiunta alle 500, verrà anche messa in produzione una serie ancor più esclusiva, di soli 50 esemplari, esclusivamente dedicata ai proprietari di Bentley Mulliner Batur, i quali potranno optare per ulteriori personalizzazioni e possedere, così, una moto veramente unica. Il motore, tuttavia, sarà lo stesso per tutte, ovviamente condiviso con la Diavel standard: parliamo del motore V4 Granturismo da 1.158 cc di cilindrata, 168 cavalli e 126 Nm di coppia.
Un’incisione fa sapere al mondo l’unicità di questa moto
Grazie al sistema di accensione Twin Pulse, come abbiamo già potuto apprezzare analizzando altri modelli della casa, il motore lavora come un bicilindrico, andando a far “esplodere” i pistoni in coppia. Il risultato è un motore 4 cilindri che, tuttavia, possiede una curva di coppia più omogenea e che rende bene anche ai bassi. La potenza è spostata sulla ruota grazie a una frizione a bagno d’olio (con sistema antisaltellamento) e un cambio a 6 marce con sistema Quick Shift bidirezionale; l’ultimo sforzo spetta a un pignone, corona e catena.
Decisamente pronta ad aggredire la strada
Per quanto la Ducati Diavel non sia di certo famosa per le sue forme snelle, la versione Bentley vanta un telaio monoscocca in lega d’alluminio che la rende decisamente leggera, tanto da restare sotto i 235 kg. Per una moto di questo genere sono decisamente pochi. La forcella anteriore è a steli rovesciati da 50 mm di diametro ed è, com’è ovvio che sia, completamente regolabile. Retrotreno gestito, invece, da un monoammortizzatore che fa lavorare al meglio il forcellone posteriore monobraccio, elemento Ducati a cui siamo ormai abituati. Se la ruota anteriore non desta particolare scalpore (parliamo di una comune 120/10 R17), le dimensioni di quella posteriore lasciano a bocca aperta: 240/45 R17.
Più che un codone sembra un’opera di arte concettuale
Reparto freni Bremo, serie top di gamma Stylema: due dischi da 330 mm si occupano di gestire la ruota anteriore, mentre quella posteriore è frenata da un solo disco da 265 mm. Neanche a dirlo, sistema ABS cornering (ossia che si adatta in base all’angolo di piega) di serie.
Lo sguardo che ha generato il miracolo
Non poteva certo mancare una nutrita fornitura di ausili elettronici, a partire dallo schermo TFT da 5″ che permette al pilota di avere sempre ogni info sott’occhio. Power Lunch, Cruise control, Riding mode, Power mode sono solo alcuni dei numerosi sistemi che hanno installato sulla Ducati Diavel Bentley e che sono tutti di serie (gli optional sono veramente pochi, anche perché questa moto ha veramente tutto). Prezzo, una cattiva e una buona notizia: la cattiva è che siamo poco sotto i 60k (per la precisione 58.000€); la lieta novella è che gli optional sono molto limitati (è quasi tutto di serie) e quindi più di così non si sale. Insomma, in altre parole, è molto probabile che le “bustine” dei parenti che avete ricevuto a Natale non siano sufficienti a portarvi a casa questo pezzo unico, a meno che non abbiate parenti estremamente generosi!
Credit foto:
Sito ufficiale Ducati
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Garfagnino DOC e Sardo di adozione, sono uno storico dell’arte (da qualche anno) e biker sin dalla più tenera giovinezza. Ho iniziato a collaborare con TrueRiders nel 2023 per mettermi in gioco nel campo della scrittura e ho voluto cominciare scrivendo di qualcosa che amo particolarmente: la moto e tutto ciò che le ruota attorno.
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