Rivoluzione elettrica o greenwashing: ma davvero le moto a benzina inquinano così tanto?

Rivoluzione elettrica o greenwashing: ma davvero le moto a benzina inquinano così tanto?

Alessio Gabrielli  | 21 Nov 2023  | Tempo di lettura: 4 minuti
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In questo determinato momento storico in cui diverse battaglie e sfide vengono intraprese per la salvaguardia del pianeta e il cambiamento climatico, il mercato dei veicoli a motore è sotto una luce diversa. Più si va avanti con gli anni e più veicoli rischiano di dover abbandonare la strada. Il problema principale è perché non rispettano più la classe euro per circolare. Il tema dell’inquinamento ambientale è molto delicato e la soluzione più efficace, ma molto estrema, sarebbe quella di limitare la circolazione di tutti i veicoli a motore endotermico. Una soluzione che diventerà mai possibile?

1 Quanto inquina una moto? C’è davvero il rischio di uno stop?

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Il problema dell’inquinamento ambientale è sotto la lente di ingrandimento da molti anni e i veicoli sono senza dubbio i soggetti più attenzionati. Nel 2023 è stata approvata la nuova normativa sulle classi euro ambientali per la circolazione dei veicoli su strada, soprattutto nelle grandi città. Il discorso vale più per le auto che per i veicoli a due ruote. Il motivo non è assolutamente legato a quanto possa inquinare ogni singolo veicolo, ma semplicemente per il fatto che le auto sono in numero nettamente maggiore rispetto ai motoveicoli. Proprio per questo il Parlamento Europeo ha approvato un nuovo ordinamento che prevede il divieto di vendita dei veicoli a motore endotermico dal 2035. Per il momento questa nuova norma riguarda soltanto le auto, ma la direzione sembra essere la stessa anche per i veicoli a due ruote.

Da capire se questa nuova norma che entrerà in vigore dal 2035 avrà conseguenze anche sulla circolazione e se chi possiede un veicolo dotato di motore endotermico dovrà adeguarsi alla norma e andare a sostituirlo. Il panorama motociclistico è ancora un passo indietro, in campo elettrico rispetto a quello delle auto e quindi immaginare che in poco più di 10 anni si possa effettuare questa transizione sembra un po’ improbabile.

2 Il mix energetico italiano limita la produzione di questa nuova tendenza

In Italia, il mix energetico legato al mondo delle due ruote, ma anche per quanto riguarda la situazione globale, sta vivendo una fase di transizione importante, ma anche un periodo di crisi. Tradizionalmente, questo settore è stato dominato dai motori a combustione interna, ma negli ultimi anni si è assistito a un crescente interesse verso le soluzioni elettriche. Questo cambiamento è in parte dovuto alla crescente consapevolezza ambientale e alla necessità di ridurre le emissioni di gas serra.

L’adozione di motociclette e scooter elettrici sta crescendo grazie agli incentivi governativi e alla maggiore disponibilità di prodotti sul mercato. Questi veicoli offrono il vantaggio di essere meno inquinanti, più silenziosi e, nel lungo termine, anche più economici da mantenere rispetto alle controparti a benzina. Tuttavia, la transizione verso la mobilità elettrica nel settore delle due ruote presenta delle sfide, come la necessità di una rete di ricarica capillare e l’autonomia delle batterie.

Allo stesso tempo, non si può ignorare il ruolo ancora significativo dei motori a combustione, specialmente nelle aree rurali e in quelle dove la rete elettrica non è ancora sufficientemente sviluppata. C’è anche una forte cultura e passione per le moto tradizionali, che rappresenta un altro fattore di influenza.

3 Un veicolo elettrico non supererà mai quello endotermico, il parere dei motociclisti

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Nel dibattito tra moto elettriche e moto endotermiche, i motociclisti si trovano spesso a confrontarsi con due filosofie di guida molto diverse. La differenza sostanziale tra questi due tipi di moto risiede nel cuore stesso dei veicoli. Le moto elettriche, alimentate da batterie ricaricabili, sono apprezzate per la loro silenziosità, per l’immediata disponibilità di coppia e per i minori costi di manutenzione. La guida di una moto elettrica è spesso descritta come fluida e lineare, con accelerazioni rapide e senza il bisogno di cambiare marcia. I motociclisti più ecologisti apprezzano l’assenza di emissioni dirette e l’impatto ambientale ridotto.

D’altra parte, le moto endotermiche sono rinomate per il loro sound inconfondibile, che per molti rappresenta l’essenza stessa della passione per le due ruote. La risposta del motore alle sollecitazioni del gas, il rombo del motore e la possibilità di “giocare” con il cambio marcia sono aspetti che molti motociclisti non sono pronti a sacrificare. Inoltre, la maggiore autonomia e la rete capillare di distributori di benzina rendono le moto endotermiche ancora molto pratiche. Il processo di reti elettriche che dovrebbe facilitare il mercato dell’elettrico non è ancora a buon livello.

Alessio Gabrielli
Alessio Gabrielli

Sono Alessio Gabrielli, ho 26 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport




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