Meno di 100 kg: il nuovo scooter di Yamaha promette consumi eccezionali in un corpo a "peso umano"

Meno di 100 kg: il nuovo scooter di Yamaha promette consumi eccezionali in un corpo a “peso umano”

Leonardo Anchesi  | 25 Nov 2023  | Tempo di lettura: 4 minuti
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Yamaha ha da poco messo in commercio il suo nuovo scooter della categoria ottavo di litro, dimostrando di essere estremamente competitiva non solo sulle moto di alta gamma (R1, Tracer, MT10, ecc) ma di saper anche accontentare pienamente gli amanti di una mobilità green ed economy. Tutto questo grazie al nuovo RayZR (sì, i nomi continuano a essere alquanto bizzarri e impronunciabili), il nuovo scooter che promette consumi irrisori, ecosostenibilità e una agilità mai vista. Yamaha, infatti, va in controtendenza rispetto alle concorrenti e progetta una scooter classico, senza troppi ammennicoli, con il solo intento di far spendere poco il cliente, sia per l’acquisto che per la gestione, e, al tempo stesso, fornirgli un  mezzo affidabile e degno della casa che rappresenta. Ma non fatevi ingannare, perché la tecnologia c’è ma non si vede. Continuate a leggere e scoprirete cosa si sono inventati gli ingegneri Yamaha.

1 Un cilindro e un aiutino

Faro LED per questo nuovo scooter Yamaha

Il propulsore che spinge il RayZR, il nuovo scooter di casa Yamaha, è un classicissimo monocilindrico raffreddato ad aria, munito di 2 valvole, da 125 cc di cilindrata (un filo sotto quadro); i numeri, com’è ovvio che sia, sono decisamente tranquilli: 9 cavalli e 6,7 Nm di coppia. Fin qui tutto molto ordinario: nel mondo della mobilità urbana le priorità sono ben altre rispetto alla mera potenza. Tuttavia, Yamaha ci ha messo del suo e ha dotato questo motore del sistema Power Assist, una sorta di aiuto elettrico per dare maggior brio in partenza, con un conseguente (e piacevole) risparmio di carburante e, non meno importante, un minor impatto ambientale. Ma non finisce qui. Lo scooter è stato dotato di un efficace sistema start&stop che spegne il motorino (termine vintage, ma ci sta) durante le soste estemporanee ai semafori e lo accende nuovamente quando si agisce sulla manopola dell’acceleratore.

Il sistema start&stop si gestisce con un pulsante sul manubrio

Da Yamaha ci dicono che questo sistema garantirà un ulteriore risparmio di benzina del 4%, con un altro grazie da parte dell’ambiente. Appare nuovamente la pedalina per l’accensione “manuale” in caso di calo della batteria, un vero e proprio salvavita.

2 Peso, consumi e prezzo sono da sogno

Consumi irrisori e 2 colori disponibili per il RayZR

La sapiente combinazione di elementi messi in gioco da Yamaha ha permesso di realizzare un mezzo tanto minimal (e neanche tanto) quanto interessante. Ma la vera forza di questo nuovo scooter Yamaha è sicuramente nel peso: 99 kg in ordine di marcia! Sì sì, avete letto bene, 99 kg. Praticamente il peso di un essere umano. Questo, in termini di guida, si traduce in un’estrema agilità in mezzo al traffico e in manovre da fermo quasi al livello bicicletta; in termini di consumi la contropartita è nei 1,8 litri/100 km dichiarati dalla casa. Ossia, oltre 50 km con un solo litro di benzina: stupefacente. Con un serbatoio da 5,2 litri vuol dire avere 250 km di autonomia; roba da dimenticarsi di andare al distributore.

Presente anche l’indicatore del livello carburante

Minimal sì, ma comunque Yamaha non ha lesinato su faro LED anteriore e display LCD con tanto di indicare del livello carburante. E non contenti hanno anche installato un sistema di frenata combinata: quando si attiva il freno anteriore, infatti, anche il posteriore darà un aiuto parziale; qualora invece si dovessero premere entrambi i comandi dei freni, lo scooter ripartirà la frenata sui due assi. Ma ora reggetevi forte (suona molto da televendita ma posso assicurarvi che è giustificato): tutto questo Yamaha lo offre a 2,299€! Non so voi, ma secondo me questa volta faranno hanno decisamente trovato la ricetta perfetta nel mondo della urban mobility.

Credit foto:
Sito Yamaha

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Leonardo Anchesi
Leonardo Anchesi

Garfagnino DOC e Sardo di adozione, sono uno storico dell’arte (da qualche anno) e biker sin dalla più tenera giovinezza. Ho iniziato a collaborare con TrueRiders nel 2023 per mettermi in gioco nel campo della scrittura e ho voluto cominciare scrivendo di qualcosa che amo particolarmente: la moto e tutto ciò che le ruota attorno.



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