Suzuki decide di affacciarsi al 2024 con il botto e lancia una crossover da urlo, la GSX-S1000GX. Sicuramente afferente al settore crossover, tuttavia la GSX-S1000GX sembra essere studiata per arrivare ben oltre i confini del segmento, tanto da poter affrontare anche pieghe al limite e permettere ai biker più esperti di mettere (quasi) il ginocchio a terra. Il motore è un grande classico rivisitato, ma non voglio ancora svelarvi niente. Insomma, per ora possiamo giusto constatare che sembra che in Suzuki abbiano messo il coltello fra i denti e si siano lanciati all’arrembaggio del 2024, decisi a far fuori tutta la concorrenza, sfruttando al massimo l’ampio bagaglio di esperienza nel settore. Ma ora basta preamboli e andiamo a scoprire insieme la nuova crossover di Suzuki, con tante lettere nel nome ma anche con tanto altro da scoprire.
Motore decisamente interessante per la GSX-S1000GX
Forse sui nomi Suzuki dovrebbe un po’ iniziare a ragionarci meglio, ma per quanto riguarda i motori delle sue moto direi proprio che non hanno dubbi e c’è solo da imparare. E sulla loro nuova crossover hanno dato veramente il massimo, sfruttando al meglio la tradizione. Quattro cilindri in linea da 999 cc, rapporto alesaggio/corsa superquadro per schizzare agli alti e potenza da vendere: questi sono gli ingredienti della ricetta del miglior sushi di Hamamatsu che potrete mai assaggiare. Ma vediamo qualche numero. I cavalli sviluppati sono ben 152, che sprigionano il massimo a 11.000 giri/min; la coppia è di 106 Nm, al picco di curva a poco più di 9.000 giri/min, che è in linea con la scelta di adottare un motore a corsa corsa, ovverosia puntare di più sui cavalli che sulla coppia.
Cambio a 6 marce con quickshift bidirezionale
Attenzione però: non è che 106 Nm siano pochi, anzi, è un numero che durante la guida va saputo gestire. La trasmissione è affidata a un cambio a 6 marce manuale, con sistema quickshift bidirezionale, e con finale a catena. Settore ciclistica affidato a Showa che, con diretto riferimento e ispirazione alla concorrente Ohlins, sfoggia delle forcelle anteriori dorate e un mono dello stesso colore, pregevolmente posizionato (in bella vista) al lato del codone. Freni, non stiamo neanche a specificarlo, direttamente da casa Brembo.
Perfetta anche per i viaggi di coppia
La dotazione elettronica di questa nuova crossover Suzuki è quasi “imbarazzante”; ma andiamo per gradi. Le sospensioni sono completamente elettroniche e lavorano in perfetta sincronia con le mappe del motore; in buona sostanza, voi selezionate una mappatura e la moto si assetta nel miglior dei modi. Per la prima volta nella storia Suzuki adotta questo sistema (non vi sto a elencare il milione e mezzo di sigle dei diversi componenti e controlli perché sarebbe del tutto superfluo). Le mappature disponibili per il motore sono tre: Active, Basic e Confort. Selezionando una di queste opzioni si avrà una minore o maggiore risposta dei controlli di trazione, del sistema anti impennata, dell’apertura del gas, ecc. Ma tutto questo a Suzuki non bastava e hanno anche aggiunto un sistema di regolazione della erogazione della coppia in base all’angolo di rollio (leggete “piega”) della moto.
Anche la frenata è regolata elettronicamente, dosando l’ausilio dell’ABS in base all’angolo di piega. Il cambio è dotato di sistema quickshift, per agevolare la cambiata senza l’utilizzo della frizione che, a sua volta, è dotata di sistema antisaltellamento per evitare partenze brusche. Anche il gas ha un sistema di controllo elettronico in partenza, così da evitare improvvisi abbassamenti del minimo e lo spegnimento della moto. In buona sostanza? Un computer con due ruote, un’ottima ciclistica e un gran motore.
Un pelo in più di protezione sull’anteriore sarebbe stata gradita
Seduta alta, schiena bella dritta e gambe ben distanziate dalle pedaline: tutto quello che serve per macinare sulla crossover Suzuki 2024. Forse sarebbe stata gradita una maggior protezione sul frontale, demandata al solo cupolino dotato di un piccolo parabrezza che, in caso di condizioni meteo molto avverse, non lascia completamente indenni. Ma, del resto, siamo in moto e va bene così. Basta fare una leggera sul tasto “Start” perché la moto si avvii senza indugio: il borbottio al minimo, nonostante sia un quattro cilindri, è piacevole e ricorda vagamente il sound dei motore con la metà dei cilindri. Ma appena si apre il gas il borbottio si trasforma in urlo e si capisce subito che la ragazza sa il fatto suo e potrebbe anche diventare scorbutica. Fortunatamente i controlli elettronici (un milione, su per giù) la tengono a bada, riducendo veramente al minimo storico la possibilità di avere brutte soprese.
In mezzo al traffico si disimpegna più che bene
Ma non dimentichiamo di essere in moto e quindi non abbassiamo la guardia. Lei e agile e reattiva. Nel traffico, grazie alla siluette piuttosto snella, si muove bene, permettendo anche di evitare buona parte del traffico; con il set di valigie, ovviamente, si perde un po’ in agilità ma si guadagna in praticità. Sulle curve regala sensazioni da brivido: l’urlo del quattro cilindri si diffonde nelle valli e l’asfalto scorre sotto le ruote con disinvoltura, certe volte permettendoci di vederlo da vicino grazie agli angoli di piega quasi da categoria sport. Insomma, una tuttofare che metterà decisamente in difficoltà le rivali sul mercato. Il prezzo è una nota piuttosto salata: oltre 17mila senza accessori. Ma, del resto, che pretendevate con tutto questo equipaggiamento?
Caratteristica | Dettaglio |
---|---|
Marca | Suzuki |
Modello | GSX-S1000GX |
Tipo | Crossover |
Motore | 4 cilindri in linea |
Cilindrata | 999 cc |
Potenza Massima | 152 cv a 11,000 giri/min |
Raffreddamento | A liquido |
Cambio | 6 velocità |
Trasmissione finale | a catena |
Serbatoio | 19 litri |
Peso in marcia | 232 kg |
Consumo medio | 6,2 l/100 km |
Credit foto:
Sito ufficiale Suzuki
Garfagnino DOC e Sardo di adozione, sono uno storico dell’arte (da qualche anno) e biker sin dalla più tenera giovinezza. Ho iniziato a collaborare con TrueRiders nel 2023 per mettermi in gioco nel campo della scrittura e ho voluto cominciare scrivendo di qualcosa che amo particolarmente: la moto e tutto ciò che le ruota attorno.
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