Halloween è già passato da un po’, ma l’Italia non si tira certo indietro – durante tutto l’anno – quando si parla di luoghi spaventosi. Oltre ad antiche strutture abbandonate, come ospedali e carceri, e luoghi dalle leggende più sinistre, molto spazio e interesse lo occupano le città fantasma. Tra queste, una che sicuramente farà tremare le ginocchia ha una caratteristica particolarissima, almeno per il nostro Paese: si trova sott’acqua. Ma quando il livello del lago di Vagli si abbassa, per i motivi che scopriremo tra poco, ecco che riemerge in tutta la sua bellezza sinistra e spaventosa. Pronti a scoprirlo?
Dal mare al lago: per raggiungere il Lago di Vagli partiamo da La Spezia, città marinara del Levante e importante centro militare. Dopo aver visitato la bella località, seguiamo la Statale 446 in direzione di Santo Stefano di Magra, che dista una decina di chilometri. Già qui, come nella vicina Sarzana, possiamo ammirare lo stile dei borghi liguri, con i numerosi edifici religiosi e gli stretti vicoli che richiamano alla memoria i carrugi genovesi. Ad attenderci, dopo circa 37 chilometri, è Fosdinovo: porta della Lunigiana e antico marchesato indipendente. Qui è imperdibile la visita al Castello Malaspina, maniero fortificato del XII secolo. Lasciamo Fosdinovo e proseguiamo tra le colline e le vette dell’Alta Toscana, lungo la panoramica Statale 446, che diventa Provinciale 445 dalle parti di Gassano. La Lunigiana ci accompagna fino a Gramolazzo (37 chilometri), da dove un breve tratto di fondovalle ci porta a Piazza al Serchio. L’antica Piazza Massese è circondata dal verde, in un contesto panoramico e incredibilmente rilassante. È la porta ideale che, dopo 15 chilometri, ci porta al Lago di Vagli.
A 563 metri d’altezza, immersi tra i grandi boschi della Garfagnana, incontriamo il magnifico Lago di Vagli. La sua è un’origine umana, perché è nato grazie alla costruzione di una diga tra il 1940 e il 1948. I lavori, che erano stati iniziati prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale, richiesero per questo più tempo del dovuto. Nel 1948 l’acqua raggiunse il suo punto massimo, fino ai 92 metri. L’altezza media del lago è generalmente poco più bassa, intorno agli 86,5 metri. Il tutto, per l’incredibile numero di 35 milioni di metri cubi di acqua: come 14.000 piscine olimpioniche una accanto all’altra. Fatto sta che, in alcuni casi, il lago viene svuotato per manutenzione, ed è qui che accade qualcosa di unico: riemerge un borgo antico, quello di Fabbriche di Careggine.
Questo paese fantasma (un po’ come Craco, in Basilicata) venne abbandonato nel 1947, quando era ormai chiaro che le acque del lago, in via di riempimento, non avrebbero lasciato scampo alle case medievali. Fabbriche nasce intorno al XIII secolo, quando dei fabbri – che provenivano da Brescia – si stabilirono qui in cerca di fortuna. Fu però dopo il 1755 che divenne una delle più grandi zone produttive del Nord Italia, con la costruzione della Via Vandelli e la concessione di numerosi benefici alla popolazione locale. Dopo essere diventato un borgo specializzato nell’estrazione del marmo, nel 1941 l’allora regime fascista autorizzò lo sbarramento del vicino torrente Edron per produrre energia. I 146 abitanti, divisi in 31 case, dovettero lasciare così Fabbriche di Careggine e spostarsi a Vagli Sotto.
Quest’ultimo divenne una copia perfetta del borgo duecentesco, solo qualche chilometro più in basso. Ogni volta che avviene lo svuotamento del lago (le operazioni durano in genere qualche mese, e si tengono ogni 10-20 anni), l’abitato riemerge: molti edifici sono ormai ridotti a cumuli di mattoni. Solo la chiesa, con la cupola e il campanile, sono meglio conservati. Un vero e proprio fantasma, anche se sotto una forma decisamente insolita.
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