Ti va un po’ di Kaiserjagerstrasse? No, non è un particolare vitigno della Mosella, né tanto meno una curiosa ricetta a base di crauti, ma una delle più belle strade d’Italia. Certo, già solo dal nome qualche dubbio potrebbe venirti, ma se ti dicessimo che c’è un modo molto più semplice e agevole per chiamarla? È la Provinciale 133, o Strada del Menador per gli amici. Una salita che si apre, quasi all’improvviso, in un paesaggio armonioso a 360 gradi sulla magnifica cornice della Valsugana. Due splendidi laghi da un lato, il Vezzena da un altro, gli altopiani dell’Alpe Cimbra dall’altro ancora. Non ti è venuta già voglia di partire? Andiamo!
Il tradizionale tratto della Strada del Menador, per quanto riguarda i panorami migliori, è quello che va da Monte Rovere al bivio Caldonazzo/Lochere. L’intero itinerario che ti proponiamo parte da Folgaria e arriva a Pergine Valsugana, per un totale di 55 chilometri.
Lasciata Folgaria, prendiamo la Statale 350 in direzione del Passo Sommo (1341 m s.l.m.), che raggiungiamo in meno di 10 minuti di percorso. Il tratto che ci porta alla Strada del Menador e al suo punto panoramico diventa impegnativa solo all’arrivo a Monte Rovere. Fino ad allora è un godibilissimo percorso di montagna circondati da due ali di fitti boschi. Un breve slargo all’arrivo al Menador permette di fermarsi (più in moto che in auto) e godere della magnifica vista sottostante. La strada ridiscende poi verso nord, con due possibili percorsi:
Prendiamo quest’ultimo e, superata la località termale del trentino, ci aspetta una nuova full immersion di tornanti lungo la Provinciale 11. Direzione Forte Busa Granda/Compet, da dove una seconda ridiscesa, altrettanto piacevole, ci porta fino a Pergine Valsugana.
Il panorama del Menador. Copyright foto: caldonazzosee.wordpress.com. Tutti i diritti riservati
Percorrere la Strada del Menador significa immergersi nell’antico paesaggio del Trentino austroungarico. Infatti, il nome originale, Kaiserjägerstraße, significa “Strada di caccia del Kaiser”. Una dimostrazione che, prima del passaggio all’Italia, questa zona era particolarmente apprezzata dagli imperatori di Vienna per la sua selvaggina. Nonostante ciò, la costruzione del Menador vero e proprio è coeva a quella del Passo San Boldo, e identico è lo scopo: fornire alle truppe austriache l’opportunità di avanzare per la conquista dei territori italiani. Come per il passo veneto, il percorso è un capolavoro di ingegneria bellica, che oggi si può godere su due ruote. Il tratto panoramico è lungo 12 km, con un dislivello che raggiunge addirittura i 1000 metri e che, da Caldonazzo al Bivio Vezzena (8,5 km ca.), ha una pendenza fino al 12%. Il dislivello medio è dell’8%, 947 metri in tutto in appena 12.000 metri.
Può una strada vecchia di oltre 100 anni essere al passo coi tempi? Almeno per le regole attuali, la risposta è sicuramente no. Ecco perché, già nel 2022 e nel 2023, la SP133 di Monterovere è stata al centro di cantieri che hanno come obiettivo l’installazione di barriere contro il rischio frane, allargamenti progressivi della sede stradale e scorci panoramici dove i visitatori possono fermarsi ad ammirare il panorama. Per l’autunno 2023, i lavori sono previsti in conclusione il 24 novembre.
Uno scorcio di “mezza stagione” del Lago di Caldonazzo
Sono tantissime le attrazioni intorno alla Strada del Menador. Vediamone insieme alcune:
Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015
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