Cervantes, Orson Welles, Ernest Hemingway, Plinio Il Vecchio, al-Motámid, Rainer Maria Rilke: questi sono i più famosi scrittori che sono rimasti affascinati da questa città spagnola dal fascino senza eguali. L’hanno raccontata nei loro romanzi, saggi, articoli, poesie, facendo conoscere al mondo una delle meraviglie della penisola iberica. Stiamo parlando di Ronda, in Andalusia, una cittadina arroccata su una gola profonda che separa la città vecchia dalla città nuova. In mezzo, a collegare i due borghi, un ponte sospeso nel vuoto – Puente Nuevo – con un belvedere straordinario. Ad aggiungere un’aura tipicamente “ispanica” alla città, c’è la Plaza de Toros, una arena del XVIII secolo che sin dal primo momento si è imposta come luogo di riferimento per le corride nazionali. Se sei in viaggio nel sud della Spagna, questa è una destinazione da non perdere!
La partenza è da Malaga, capoluogo della provincia spagnola in cui si trova Ronda. Prendi la A-357 (Superstrada del Guadalhorce/Superstrada Campillos – Cártama, Campillos – Malaga) che è una strada a scorrimento veloce che taglia l’Andalusia e non è soggetta al pagamento di pedaggio. Superata Ardales svolta sulla A-367 – anch’essa gratuita – da seguire fino al punto d’arrivo, Ronda. Considera un’ora e mezza di viaggio.
La Plaza de Toros di Ronda, “la culla della corrida moderna”
Ronda è considerata una delle più belle cittadine andaluse, e fa parte dei cosiddetti Pueblos Blancos – ovvero i “paesi bianchi di Malaga e Cadice” – caratterizzati dalle facciate imbiancate a calce e dagli elementi architettonici di origine araba. Si trova alla ragguardevole altitudine di 723 m s.l.m., su un pianoro a strapiombo, a 200 metri sopra la pianura chiamata Serranía. La spaccatura (chiamata El Tajo) che si apre tra i due quartieri, quello vecchio e quello nuovo, è profonda 160 metri sul torrente Guadalevín. Il suo fascino ha fortemente ispirato gli scrittori di ogni epoca elencati all’inizio dell’articolo: in particolare Orson Welles, che qui abitò a lungo e le sue ceneri sono sepolte qui, ed Ernest Hemingway, che aveva un motivo in più per visitarla data la sua passione per le corride: una delle attrazioni principali, infatti, è la plaza de toros.
Costruita tra il 1779 e il 1784 in stile neoclassico, la Plaza de Toros di Ronda è la prima arena in cui si svolse una corrida. È la “plaza de toros” in pietra più antica, ed è una delle più grandi per quanto riguarda il terreno di combattimento. Come aveva scritto Hemingway nel suo saggio sulla corrida Morte nel pomeriggio, questo luogo è considerato la culla della corrida moderna. C’è anche un Museo Taurino che espone diversi cimeli dell’epopea dei toreri e della tauromachia; per vedere arena e museo il biglietto è di 9€ (11€ con audioguida).
Il Puente Nuevo di Ronda attraversa la Gola El Tajo e collega El Mercadillo (la parte nuova della città) con La Ciudad, la parte più antica. Vicino al Ponte c’è il Parco di Alameda del Tajo, un giardino con uno spettacolare belvedere (Mirador) affacciato sulla sierra circostante.
Il monumento più significativo della città è il Palazzo di Mondragon (oppure Palazzo del Marchese di Villa Sierra) con facciata in stile barocco. Al suo interno si può visitare il Museo Municipale Archeologico di Ronda (biglietto 7€ oppure 8,50€ con audioguida) diviso in 3 sezioni: storia, etnografia e ambiente naturale.
La piazza principale, Plaza de España, è anch’essa uno dei luoghi resi famosi dalla descrizione di Ernest Hemingway, in questo caso nel romanzo Per chi suona la campana. Si trova nella zona El Mercadillo, ovvero la città nuova, in prossimità del Ponte Nuovo che segna l’ingresso nella Ciudad vecchia.
Il Puente Nuevo costruito sulla Gola El Tajo
Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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